In Germania si teme il dopo-Monti

 Angela Merkel è la salvatrice dell’Europa. La pensa così, in un’intervista al giornale economico Handelsblatt, Giuseppe de Vita, Presidente di Unicredit e italiano di successo in Germania. Eppure, appena una settimana fa, Mario Monti era tra i vincitori del vertice di Bruxelles che ha salvato l’Euro per essere riuscito a piegare la rigidità merkeliana.

 Ora, all’ultimo consiglio europeo, Angela Merkel ha veramente perso, come hanno commentato gran parte dei quotidiani europei, oppure, in realtà, la partita per la salvezza della moneta unica è ancora tutta da giocare? La risposta giusta è sicuramente la seconda. Non fosse altro perché la crisi dell’euro non è una partita di calcio, come hanno lasciato intendere, con troppa facilità ed ignoranza, certi titoli di alcuni chiassosi quotidiani italiani dopo la semifinale contro la Germania. La posta in gioco è alta e come ha dimostrato il vertice UE a Bruxelles tutti i leader hanno lavorato alla ricerca di soluzioni per salvare il patrimonio comune rappresentato dalla moneta unica. A dire il vero, anche alcuni giornali tedeschi sono caduti nell’errore di vedere vincitori e vinti e tra quest’ultimi Angela Merkel ha conquistato il primo posto.
Non è un caso del resto, che proprio il Presidente del Consiglio italiano sia stato intervistato dal più autorevole quotidiano tedesco, la Frankfurter Allgemeine Zeitung, proprio il giorno prima dell’incontro romano tra Mario Monti e Angela Merkel. In quest’intervista Monti ha messo in evidenza l’unità di intenti e di vedute esistenti tra Italia e Germania. Ha sottolineato come gli incentivi alla crescita decisi all’ultimo vertice di Bruxelles non implicano un minore impegno alla disciplina e al rigore di bilancio. In questo senso, ha aggiunto Monti, Italia e Germania sono disposti a cedere quote di sovranità all’unione Europea per un bene superiore rappresentato dall’Euro e dall’Europa Unita. Italia e Germania, Monti più Merkel sono la garanzia di una politica economica in Europa. 
In Germania resta ancora molto scetticismo sulla situazione dell’Italia che viene visto come un paese che potrebbe essere il prossimo a chiedere gli aiuti all’Europa dopo Grecia, Portogallo, Irlanda e Spagna. Come evidenziato proprio nell’intervista al Presidente del Consiglio, nell’immaginario collettivo tedesco esiste la convinzione che l’Italia sia un paese che ha già preso dei soldi, ma in realtà così non è. È vero il contrario: è l’Italia che ha contribuito ai programmi di sostegno ai paesi in difficoltà. Il compito di Monti, in questa fase storica, sarà quello di continuare a sfatare i tanti (forse troppi) luoghi comuni dei tedeschi sull’Italia. (Il presente articolo è un estratto di quello uscito su Liberal venerdì 6 luglio 2012)
 Ubaldo Villani-Lubelli
 

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