Semaforo Verde
Semaforo verde. Almeno per ora. Il nuovo governo tedesco non è ancora nato, ma i tempi potrebbero essere più brevi di quanto si pensasse dopo i risultati del voto del 26 settembre scorso. Dopo una serie di incontri incrociati tra i partiti, i socialdemocratici tedeschi, i Verdi e i liberali hanno condiviso i primi risultati dei colloqui esplorativi con un documento di dodici pagine che rappresenterà la base per le formali trattative che inizieranno la prossima settimana.
Il documento programmatico
Il testo su cui SPD, Verdi e liberali si sono accordati sottolinea l’importanza di un vasto rinnovamento in tutti i settori. In particolare si pone l’accento sulla digitalizzazione per modernizzare i procedimenti burocratici a tutti i livelli e viene introdotto il concetto di economia sociale ed ecologica di mercato con l’obiettivo di rendere lo sviluppo economico ed industriale maggiormente sostenibile. In questo ambito si propone l’abbandono del carbone come fonte energetica, idealmente (c’è scritto proprio così nel documento!), nel 2030. I tre partiti si impegnano a rispettare, evidentemente per quanto riguarda la Germania, l’accordo sul clima di Parigi per limitare il riscaldamento globale a 1,5°C.
Dal punto di vista delle misure socio-economiche, la nuova maggioranza si propone di aumentare il salario minimo a 12 euro entro il primo anno di governo, abolire i sussidi di disoccupazione noti come Hartz IV al cui posto verrebbe introdotto un sorta di contributo di cittadinanza (Bürgergeld) e verrà incentiva la costruzione di nuove case a prezzi accessibili. Verrà inoltre eliminato progressivamente la quota a carico dei cittadini per finanziare e sostenere l’elettricità prodotta da fonti rinnovabili secondo la legge sulle energie rinnovabili (EEG). I famigerati Mini-job aumenteranno la quota minima da 500 a 520 euro.
Non è previsto alcun aumento delle tasse né alcun taglio delle pensioni o innalzamento dell’età pensionabile. In questo senso resta poco chiaro come i partiti intendono finanziare queste misure.
L’Europa
Non mancano parti dedicate all’Europa e al ruolo internazionale della Germania. In sostanziale continuità con i governi di Angela Merkel, Spd, Verdi e liberali riconoscono l’importanza della proiezione globale della Repubblica Federale e l’impegno di rafforzare l’Unione Europea sia dal punto di vista politico-istituzionale (senza tuttavia fare proposte specifiche) sia sul piano della politica di difesa. C’è anche un riferimento al patto di stabilità e crescita sospeso per la pandemia in cui si evidenza, indirettamente, che non necessita di alcuna riforma o modifica. La posizione tedesca era, è e continuerà a essere di reintrodurre il patto così com’è. Il patto ha già mostrato la sua flessibilità, sostengono i partiti della nuova possibile maggioranza, e in questo senso le forze di governo si impegnano a fornire investimenti sostenibili dal punto di vista ambientale ma anche di mantenere il debito a una soglia sostenibile.
Viene sottolineata l’importanza della cooperazione franco-tedesca - fin qui nulla di nuovo - e del cosiddetto triangolo di Weimar tra Polonia, Germania e Francia. Per certi versi appare una sorpresa visti i recenti sviluppi politici in Polonia.
Altre curiosità
Il documento prevede anche:
l’introduzione di un sistema a punti per l’integrazione della forza lavoro specializzata dall’estero;
abbassamento dell’età per esercitare il diritto di voto a 16 anni;
adattamento del sistema giuridico alla nuova realtà sociale, in questo senso si vogliono migliorare la legge sulla nazionalità, il diritto di famiglia, la legge sulla filiazione e la legge sui transessuali, così come le norme sulla medicina riproduttiva con l’obiettivo di realizzare un nuovo patto di convivenza.
E ora?
Nel complesso, il documento è una classica opera di compromesso. Ogni partito può rivendicare di aver raggiunto alcuni obiettivi: la SPD ha ottenuto l’aumento del salario minimo e il Bürgergeld (avendo però ceduto su altre forme significative di equa distribuzione della ricchezza), i Verdi possono ritenersi soddisfatti per l’enorme attenzione data alle politiche ambientali e i liberali possono rivendicare di aver introdotto l’eliminazione del contributo a carico dei cittadini per il sostentamento dell’energia da fonti rinnovabili. In generale il documento è fortemente plasmato dai Verdi e i liberali e questo si può notare dall’attenzione data alla digitalizzazione, modernizzazione e sintesi tra sviluppo economico e attenzione all’ambiente.
Le trattative inizieranno nei prossimi giorni. Anche se il dialogo tra i tre partiti è stato caratterizzato da fiducia reciproca ed esplicita volontà di raggiungere un accordo, le difficoltà arrivano ora perché bisognerà scendere nei dettagli delle misure da realizzare e da inserire nel contratto di coalizione. E poi si dovrà discutere anche dei ministeri. Le trattative saranno inoltre allargate e non riguarderanno un ristretto gruppo di leader di partito. Non si può escludere che emergano divergenze culturali e politiche. Olaf Scholz conta di avere un governo prima di Natale, ed effettivamente, sebbene non sarà facile, sembra una prospettiva credibile.
Nel frattempo, nei due Länder (Città di Berlino e Meclemburgo-Pomerania) in cui si è votato contestualmente alle elezioni federali, la SPD, vincitrice in entrambi le regioni, ha deciso di trattare la formazione del governo con Linke e Verdi nella capitale e con la sola Linke in Meclemburgo. Queste trattative regionali non condizioneranno la formazione del governo nazionale ma è chiaro che le aspettative politiche dei socialdemocratici sono cambiate rispetto agli anni scorsi. Lì dove sarà possibile, gli alleati ideali sono la Linke ed, eventualmente, i Verdi. La SPD sembra aver anche voluto soccorrere politicamente la Linke - coinvolgendola in due governi regionali - dopo le evidenti difficoltà delle ultime elezioni.
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