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Il futuro dell'Europa

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Difendere quest’Europa è diventato sempre più difficile : non credo che si sia perso l’entusiasmo, quello forse non c’è mai stato, almeno nella mia generazione (sono nato nel 1978). Il fatto è che la nascita dell’Unione e l’introduzione della moneta unica non sono stati processi di partecipazione popolare. Ricordate i “festeggiamenti” per l’introduzione dell’Euro? Luci soffuse, poco entusiasmo. Alle elezioni europee, inoltre, c’è sempre stata scarsa partecipazione al voto. Le elezioni di ieri hanno confermato questa tendenza anche se la campagna elettorale è certamente stata più vivace. Dobbiamo “ringraziare” i tanti partiti euroscettici di estrema destra perché hanno effettivamente animato il dibattito pubblico. I nazionalisti hanno triplicato i voti: in Francia , Danimarca, Finlandia e Ungheria la destra estrema è in testa. A questo si aggiungono i risultati comunque discreti degli estremisti in Austria, Grecia e Olanda e, ancora, la vittoria dell’ UKIP in Gran Bretagna che p...

Intellettuali tedeschi

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Il dibattito politico-culturale tedesco non è in mano ai soliti noti: Günther Grass , Peter Handke , Martin Walser , Jürgen Habermas o Hans Magnus Enzensberger. Anche se questi continuano ad essere intellettualmente molto attivi – come dimostrano le poesie-denuncia di Grass o le polemiche contro l’Euro e Bruxelles di Enzensberger – e a occupare, insieme alla femminista Alice Schwarzer e al Nobel Elfriede Jelinek , i primi posti della consueta classifica dei più noti intellettuali tedeschi stilata ogni anno dal mensile Cicero , tra i protagonisti del dibattitto culturale in Germania ci sono anche altri intellettuali più giovani e, forse, ancora poco conosciuti all’estero. La lista, per essere completa, dovrebbe essere molto lunga, ma limitiamoci ad alcuni dei nomi più significativi. Primo fra tutti c’è Frank Schirrmacher, classe 1959 e  semisconosciuto in Italia, giornalista e condirettore del giornale conservatore Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ) . È uno ...

Europa made in Germany? Un rischio

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Negli ultimi dieci giorni l'Europa è stata oggetto di una serie di avvenimenti che, se dal punto di vista mediatico sono sembrati favorevoli e positivi , dal punto di vista invece sostanziale - con l'unica eccezione del risultato delle elezioni olandesi - possono presentare ostacoli non indifferenti sia alla vera costruzione politica di un'Europa unita, sia ad una stabile via d'uscita della crisi depressiva dell'economia europea. Mi riferisco in modo particolare a due decisioni di rilievo. La prima è l'annuncio da parte del presidente Mario Draghi della decisione della Bce di acquistare sul mercato secondario titoli di Stato con scadenze da uno a tre anni, senza limiti ma a determinate condizioni. La seconda decisione è quella della Corte costituzionale federale tedesca, del 12 settembre, di approvazione del "fondo salva-Stati", cioè del meccanismo europeo di stabilità "Esm".