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Visualizzazione dei post da settembre, 2011

Grecia e Germania, mondi a confronto

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(traduzione: Merkel: Cosa? Se potete avere una ricevuta ... ? Papandreu: Oh, era solo una domanda ...) L'incontro a Berlino tra Angela Merkel ed il Premier greco Papandreu visto dalla rivista satirica "Titanic"! Sul rapporto tra la Grecia e la Germania vi propongo un mio vecchio articolo uscito il 23 aprile del 2010 su L'Occidentale. Un imponente studio inglese della BBC dimostra che la Germania resta, per il secondo anno consecutivo, il paese più amato al mondo. Nell’immaginario collettivo la Germania non è certo il paese che si potrebbe considerare il più amato e ben voluto. I tedeschi non si sono mai distinti, e continuano a non farlo, per simpatia e gentilezza. Ed i loro calzini corti e spesso bianchi, soprattutto se usati orgogliosamente sotto dei sandali, non sono certo modello di eleganza. Ai tedeschi si pensa come ad un popolo ligio al dovere, zelante, con grande senso dello stato, ma forse con scarso, o molto singolare, sense of humour. Eppure, nonostante ciò

Un punto a favore della Merkel, ma la partita, in Germania, non è ancora finita

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Doveva essere il giorno della verità. E così è stato. Angela Merkel si giocava tutto: la sua credibilità politica e quella della maggioranza del governo che guida. Nulla era scontato, anche se la Cancelliera aveva dimostrato una certa fiducia e sicurezza. Ci riferiamo al voto al Bundestag, il parlamento tedesco, sull’allargamento del fondo salva-stati, noto anche con la criptica definizione EFSF (European Financial Stability Facility). In realtà, non è mai stata in discussione l’approvazione dell’allargamento del fondo, quanto la tenuta della maggioranza nero-gialla tra liberali (FDP), cristiano democratici (CDU) e cristiano sociali (CSU). Due dei tre partiti di opposizione, i Verdi e la SPD, avevano, infatti, annunciato il voto a favore. La Linke, invece, ha votato contro. Alla fine l'allargamento del fondo di salvataggio EFSF è stato votato con una larga maggioranza composta da 523 parlamentari, solo 85 i voti contrari e tre gli astenuti. In sette erano assenti. Nello specifico h

La Merkel rassicura i tedeschi sul piano salva banche e salva Grecia

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A pochi giorni dal voto in Parlamento sul fondo slava-Stati (EFSF) la cancelliera Angela Merkel ha difeso la sua politica europeista ed ha messo in guardia contro la riduzione del debito della Grecia. Tutto questo avveniva in un’intervista in una delle più importanti trasmissioni di approfondimento politico in Germania: “Günther Jauch”, sulla prima rete tedesca (ARD). La tempistica di questa intervista non è, evidentemente, casuale: subito dopo la storica visita di Papa Benedetto XVI in Germania, immediatamente prima dell’incontro con il primo ministro greco Papandreu a Berlino previsto per oggi e, inoltre, poco prima del voto di giovedì in Parlamento sul fondo di salvataggio europeo per il quale non è scontato che Angela Merkel avrà la maggioranza. La Cancelliera ha, però, anche detto di non voler legare questo voto ad una fiducia e questo lascerebbe pensare che, nonostante la litigiosità interna della coalizione, la Merkel ha sotto controllo la propria maggioranza di governo. Nell’in

La visita di Papa Ratzinger in Germania

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Dalla sua elezione Bendetto XVI era già stato in Germania. In occasione della Giornata Mondiale della Gioventù e, successivamente, durante un viaggio spirituale in cui ripercorse i luoghi della sua gioventù. In quell’occasione il Papa tenne la famosa lezione di Ratisbona che provocò le ben note incomprensioni, polemiche e discussioni. Ma da Capo di Stato, una visita ufficiale nel suo paese natale, Benedetto XVI non l’aveva ancora compiuta. Il viaggio, che è iniziato giovedì e che si concluderà oggi, è stato, dunque, un evento storico, anche perché è stata la prima volta che un Papa ha parlato davanti al Bundestag, il parlamento tedesco. Ma è stata anche una visita dal grande significato simbolico e politico. La Germania è il paese in cui gli scandali sugli abusi sessuali nella Chiesa hanno dominato il dibattito pubblico negli ultimi due anni. Alla Chiesa non sono state risparmiati attacchi anche molto pesanti. Ancora oggi la Germania è molto divisa ed attende risposte ed azioni concret

Wowereit vince ancora. Ma la sorpresa sono i Pirati!

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“Berlino sono io”. Klaus Wowereit, consapevole del forte consenso, l’aveva lasciato intendere in campagna elettorale. I risultati elettorali gli hanno dato ragione: sarà ancora lui, per la terza volta consecutiva, a governare la capitale tedesca. E’ indubbio che il sindaco uscente si riuscito, meglio di altri, ad intercettare gli umori e le aspettative dei cittadini di Berlino. Non è un caso che il suo slogan era: Capire Berlino! Eppure, appena un anno fa, erano in pochi a scommettere su una sua rielezione. Oggi, invece, viene addirittura considerato un possibile candidato della SPD (i socialdemocratici) alle elezioni nazionali del 2013. Nella corsa all’anti-Merkel, oltre a Steinbrück, Steinmeier e Gabriel c’è anche lui, il sindaco di Berlino. In realtà, però, ad analizzare con attenzione i risultati elettorali di domenica scorsa, è evidente come Wowereit può certamente festeggiare, ma la sua coalizione di governo è uscita sconfitta. L’SPD si è fermata al 28,3 (meno 6% rispetto al 2006

Wie tickt Berlin?

Domenica si voterà nella capitale della Germania: Berlino. A parte il risultato che uscirà dalle urne - la SPD di Wowereit è in netto vantaggio - queste elezioni sono un'occasione per riflettere su una città che sta cambiando profondamente e che, probabilmente, si è messa finalmente da parte lo scomodo passato e sta tornando ad essere la capitale europea dei primi anni venti del secolo scorso, ma naturalmente proiettata verso il futuro. Su questo tema abbiamo già scritto nel dicembre scorso ( leggi qui ), ma ci torneremo prossimamente. Nel frattempo, per comprendere meglio una città in piena evoluzione, vi segnalo questo articolo dal mensile Cicero Leggi qui l'articolo .

Il debito della Grecia secondo Angela Merkel

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Dalla bellissima rivista di satira TITANIC , vi propongo un lettura ironica della linea politica della Cancelliera Merkel sulla crisi del debito in Grecia: L'evoluzione del debito della Grecia! (cliccare sull'immagine per ingrendirla!)

Angela Merkel e la crisi europea

Vi propongo un articolo di Dörte Dinger dal sito della Fondazione Italianieuropei: Si tira a campare: Angela Merkel di fronte alla crisi europea. La Germania non fa coincidere più i propri interessi nazionali con quelli dell’Europa. Questo è, giunti a questo punto, un dato di fatto. E in effetti, quanto possiamo osservare nel corso della crisi attuale non è una nuova forma tedesca di euroscetticismo. Il problema della politica europea di Berlino oggi è la mancanza di una strategia coerente, di obiettivi chiari e di una sana dose di passione. Per diversi anni, il moderato stile di governo di Angela Merkel è stato anche la chiave del suo successo. Il cancelliere cristiano-democratico tende ad aspettare lo svolgersi degli eventi, è piuttosto avversa a correre rischi e preferisce lasciare che siano gli altri a farlo, posponendo le decisioni fino all’ultimo momento. Angela Merkel non indirizza l’opinione pubblica, ma la segue. Non formula messaggi univoci, ma permette che si sviluppi una ca

Le dimissioni di Jürgen Stark

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Le dimissioni di Jürgen Stark hanno creato un nuovo terremoto politico e finanziario. Crollano le Borse: Francoforte ha perso oltre il 4 per cento, Parigi il 3,6, Piazza Affari il 4,9, mentre l’euro è scivolato sotto quota 1,37 dollari per la prima volta dal 23 febbraio scorso. Dietro le dimissioni del consigliere tedesco della Banca Centrale Europa c'è l'insoddisfazione ed il malumore di gran parte del mondo finanziario e politico per gli aiuti all'Italia e più in gernale ai paesi dell'Europa in difficoltà. Fino ad ora si è forse sottovalutato (e non ben capito) il braccio di ferro in atto a Berlino tra la linea europeista del governo tedesco e la convizione diffusa che la Germania stia pagando un prezzo troppo alto per difendere l'Euro e l'Europa. Ricordiamo che le dimissioni di Stark vengono dopo quelle di quest'inverno dell'altro consigliere tedesco, Axel Weber. Vediamo come hanno commentato i principali giornali italiani e tedeschi: La Repubblica: S

Rischio estremismo in Germania? Die Linke e NPD si consolidano.

“Il confine” è il titolo di un film tedesco del 2010. La storia narra di due leader politici, uno di estrema destra ed uno di estrema sinistra, che, in una Germania stretta dalla morsa della crisi economica, si contendono la guida di una delle regioni più depresse della Repubblica Federale: il Mecklenburg-Vorpommern, un Land dell’estremo settentrione tedesco. Lo scenario apocalittico che viene descritto dal film è una nuova divisione della Germania. Non più, però, tra est e ovest, ma tra nord e sud. O meglio: la separazione del Mecklenburg-Vorpommern dal resto del paese. Si tratta, naturalmente, di uno scenario catastrofico (e cinematografico) con nessuna possibilità di effettiva realizzazione. Tuttavia, osservando ed analizzando i dati elettorali delle elezioni di domenica scorsa nel Land del Mecklenburg-Vorpommern, non può passare inosservata l’analogia tra lo scenario descritto dal film ed i buoni risultati delle forze politiche più estreme che si sono ulteriormente stabilizzate nel