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Visualizzazione dei post da 2019

La nuova leadership della Spd

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I socialdemocratici tedeschi hanno una nuova leadership. Saskia Esken e Norbert Walter-Borjans sono stati eletti dalla base del partito con il 53 per cento dei voti. Una vittoria sorprendente solo per chi non avesse seguito la campagna elettorale interna al partito. I nuovi leader hanno vinto contro Olaf Scholz, Vice-Cancelliere e Ministro delle Finanze, e Klara Geywitz. Il risultato dovrà essere confermato dal congresso della Spd (6-8 dicembre) a cui partecipano però soltanto i delegati. La novità sostanziale della vittoria di Walter-Borjans ed Esken è rappresentata dalle loro posizioni molto più a sinistra rispetto alla storia recente della Spd (più o meno da Schröder in poi) e nel voler, di conseguenza, rinegoziare l'accordo di Grande Coalizione con cui attualmente i socialdemocratici governano con i cristiano democratici e sociali (CDU-CSU) oppure, eventualmente, uscire dal governo ponendo fine al quarto governo Merkel. 

Il boom dell'estrema destra tedesca nella regione di Weimar

Come in Italia anche in Germania è stata una domenica elettorale. Le elezioni in Turingia (come l’Umbria una piccola regione al centro del Paese) hanno completato le consultazioni elettorali nei Länder orientali della Repubblica Federale tedesca: Brandeburgo, Sassonia e, appunto Turingia. Qui governava da cinque anni Bodo Ramelow della Linke (sinistra tedesca) in una coalizione formata, oltre che dalla sinistra (Linke) anche da socialdemocratici e verdi. Il test in Turingia era considerato particolarmente rilevante per diversi motivi. Il primo perché concludeva appunto una serie di consultazioni elettorali che avrebbero potuto mettere in crisi il governo nazionale. Il pericolo appare, momentaneamente, scampato; almeno finché la Sdp non eleggerà una nuova leadership tra fine novembre e i primi dicembre. Il secondo motivo di interesse era che proprio in Turingia ha governato negli ultimi cinque anni un esponente dell’estrema sinistra (Linke). Si tratta del primo e, fino ad ora, unic

Elezioni in Turingia

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La vittoria di Kurz nasconde un limite

La vittoria di Sebastian Kurz alle elezioni austriache ha le sembianze di un piccolo trionfo. Il giovane prodigio della politica austriaca ha raggiunto, con il suo partito (ÖVP), il 37 per cento di voti: oltre il 5 per cento in più rispetto alle elezioni di due anni fa, +15 per cento rispetto ai socialdemocratici, fermi al 21.8, e oltre venti punti percentuale in più rispetto alla destra della FPÖ, scesa al 16 per cento. Un risultato atteso anche se non in queste proporzioni. Ottimo anche il risultato dei Verdi che tornano in Parlamento con 14.3 per cento e dei liberali di Neos (7.5). La vittoria di Kurz nasconde, tuttavia, un limite intrinseco della sua indiscussa leadership. In virtù del sistema proporzionale austriaco il leader dei popolari austriaci è oggi costretto a trovare un alleato di governo per poter formare una maggioranza. Una sfida più complessa di quanto possa apparire a prima vista. Durante la lunga campagna elettorale l’ex cancelliere austriaco non ha dato ind

Un luogo di libertà: l'Amerika Gedenkbibliothek.

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In occasione del blocco di Berlino Ovest del 1948-49, tra le iniziative che vennero intraprese per sostenere la popolazione di Berlino, ci fu anche la fondazione di una biblioteca pubblica: l’Amerika-Gedenkbibliothek . Concepita da architetti americani e statunitensi, fu ufficialmente aperta nel 1954 come simbolo della libertà di formazione e di opinione. Nel tempo la biblioteca è cresciuta e divenuta un vero e proprio gioiello. Dal 1995 è stata integrata (insieme alla Stadtbibliothek che si trova a Berlino Est) nel sistema bibliotecario del Land di Berlino. 

Germania, perché l’Est vota estrema destra

Le previsioni per  le elezioni  nelle due regioni della ex Germania Est sono state confermate. L’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD), rispetto alle elezioni del 2014, raddoppia i voti in Brandeburgo (23.7%) e arriva quasi a triplicarli in Sassonia (27.8%). In entrambi i Länder AfD è stabilmente il secondo partito. Con questi risultati per i cristiano-democratici (CDU) in Sassonia e per i socialdemocratici (Spd) in Brandeburgo è impossibile continuare a governare con la maggioranza uscente. Per la CDU (32.5) l’unica alternativa in Sassonia sembra essere una coalizione con i Verdi (8.4) e, probabilmente, con la Spd (7.8). In Brandeburgo per i socialdemocratici la formazione del governo dovrà passare da un coinvolgimento dei Verdi (10.6) oltre alla Linke (10.7) che faceva già parte della coalizione di maggioranza. In questo senso i Verdi, pur avendo ottenuto risultati sotto le previsioni, risulteranno decisivi.  Il dato più rilevante, tuttavia, è che la Germania Est

Germania, si vota all’Est. La Grande Coalizione trema

Per uno scherzo del destino, a trent’anni dalla caduta del Muro di Berlino (9 novembre 1989), la Germania si trova a confrontarsi con tre  elezioni nelle regioni dell’Est  che potrebbero cambiare il già fragile equilibrio politico del governo tedesco. Domenica si vota in Brandeburgo e Sassonia e il 27 ottobre in Turingia. Due date, tre elezioni e un incubo: l’ascesa dell’estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD). In tutti e tre i Länder AfD aumenterà di molto i propri consensi rispetto alle elezioni regionali del 2014 e dovrebbe attestarsi sulle percentuali già raggiunte in occasione delle politiche del 2017 e alle europee di quest’anno: il 20 in Brandeburgo, 25-27 in Sassonia e il 22 Turingia. Nelle regioni dell’Est non è mai mancato un voto di protesta, prima incarnato dall’estrema sinistra (Linke) e oggi dalla AfD. Il PIL pro capite e i salari sotto la media nazionale associate a un processo di spopolamento dei Länder della ex Germania Est sono gli indicatori che serv

AfD in Brandeburgo, Sassonia e Turingia

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Domenica 1 settembre si è votato in Brandeburgo e Sassonia e domenica 27 ottobre si voterà in Turingia . Si tratta di tre Länder della ex Germania Est dove AfD è particolare forte. In questo grafico confronto i dati reali delle ultime consultazioni politiche nei tre Länder (nel caso della Turingia, i dati 2019 sono dei sondaggi).  twitter@uvillanilubelli

Le elezioni in Sassonia

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Domenica 1 settembre si vota in Sassonia (ex Germania Est). Attualmente il Land è governato da Michael Kretschmer (CDU) in coalizione con la SPD . Stando ai sondaggi più recenti, la CDU dovrebbe confermarsi primo partito anche se fortemente indebolito. Sarà molto difficile formare un governo in quanto i cristiano democratici hanno escluso, al momento, qualunque cooperazione con la AfD che vedrà quasi triplicati i propri voti.  twitter@uvillanilubelli

Le elezioni in Brandeburgo

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Domenica 1 settembre si vota nel Land del Brandeburgo (ex Germania Est). Nel grafico riporto lo storico dei risultati e i sondaggi per il 2019. Attualmente il Brandeburgo è governato da una coalizione tra SPD e Die Linke , il Ministro Presidente è Dietmar Woidke (SPD). Sin dalla riunificazione del 1990 il Land è sempre stato governato dalla SPD. Questa volta però i socialdemocratici sono insediati dalla AfD che nei sondaggi è solo 1 punto percentuale dalla SPD. Per la formazione del governo servirà in ogni caso una coalizione a tre partiti.  twitter@uvillanilubelli

AKK alla Difesa, Merkel prepara l'uscita di scena

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Annegret Kramp-Karrenbauer è la nuova ministra della Difesa in Germania. Dopo che lunedì la neo Presidente della Commissione si era dimessa da ministra della Repubblica Federale, sulla stampa tedesca era già iniziato il valzer di nomi dei possibili successori di Ursula von der Leyen . Il grande favorito era Jens Spahn , giovane leader della CDU, attualmente al ministero della Salute. Eppure la sorpresa è arrivata già martedì sera, dopo che von der Leyen aveva incassato la fiducia del Parlamento europeo. 

Pragmatica Ursula, vera erede di Angela, presidente perfetta

La grande sorpresa politica del 2019 si chiama  Ursula von der Leyen . Gi à  pi ù volte ministra in tutti i governi Merkel dal 2005 a oggi (dalle politiche sociali alla Famiglia fino alla Difesa) Ursula von der Leyen sar à  la vera erede della Cancelliera che ora potr à  ritirarsi con maggiore serenit à  nelle campagne del suo amato  Uckermar k, nel Brandeburgo . Ursula von der Leyen  è certamente espressione della migliore, alta e ricca borghesia tedesca. N on  è cresciuta politicamente all ’ ombra di Merkel ma ha una sua storia e una personalit à  molto ben definite. Il suo profilo di donna indipendente, ambiziosa e poliglotta, non le ha reso sempre agevole la sua carriera politica in Germania e in particolare nella Cdu. Non a caso è stata eletta nel Presidio della CDU sempre con meno voti rispetto ai suoi colleghi. Avrebbe voluto essere eletta presidente della Repubblica Federale nel 2010 ma la cancelliera le preferì (sbagliando) Christian Wulff, costretto poi prematuramente al

La crisi senza fine della SPD è un serio problema per Merkel

Le  dimissioni di Andrea Nahles  dalla Presidenza dei socialdemocratici tedeschi sono la naturale conseguenza di una sequenza impressionante di sconfitte della SPD nell’ultimo anno: Baviera, Assia, elezioni europee e città di Brema. Già la sua elezione al vertice del partito avvenne in circostanze straordinarie. Dopo che Martin Schulz, sconfitto alle elezioni politiche del 2017, riuscì a portare a casa un discreto accordo con l’Unione nel quale alla SPD veniva attribuito il potente Ministero delle Finanze che era stato guidato da Wolfgang Schäuble e il Ministero degli Esteri, Schulz fu costretto alle dimissioni per aver disatteso le sue stesse affermazioni post-elettorali in cui aveva detto che non sarebbe mai entrato in un governo di Angela Merkel. Andrea Nahles prese il suo posto, divenne anche capogruppo della SPD, ma non entrò nel governo di Grande Coalizione. Sembrava potesse essere una svolta positiva per la SPD: una donna, un carattere forte, una politica combattiva. La rea

Il consenso di Verdi e SPD (2013-2019)

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Germania: i sondaggi in vista delle elezioni europee

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Domenica si vota per le elezioni europee. Nel grafico seguente confrontiamo i risultati elettorali delle elezioni europee del 2014 e le elezioni federali del 2017 con i sondaggi per le elezioni europee di domenica prossima. CDU: nero; SPD: rosso scuro; Grünen: verde; Liberali: giallo; Linke: viola; AfD: blu

Elezioni europee: 10 cose da sapere

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Domenica 26 maggio si vota per eleggere i membri del parlamento europeo. 10 cose da sapere: 1. Le elezioni europee sono una delle più importanti manifestazioni di democrazia al mondo . Hanno diritto di voto quasi 400 milioni di persone in 28 Stati nazionali diversi (gli Stati Membri dell’Unione Europea);  2.  Tra i grandi paesi europei l’Italia registra l’affluenza al voto più alta . Nel 2014 votò il 57 per cento (in Germania il 48 e in Francia il 42) 3.  In Italia il sistema di voto è proporzionale puro con lo sbarramento al 4 per cento. Il partito che prende meno del 4 per cento non elegge alcun candidato; 4. Oltre a crociare il partito che intendete votare si possono esprimere fino tre preferenze ( ma di sesso diverso! ). Informatevi su chi sono i singoli candidati dei partiti;

Benvenuti nella Germania post-merkeliano

Dal dicembre scorso la nuova leader dei cristiano-democratici tedeschi si chiama  Annegret Kramp-Karrenbauer . Meglio nota come AKK.  È  lei  l'erede di Angela Merkel  che dopo i recenti insuccessi elettorali ha deciso di cedere la guida del partito (CDU). Pur restando cancelliera, l'inizio della fine dell'era Merkel è già iniziata. Annegret Kramp-Karrenbauer, anche se ancora non ricopre alcun incarico di governo, ha già mostrato un'evidente diversità rispetto al suo predecessore. Già nota per essere una conservatrice non ha deluso le attese. Prima ha criticato la politica delle porte aperte della Cancelliera in tema di immigrazione e si è contrapposta alle proposte dei socialdemocratici per una riforma delle  controverse politiche sociali note come Hartz IV (reddito di cittadinanza) . Poi, successivamente, in occasione dei consueti spettacoli dei politici tedeschi per il Carnevale, ha manifestato un'evidente nostalgia per un certo machismo di tradizione e si è