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L'offensiva della Linke: non solo ex-Ddr

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Per la Sinistra tedesca  le elezioni del 24 settembre sono decisive. Il paradosso è che sono le più difficili e le più facili al tempo stesso. Difficili perché mai come questa volta ci sono quattro partiti (Linke, Liberali, Verdi e Alternative für Deutschland) che partono molto vicini nei sondaggi. La concorrenza è altissima e sarà una lotta all’ultimo voto. Se nel 2013 la Linke arrivò terza dietro Unione ed  Spd  ed è stata l’unica vera forza di opposizione alla Grande Colazione, oggi, con l’ascesa della AfD e con la rinascita dei liberali (FDP), la Sinistra rischia di finire dietro ai due partiti che nella scorsa legislatura non avevano rappresentanti in Parlamento. Il vero avversario politico della Sinistra è l’ AfD , chi tra Linke ed estrema destra conquisterà il terzo avrà vinto la sfida  dei piccoli partiti.

Elezioni regionali in Germania: risultati e analisi

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Le elezioni regionali in Germania erano attese come un test politico per la cancelliera Merkel e la sua politica sull'immigrazione. Si è votato in tre Länder . Il primo e il più importate era il Baden-Württemberg , il terzo, in assoluto, per grandezza (10 milioni di abitanti). Qui si è confermato il presidente uscente Winfried Kretschmann dei Verdi che hanno ottenuto il 31 per cento. La CDU è arrivata al 27 (ben meno 12 per cento rispetto a cinque anni fa), la SPD perde ben il 10 per cento e si ferma al 13. I liberali si consolidano con il 9 per cento e l'estrema destra di AfD si impone come terza forza con il 15 per cento. 

Viva Colonia?

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Cosa succede a Colonia , una delle città più belle, culturalmente più aperte e vivaci della Germania? Chi conosce la città stenta a riconoscersi. Prima le elezioni comunali rimandate di un mese per un errore nelle schede elettorali, poi l’aggressione   alla candidata sindaco Henriette Renker (che poi vincerà le elezioni) e ora i casi di furto e aggressione a decine di donne alla stazione ferroviaria durante i festeggiamenti per l’ultimo dell’anno.

La nuova identità tedesca

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La storia dell’evoluzione della Germania è riassunta in due foto a distanza di settant’anni. La prima di un ragazzino impaurito nel ghetto di Varsavia davanti ad un soldato nazista, la seconda di un altro ragazzino, con il cappello di un poliziotto tedesco, felice di essere accolto da rifugiato in Germania. Due foto che simboleggiano il lungo percorso di riabilitazione di un Paese che dopo la seconda guerra mondiale poteva sparire e diventare una semplice “entità geografica” (Stalin). Il filosofo tedesco Helmuth Plessner racconta nel suo Die verspätete Nation che pochi giorni dopo la capitolazione tedesca dell’8 maggio 1945, un amico e collega costretto all’esilio gli disse: “Volete tornare veramente in Germania? Ma se non c’è più!” [1] La storia, come sappiamo, è andata diversamente e a oltre un quarto di secolo dalla caduta del Muro di Berlino e dalla successiva riunificazione, la Germania esiste ancora ed è una nazione nuova che non ha più nemici né rivendicazioni territo...

Cos'è Pegida e perché fa paura

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Cos'è PEGIDA? Un movimento di cittadini che dal 20 ottobre manifesta ogni lunedì a Dresda (Sassonia) contro l'islamizzazione dell'Occidente . Inizialmente erano poche centinaia di persone (circa 350), poi sono gradualmente aumentate fino ad arrivare ad essere 10.000 lo scorso 8 dicembre, 15.000 il 15 dicembre e quasi 20.000 il 22 dicembre. Sono poi seguite alcune manifestazioni minori anche in altre città, in particolare a Bonn e Düsseldorf.  In occasione dell'ultima manifestazione a Dresda i dimostranti hanno intonato i canti di Natale tedeschi.  Non mancano, tuttavia, anche manifestazioni contro PEGIDA come ad esempio a Colonia ,  Monaco e Dresda .

Germania: quali garanzie per gli immigrati?

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Alti posti in classifica per la Germania del lavoro. I rigorosi studi della Società SHL , leader mondiale nel campo della misura del talento, hanno confermato, senza troppa sorpresa, una dignitosissima e rassicurante seconda posizione per la Germania . Ma se nella classifica mondiale dei talenti imprenditoriali il piazzamento è ottimo, è il rapporto “ Frankfurter Integrations – und Diversitätsmonitoring 2012 ” a permettere alla Germania di battere il record. Francoforte pare essere la capitale tedesca dell’ immigrazione: ben il 43% della popolazione è composta da immigrati di prima o di seconda generazione. Prendendo in considerazione soltanto i bambini sotto i sei anni, la percentuale di stranieri arriva addirittura al 70% (Berlino si ferma al 59%, Amburgo al 43%). Fin dal boom economico del  secondo dopoguerra potremmo dire che la produzione tedesca è dipesa in gran parte dagli immigrati, molti dei quali, trovando fortuna, non sono più tornati nei Paesi di provenie...