Viva Colonia?
Cosa succede a Colonia, una delle città più belle,
culturalmente più aperte e vivaci della Germania?
Chi conosce la città stenta a riconoscersi. Prima le
elezioni comunali rimandate di un mese per un errore nelle schede elettorali,
poi l’aggressione alla candidata sindaco
Henriette Renker (che poi vincerà le elezioni) e ora i casi di furto e
aggressione a decine di donne alla stazione ferroviaria durante i
festeggiamenti per l’ultimo dell’anno.
Colonia è una città dove si vive bene, dove si può bere l'ottima Kölsch e mangiare delle squisite cozze, dove si può godere di numerose attività culturali, dove c’è una delle librerie
indipendenti più belle che abbia mai visto in Germania, la Klaus-Bittner, dove
la tradizione renana si coniuga con un’apertura mentale fuori dal comune, dove si può studiare (o lavorare) in una delle migliori università tedesche e dove
il Reno è un luogo di incontro e di passeggio tanto carico di storia e leggende
da rendere speciale ogni volta che lo si attraversa su uno dei ponti che
collegano le due rive. A Colonia si può, poi, visitare uno dei musei che più adoro in Germania, il Wallraf-Richartz-Museum, ma anche le tombe di Duns Scoto e Alberto Magno.
Eppure proprio chi conosce Colonia non è stato così sorpreso
dagli eventi degli ultimi giorni perché la città del Carnevale è anche una
città in crisi da diversi anni. Pur mantenendo intatto il suo fascino, Colonia è una città dove per costruire nuove linee della metropolitana sono riusciti a
far cadere l’Archivio storico, uno dei luoghi più importanti della Germania per
i documenti e i manoscritti che erano conservati. È una città dove si è
iniziato a costruire (e ricostruire) molto, ma non tutto si è concluso, si
pensi al palazzo dell’Opera a Offenbachplatz. Nella zona dell’università sono
stati abbattuti numerosi alberi, un piccolo polmone verde, per costruire nuovi
palazzi. A ridosso del Duomo, all’uscita della stazione ferroviaria, è stata
costruita un’enorme scalinata in cemento armato che se, da una parte, ben si
coniuga, almeno dal punto di vista cromatico, con il suggestivo Duomo, d’altra parte avrebbe creato scandalo in
qualunque altra città.
La stupenda Kölner Philharmonie è situata in una posizione tale
per cui, il tetto è una zona di passaggio (e di passeggio) tra il Duomo, la
stazione, il lungo-reno e il centro storico, così, ogni volta che si svolge un
concerto la zona viene presidiata dai dipendenti della Filarmonica che, a fatica, evitano che i passanti disturbino il concerto che si svolge proprio sotto il
loro piedi.
Sulle rive del Reno sono stati costruiti enormi palazzi, con case di lusso. Lì ci abita anche l’idolo della città, il calciatore
Podolski. Peccato aver rovinato il paesaggio.
Anche la sicurezza non è mai stato il punto forte di
Colonia. Alla stazione, bellissima,
spaziosa e con tutti i negozi di cui si ha bisogno, regna il disordine. Un po’
perché è lo snodo ferroviario più importante dell’intera regione, il Nord Reno
Westfalia, e quindi è sempre molto affollata e trafficata, un po’ perché nella parte
posteriore hai sempre la sensazione che possa succedere qualcosa. Si
aggirano, infatti, personaggi non proprio rassicuranti (e non si tratta di soli immigrati!). Non
è un caso che la polizia dirami in continuazione annunci e comunicati per fare
attenzione a ladri e borseggiatori. Non a caso “Colonia è conosciuta da anni come la
capitale di ladri e rapinatori”(Süddeutsche Zeitung). Se a
questo si aggiunge che in città i festeggiamenti di capodanno vengono fatti
con una quantità di fuochi e botti che si ha quasi l’impressione di essere in guerra,
gli eventi della notte di capodanno sono facilmente chiariti senza dover fare
analisi sociologiche e politiche sulla presenza degli immigrati e sulla
presunta necessità di chiudere i confini nazionali.
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