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Ma l'Italia è anti-tedesca?

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La campagna elettorale italiana vede un intruso di eccezione: la Germania. Mai come questa volta Berlino determina la nostra agenda politica. Gli incontri e le intese tra Mario Monti e Angela Merkel sono costanti da mesi. Questa settimana, poi, è stato il turno di Bersani che ha incontrato il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble a Berlino. Mentre Silvio Berlusconi accusa la Germania di essere la causa di tutti i mali italiani. La Repubblica Federale Tedesca è un argomento stabile del dibattito politico italiano. A contribuire a questa “partecipazione forzata” di Berlino alla campagna elettorale italiana è stata anche la stampa tedesca che negli ultimi anni non ha risparmiato commenti ironici e critiche all’Italia. Lo stesso governo Monti , pur considerato molto vicino alle posizioni di Berlino , ha subìto giudizi non sempre lusinghieri.

La "disciplina politica" dei tedeschi messa in crisi da Monti

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Il Mario Monti «tedesco» è ridiventato «italiano». Era da qualche settimana che i commenti dei giornali tedeschi avevano abbandonato i toni benevoli verso il nostro premier. ... Ma è stata la maldestra affermazione di Monti nella intervista a «Der Spiegel» («ogni governo ha il dovere di guidare il proprio Parlamento») a offrire ai politici tedeschi l’occasione di presentarsi come una compatta classe politica che difende la sovranità del Parlamento in una democrazia funzionante. Una lezione di democrazia parlamentare impartita al premier italiano e agli italiani in generale. ... Per contrasto la posizione tedesca sull’intera questione del sostegno dell’euro viene presentata come l’unica democraticamente ineccepibile, anche e soprattutto contro la Bce «che rischia i soldi dei contribuenti (tedeschi) senza essere democraticamente legittimata». Per un paio di giorni la classe politica tedesca ha nascosto - dietro le questioni di principio - le differenze reali che esistono e cr...

Tensioni italo-tedesche

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L’intervista di Mario Monti allo Spiegel ha rimesso in crisi i rapporti tra Italia e Germania. Dichiarazioni che erano pensate, molto probabilmente, per tessere ancora una volta un solido asse con la Germania e la cancelliera Angela Merkel, hanno provocato l’effetto contrario. Iniziamo dalla frase incriminata: In ogni paese esistono un Parlamento ed una Corte Costituzionale. Ogni governo deve governare secondo le decisioni dei Parlamenti. Ma ogni governo ha l’obbligo di educare il proprio Parlamento. Se mi fossi attenuto, in modo assolutamente meccanico, alle direttive del mio Parlamento, non avrei potuto accettare le decisioni prese all'ultimo vertice a Brussels. Avevo, infatti, la richiesta di far introdurre gli Eurobonds. Se i governi si lasciano legare totalmente alle decisioni del Parlamento senza conservarsi uno spazio di manovra, la fine dell'Europa sarebbe molto più probabile di una maggiore integrazione.

Mario Monti era (ed è) il premier giusto per negoziare in Europa

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Vi ripropongo un mio articolo del 10 novembre 2011 sulla nascita del governo Monti . Dopo i recenti successi in Europa ed a distanza di otto mesi dalla pubblicazione su L'Occidentale , possiamo dire con certezza che avevo visto giusto: Monti era ed è il premier giusto per negoziare con Francia e Germania . Dopo anni in cui ci eravamo abituati a governi solo politici, si è materializzato il fantasma di un altro esecutivo tecnico e molto simile ai governi Ciampi, Amato e Dini degli anni novanta. Oggi il nome di gran moda è quello di Mario Monti . La sua improvvisa e sorprendente nomina a senatore a vita da parte di Giorgio Napolitano sembra rafforzare l’ipotesi che sarà proprio il presidente della Bocconi a ricevere l’incarico di formare l’esecutivo tecnico di “salvezza nazionale”. La visita di Monti a Napolitano di ieri non è figlia soltanto della prassi, ma indica anche un possibile scenario nell’immediato futuro.

Quanto vale il modello tedesco?

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Di questi tempi la risposta a tutti i problemi è una sola: modello tedesco . Dalle riforme istituzionali, alla riforma delle pensioni, dal sistema elettorale alle ricette per la crescita economica, dal mercato del lavoro al nucleare, dal ruolo delle donne in politica alla grande coalizione fino all’export. La nuova frontiera del politicamente corretto è prendere la Repubblica Federale Tedesca a modello, sempre e comunque, perché solo così si può uscire dalla crisi e si può riconquistare la fiducia dei mercati. Prendendo come punto di riferimento un astratto e non sempre ben definito modello tedesco tutte le differenze svaniscono nel nulla e le discussioni sui problemi del nostro paese vengono azzerate. Il richiamo costante e l’apprezzamento al modello tedesco è inversamente proporzionale al disprezzo teutonico per i vizi del Belpaese . Sia ben chiaro. Che la società tedesca sia solida e vincente lo dimostrano i dati economici. Tra i paesi europei, Berlino è uscita prima e meglio di ...

Sorrisi e intese tra Monti e la Merkel

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Buona la terza. Dopo due tentativi falliti Angela Merkel e Mario Monti si sono incontrati a Roma. Prima l’indisponibilità improvvisa di Nicolas Sarkozy e poi le dimissioni del Presidente della Repubblica Christian Wullf avevano impedito ai presidenti del consiglio italiano e tedesco di incontrarsi. Ieri è invece andato tutto secondo i programmi ed ha partecipato anche Giorgio Napolitano. Al centro del vertice c’era ovviamente la crisi economica e le riforme avviate in Italia dal governo di Mario Monti. Angela Merkel ha benedetto le riforme italiane come, in realtà, aveva già fatto in passato durante il vertice a Berlino. È indubbio, d’altronde, che Mario Monti sia riuscito nell’opera di ridare maggiore credibilità all’Italia nel contesto europeo. La Cancelliera Merkel ha ricordato che ogni Paese dell’Unione europea dovrà impegnarsi perché ci sono grandissime sfide davanti. Ci sono squilibri da superare e che dimostrano che non siamo ancora nel perfetto equilibrio. Abbiamo chiarito il r...

Mario Monti è il premier giusto per negoziare con Francia e Germania

Dopo anni in cui ci eravamo abituati a governi solo politici, si è materializzato il fantasma di un altro esecutivo tecnico e molto simile ai governi Ciampi, Amato e Dini degli anni novanta. Oggi il nome di gran moda è quello di Mario Monti . La sua improvvisa e sorprendente nomina a senatore a vita da parte di Giorgio Napolitano sembra rafforzare l’ipotesi che sarà proprio il presidente della Bocconi a ricevere l’incarico di formare l’esecutivo tecnico di “salvezza nazionale”. La visita di Monti a Napolitano di ieri non è figlia soltanto della prassi, ma indica anche un possibile scenario nell’immediato futuro. Mario Monti è una personalità dall’indiscutibile competenza ed esperienza internazionale. Ha il “physique du rôle” per guidare il paese e per confrontarsi con il nuovo direttorio franco-tedesco in Europa. Ha anche un curriculum bipartisan: sia Berlusconi sia D’Alema, in passato, l’hanno indicato come commissario europeo. È un uomo di potere, è una personalità che conta nei gir...