Ma l'Italia è anti-tedesca?
La campagna elettorale italiana vede un intruso di eccezione: la
Germania. Mai come questa volta Berlino determina la nostra agenda
politica. Gli incontri e le intese tra Mario Monti e Angela Merkel sono
costanti da mesi. Questa settimana, poi, è
stato il turno di Bersani che ha incontrato il ministro delle Finanze
tedesco Wolfgang Schäuble a Berlino. Mentre Silvio Berlusconi accusa la
Germania di essere la causa di tutti i mali italiani. La Repubblica
Federale Tedesca è un argomento stabile del dibattito politico italiano.
A contribuire a questa “partecipazione forzata” di Berlino alla
campagna elettorale italiana è stata anche la stampa tedesca che negli
ultimi anni non ha risparmiato commenti ironici e critiche all’Italia.
Lo stesso governo Monti, pur considerato molto vicino alle posizioni di
Berlino, ha subìto giudizi non sempre lusinghieri.
Ma al coinvolgimento
della Germania ci ha messo del suo anche una certa stampa italiana che
ha evocato (ed evoca) i fantasmi del passato nazionalsocialista per dare
una chiave di lettura altamente singolare dell’attuale posizione della
Germania in Europa. Ricordate la ridicola polemica de Il Giornale con Jan Fleischauer dello Spiegel
e il titolo del quotidiano «A noi Schettino. A voi Auschwitz»? Certo,
non tutta la stampa italiana ha usato gli stessi toni. Quella più seria e
autorevole ha sì criticato la Germania, ma ha imputato a Berlino che la
semplice austerità (senza ricette per la crescita) imposta al resto
d’Europa non avrebbe risolto la crisi del debito sovrano, anche se ci
sono illustri economisti, tra cui l’ex presidente del FMI John Lipsky,
che ha sottolineato come austerità e crescita non sono alternative, ma
complementari.
Stando così le cose tocca alla buona politica saper spiegare il ruolo
della Germania nella campagna elettorale italiana. La Germania può e
deve essere un modello da esportare nella misura in cui non si
stravolgono i connotati sociali ed economici del nostro Paese che sono
molto diversi da quelli tedeschi. In Italia Oscar Giannino si richiama
spesso al modello tedesco, ma è certamente Mario Monti la personalità
che più e meglio di altri incarna lo spirito tedesco e si fa interprete
del rigore e della serietà made in Germany. Spetta a Monti riuscire a
smussare la crescente ostilità nel nostro paese verso la Germania,
perché nessuno più di Monti ha avuto la forza di trattare con Frau
Merkel e l’autorevolezza anche di opporsi ad alcune sue richieste. (Tratto da Liberalweb)
twitter @uvillanilubelli
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