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Elezioni in Turingia

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Elezioni europee: 10 cose da sapere

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Domenica 26 maggio si vota per eleggere i membri del parlamento europeo. 10 cose da sapere: 1. Le elezioni europee sono una delle più importanti manifestazioni di democrazia al mondo . Hanno diritto di voto quasi 400 milioni di persone in 28 Stati nazionali diversi (gli Stati Membri dell’Unione Europea);  2.  Tra i grandi paesi europei l’Italia registra l’affluenza al voto più alta . Nel 2014 votò il 57 per cento (in Germania il 48 e in Francia il 42) 3.  In Italia il sistema di voto è proporzionale puro con lo sbarramento al 4 per cento. Il partito che prende meno del 4 per cento non elegge alcun candidato; 4. Oltre a crociare il partito che intendete votare si possono esprimere fino tre preferenze ( ma di sesso diverso! ). Informatevi su chi sono i singoli candidati dei partiti;

Terrore - il vostro giudizio: il film che fa votare i cittadini

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La democrazia rappresentativa è forse arrivata al capolinea. E ’ l'idea della stessa rappresentanza politica che viene ripetutamente messa in crisi in quanto in gran parte dei cittadini c’è l’impressione di non aver alcun potere di effettiva influenza nei processi politici . Nasce così la convinzione erronea della soluzione facile, un ritorno al potere di decidere direttamente, senza alcuna mediazione, come se questa possa improvvisamente permettere di esaudire tutti i propri desideri oltre che, ovviamente, tutti i problemi di una determinata società nella forma dell' appello ai cittadini. Si prendano come esempio i numerosi referenda prima in Grecia (luglio 2015), poi in Olanda sull'accordo con l'Ucraina (aprile 2016), poi ancora sulla Brexit (giugno 2016) e, infine, in Ungheria (ottobre 2016).

Scenari europei dopo il voto

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@uvillanilubelli “Se potessi ricominciare lo farei dalla cultura”, la pensava così Jean Monnet , uno dei padri fondatori dell’ Unione Europea . A distanza di oltre mezzo secolo l’Europa è stata unita prevalentemente da una moneta e della cultura europea non ne parla quasi più nessuno. Il paradosso è che se la moneta è stato il grande fattore di unione, alla prima crisi economica ha finito per dividere i popoli europei come nelle più classiche delle guerre che hanno avuto luogo nel campo di battaglia del Vecchio Continente . È in questa crisi economica, sociale e culturale che i popoli europei hanno votato domenica scorsa la seconda più grande assemblea parlamentare del mondo. Le elezioni europee del 22-25 maggio sono state una delle più grandi manifestazioni di democrazia: 390 milioni di elettori, 28 paesi, 25 lingue diverse, 5 candidati alla Presidenza della Commissione. Numeri impressionanti sui quali forse conviene riflettere ogniqualvolta si accusa l’ Unione Europea di un d...

Il voto dei militanti della Spd sul patto di coalizione

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Dopo la firma del patto di coalizione ( Koalitionsvertrag ) tra la Cancelliera Angela Merkel , il leader dei cristiano-sociali Horst Seehofer e il socialdemocratico Sigmar Gabriel , l’ultimo ostacolo alla nascita del terzo governo Merkel è rappresentato dal voto dei militanti della SPD . Tale voto è stato molto discusso sulla stampa tedesca e alcuni commentatori politici hanno evidenziato come un gruppo ristretto di militanti di un partito, di fatto, deciderà sul governo nazionale che riguarda tutti i cittadini tedeschi, evidenziando così limiti di costituzionalità. Negli scorsi giorni il leader socialdemocratico Sigmar Gabriel è stato incalzato dalla giornalista Marietta Slomka in diretta televisiva durante il telegiornale della prima rete tedesca ( vedi video in tedesco ).

Un voto antitedesco

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Un voto antitedesco . È questa una delle chiavi interpretative del risultato delle elezioni politiche italiane. In tedesco si dice “ Deutschenfeindlichkeit ”, potremmo tradurlo con: Ostilità verso i tedeschi . A risultato elettorale acquisito è opportuno fare una riflessione su questo dato senza che si debba essere accusati di partigianeria politica.   La campagna elettorale italiana ha visto un “ intruso ” d’eccezione: Angela Merkel . La Cancelliera è sempre stata sullo sfondo del dibattito politico italiano . Le accuse aperte di Silvio Berlusconi sono state un leit-motiv costante della campagna elettorale. Anche Beppe Grillo del Movimento 5 Stelle chiudeva i suoi comizi-show con urla liberatorie contro la Cancelliera.