L'offensiva della Linke: non solo ex-Ddr
Per la Sinistra tedesca le elezioni del 24 settembre sono decisive. Il paradosso è che sono le più difficili e le più facili al tempo stesso. Difficili perché mai come questa volta ci sono quattro partiti (Linke, Liberali, Verdi e Alternative für Deutschland) che partono molto vicini nei sondaggi. La concorrenza è altissima e sarà una lotta all’ultimo voto. Se nel 2013 la Linke arrivò terza dietro Unione ed Spd ed è stata l’unica vera forza di opposizione alla Grande Colazione, oggi, con l’ascesa della AfD e con la rinascita dei liberali (FDP), la Sinistra rischia di finire dietro ai due partiti che nella scorsa legislatura non avevano rappresentanti in Parlamento. Il vero avversario politico della Sinistra è l’AfD, chi tra Linke ed estrema destra conquisterà il terzo avrà vinto la sfida dei piccoli partiti.
Le prossime elezioni politiche sono anche le più facili per la Linke perché il partito è percepito dall’opinione pubblica tedesca come l’unica forza di sinistra in Germania. Negli ultimi quindici anni la Spd ha completamente perso il suo profilo socialdemocratico (e proletario), consegnando interi pezzi di elettorato alla Linke. Girando per le manifestazioni elettorali e osservando i dibattiti e gli approfondimenti sulle elezioni, gli stessi militanti della Spd non credono più nel loro partito e vedono nella Linke l’unico partito di opposizione di sinistra all’Unione di Angela Merkel.
Per vincere lo sprint finale del 24 settembre alla Linke non basta ottenere ottimi risultati nella ex-DDR. Così, una delle regioni dove la Sinistra tedesca sta lavorando maggiormente in campagna elettorale è la zona della Ruhr: alta disoccupazione, grandi disparità sociali, povertà diffusa e criminalità. Qui la Linke ha tutti gli strumenti per poter avere successo. Solo nel mese di agosto ci sono stati già due tour di Gregor Gysi e di Sarah Wagenknecht. Solo a Bochum, per esempio, la Linke ha realizzato 3600 manifesti e più di 55mila flyer e volantini per l'inizio della campagna elettorale. Del resto, nel Land del Nord Reno Westfalia (dove appunto si trova la Ruhr), le ultime elezioni regionali nel maggio scorso hanno visto perdere la Spd. La Linke, pur non raggiungendo il 5 per cento per entrare nel Parlamento regionale, ha comunque raddoppiato i propri voti. La strategia è di sfruttare il disincanto nei confronti dei socialdemocratici per togliergli voti importanti nella regione da cui viene Martin Schulz. Una sfida difficile ma tutt’altro che impossibile.
La Linke non ha però dimenticato il suo elettorato tradizionale nei Länder dell’ex Germania Est, tanto da aver lanciato il progetto Alleanza per la Germania Est (Allianz für Ostdeutschland) per garantire ai cittadini dei cosiddetti nuovi Länder maggiore giustizia ed equità sociale attraverso un miglioramento e ammodernamento delle infrastrutture, degli edifici scolastici e delle abitazioni, investimenti negli ospedali, parificazione delle pensioni agli standard dei Länder occidentali entro il 2020, introduzione di una pensione minima generalizzata di 1050 euro e aumento a 328 euro dell'assegno famigliare per ogni figlio.
Infine, l’ultimo (piccolo) asso nella manica della Linke è legato alla città di Berlino, dove la presidente Katja Kipping è riuscita a portare nella Linke alcune delle migliori teste che animarono il Partito Pirata. Anke Domscheit-Berg, Julia Schramm e Martin Delius lavoreranno ad un piano in dieci punti per una digitalizzazione più equa e per contrastare il capitalismo in rete.
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