Le dimissioni di Jürgen Stark
Le dimissioni di Jürgen Stark hanno creato un nuovo terremoto politico e finanziario. Crollano le Borse: Francoforte ha perso oltre il 4 per cento, Parigi il 3,6, Piazza Affari il 4,9, mentre l’euro è scivolato sotto quota 1,37 dollari per la prima volta dal 23 febbraio scorso.
Dietro le dimissioni del consigliere tedesco della Banca Centrale Europa c'è l'insoddisfazione ed il malumore di gran parte del mondo finanziario e politico per gli aiuti all'Italia e più in gernale ai paesi dell'Europa in difficoltà. Fino ad ora si è forse sottovalutato (e non ben capito) il braccio di ferro in atto a Berlino tra la linea europeista del governo tedesco e la convizione diffusa che la Germania stia pagando un prezzo troppo alto per difendere l'Euro e l'Europa. Ricordiamo che le dimissioni di Stark vengono dopo quelle di quest'inverno dell'altro consigliere tedesco, Axel Weber.
Vediamo come hanno commentato i principali giornali italiani e tedeschi:
La Repubblica: Stark, la mossa del falco contro la scelta della Merkel, di Andrea Tarquini
La Frankfurter Allgemeine Zeitung: un commento di Holger Steltzner, Risiko Zentralbank
Il Foglio: Berlino fa prove tecniche di secessione dall’Ue, ma le Borse non apprezzano, di Marco Valerio Lo Prete
Il Sole 24 ore pubblica un interessante confronto tra Carlo Bastasin (La guerra solitaria del soldato Stark) e Roberto Perotti (Se la risposta è sbagliata ha ragione il "Signor No").
Die Zeit: Ein kantiger Kämpfer für Stabilität.
Der Spiegel: Banker-Zoff gefährdet die Euro-Rettung
Come riportato da diversi giornali tedeschi, il posto lasciato libero da Stark, dovrebbe essere occupato da Jörg Asmussen: leggi qui.
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