Steinfeld vs Schirrmacher: resa dei conti "letteraria"?


I gialli svedesi, si sa, vanno di moda. L'ultimo libro sulla scia dei bestseller di Henning Mankell è appena uscito in Germania, s'intitola Der Sturm ("La tempesta"), autore tale Per Johansson.
Trama avvincente, vero thriller. Un giovane reporter, Ronny, s'improvvisa detective per indagare sull'orribile omicidio di Christian Meier, grande firma del giornalismo tedesco. Trovato maciullato e in parte tritato da ignoti criminali. Fin qui, una notizia di nuove uscite tra tante. Peccato che Per Johansson non esista, assicurano le associazioni dei letterati e i registri pubblici svedesi.
E allora, chi si cela dietro lo pseudonimo? Secondo Die Welt, il falso scrittore di gialli svedese sarebbe in realtà pseudonimo di Thomas Steinfeld, capo della sezione Cultura alla Sueddeutsche Zeitung. E Christian Meier, com'è raccontato, è una figura letteraria che somiglia molto da vicino a Frank Schirrmacher, responsabile della Cultura e condirettore alla Frankfurter Allgemeine Zeitung.

Insomma, ironia di pessimo gusto a dir poco su un ex collega. Già, perché Steinfeld era capo alla Cultura alla FAZ, ma la lasciò nel 2001 frustrato e scontento, insieme ad altri giornalisti. Non è la prima volta che nella cultura tedesca si consumano vendette letterarie di questo tipo. Anni fa Martin Walser scrisse un romanzo sulla "morte di un critico letterario" (uscito in Italia per SugarCo con il titolo Morte di un critico e che ebbe una certa visibilità anche nel nostro paese, n.d.r. ), e la vittima evocava chiaramente il principe dei critici letterari, Marcel Reich-Ranicki, ebreo sopravvissuto ai nazisti al Ghetto di Varsavia. E allora Schirrmacher punì Walser troncando ogni rapporto. Alla prossima. (Tratto da Repubblica, 15 agosto 2012)
Andrea Tarquini

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