Samaras a Berlino: nulla di fatto in attesa della Troika

Il viaggio di Samaras nel Nord Europa non poteva che iniziare da Berlino, lì dove, oggi, l'Europa inizia e finisce. La Germania è, infatti, il paese guida. Non potrebbe essere diversamente vista la situazione attuale in cui di ritrovano gli altri cugini europei. A luglio la Grecia sembrava, definitivamente, persa. Oggi la situazione sembra essere leggermente miglioriota anche se i livelli di guardia, in relazione alla Grecia, sono altissimi. Se la pressione su Spagna e Italia si sta, in un certo senso, allentando e ai governi di Madrid e Roma (anche se le situazioni non sono esattamente assimilabili), viene riconosciuto il lavoro di miglioramento dei conti dei rispettivi paesi. Il 23 agosto Adriana Cerretelli su Il Sole 24 Ore ha parlato esplicitamente di boccata d'ossigeno: Boccata d'ossigeno in vista per i Paesi del club vessati da rigore e tagli di spesa, aggrediti dalla recessione?

"No. Né Berlino e i suoi alleati del Nord né la Bce di Mario Draghi intendono allentare la morsa, ritenuta indispensabile per recuperare stabilità, coesione e credibilità dell'area. Però tutti ora sembrano pronti a fare i conti con la realtà e i costi iniqui della crisi che gravano su alcuni paesi, come l'Italia, a beneficio evidente di altri, come Germania, Paesi Bassi e Francia. Appurato, come sembra, che la cacciata di Atene è stata archiviata in nome della difesa dell'integrità dell'euro, prima o poi una soluzione sarà trovata. Come per la Spagna. Mentre le tensioni sull'Italia sembrano allentarsi. Nulla però induce ancora ad abbassare la guardia. La malattia dell'euro è ancora tutta da guarire. Peggio. Per una fortuita e fortunata serie di circostanze, soprattutto politiche, la Francia non è finita nel lazzaretto mediterraneo ma soffre degli stessi sintomi. Che dovrà curare al più presto e in modo credibile per evitare che i mercati prima o poi non decidano di andare a vedere il bluff." 

La Grecia resta, dunque, il grande malato d'Europa, il problema che da oltre due anni rappresenta un grossissimo ostacolo alla ripresa della crescita nell'Eurozona. Se, in Grecia, l'editorialista Nikos Konstandaras ha scomodato i miti greci per cercare di far capire che scaricare la Grecia non è la soluzione ai problemi dell'Europa, 

"Oggi dobbiamo tener conto dei costi di un’eventuale uscita della Grecia dalla zona euro – per la Grecia e per i nostri partner e per chi salva i nostri fondi con i bailout. Finché ci lamenteremo di essere noi le vittime designate – una sorta di moderna Ifigenia – non alleggeriremo il peso della responsabilità di evitare il nostro sacrificio. Coloro che auspicano che la Grecia sia “scaraventata in mare” devono sapere che non sarà salvata dalla volontà divina, che la crisi non avrà fine, che il mondo intero saprà che su questa nave si sacrifica la gente. Andremo ad allargare il numero dei mostri, ma non per salvare chiunque si professerà profeta, bensì per divorare gli altri membri dell’equipaggio. Fino a quando non saranno tutti scomparsi."

nel frattempo, in Germania cresce il sentimento antieuropeo. La Cancelliera, da parte sua, ha partecipato, proprio il giorno prima della visita del Premier greco a Berlino, alla campagna Ich-will-Europa, ed i tempi non possono, certamente, essere causali. Angela Merkel ha, in ogni caso, ricordato che la Grecia è parte dell'eurozona e che stiamo lavorando, tutti quanti, affinché la Grecia resti parte dell'Eurozona, a patto però che il governo greco rispetti i patti e gli accordi. La Cancelliera ha sottolineato come tutto ciò che, periodicamente, ci si aspettava dalla Grecia, per qualche motivo, non è mai stato rispettato del tutto. Ogni volta le promesse venivano rimandate. Ed è questo che non va bene. 

D'altra parte Samaras - sicuro, ottimista sul giudizio della Troika e certo del lavoro che sta portando avanti - ha garantito che la Grecia rispetterà gli accordi, ma ha anche chiesto più tempo, per respirare, perché i sacrifici che sta facendo il paese sono enormi. Samaras ha anche sottolineato come si stia facendo un grosso lavoro per ridare credibilità internazionale alla Grecia.

In realtà tutto sembra rimandato al giudizio della Troika, solo dopo la relazione della Troika si capirà, esattamente, il futuro della Grecia.

E' possibile vedere l'intera conferenza stampa qui
twitter @uvillanilubelli





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