Una campagna elettorale nel segno di Angela Merkel
Questa campagna elettorale è stata insolita. È iniziata nell’autunno del 2012 con i congressi della CDU e della SPD in cui sono stati incoronati Merkel e Steinbrück ed è finita con la chiusura della campagna elettorale a Berlino e a Stralsund di Angela Merkel. Nel mezzo tanti dibattiti parlamentari, tante interviste sui media e un duello televisivo la cui importanza sul risultato finale è stata decisamente sopravvalutata: troppo ingessato e troppo lontano dal voto (21 giorni). E' stato un viaggio lunghissimo che inevitabilmente, alla fine, è sembrato quasi noioso e ripetitivo. Eppure la campagna elettorale tedesca del 2013 è stata di gran lunga molto più interessante di quella soporifera del 2009.
Sin dall'inizio si è sviluppata intorno ad Angela Merkel, tanto che con il passare dei giorni è diventato un vero e proprio referendum sulla Cancelliera. Nel mese di agosto con la presentazione dei manifesti elettorali e degli spot televisivi della CDU e della SPD si è capito che tutto sarebbe girato intorno a Merkel. I depliant della CDU puntavano tutto su di lei: dagli anni nella DDR alle prime esperienze in politica, dagli anni al Cancellierato fino alla sua vita privata, alle sue abitudini e ai suoi sogni per il futuro. Il paradosso è che anche la SPD ha puntato tutto su Angela Merkel: prima i manifesti con le fotografie e gli slogan contro la Cancelliera poi è arrivato anche il sito (poi disattivato) angelamerkel.de. “Questa campagna elettorale è strana. Questa volta si tratta di un voto senza un vero scontro politico. Senza tensione, senza reali controversie, senza uno sfidante da prendere sul serio. Al posto di tutto ciò: soltanto Merkel”, ha scritto Robin Alexander sulla Welt. “Normalmente le campagne elettorali sono il momento della realizzazione di se stessi. Lo scontro tra i partiti si manifesta con posizioni chiare e nette. Ma Merkel rifiuta questo esercizio. Non vuole far votare sulla base degli argomenti, ma sulla sua persona” incalza René Pfister sullo Spiegel.
La centralità della Cancelliera si spiega da una parte con il fatto che è lei la grande favorita e la donna da battere, ma dall’altra con una precisa scelta dello staff di Angela Merkel. La Cancelliera è molto amata, ha un largo consenso, i cittadini tedeschi si fidano di questa donna solo apparentemente semplice e banale.
Dopo otto anni di governo Merkel è una Cancelliera forte e all’apice del potere. Potrebbe chiedere ai suoi cittadini sacrifici per grandi riforme o decisioni difficili. Ma, al contraio, preferisce rassicurare i propri cittadini. Gli slogan della CDU sono “affinché la Germania resti forte”, “il futuro della Germania in buone mani”, “insieme per il successo”. La Cancelliera punta tutto sulla voglia di continuità, di normalità e di tranquillità dei cittadini tedeschi. Del resto la Repubblica Federale è un Paese che, fondamentalmente, sta bene.
Dopo otto anni di governo Merkel è una Cancelliera forte e all’apice del potere. Potrebbe chiedere ai suoi cittadini sacrifici per grandi riforme o decisioni difficili. Ma, al contraio, preferisce rassicurare i propri cittadini. Gli slogan della CDU sono “affinché la Germania resti forte”, “il futuro della Germania in buone mani”, “insieme per il successo”. La Cancelliera punta tutto sulla voglia di continuità, di normalità e di tranquillità dei cittadini tedeschi. Del resto la Repubblica Federale è un Paese che, fondamentalmente, sta bene.
Lo sfidante socialdemocratico Peer Steinbrueck, durante uno dei suoi comizi finali, a Berlino, ha rimproverato a Merkel di non avere una visione, di non avere il coraggio di fare scelte difficili per il bene del Paese. Ha ricordato che tutti i Cancellieri tedeschi del passato siano stati protagonisti di scelte difficili di cui hanno pagato un prezzo molto alto ma che, al contempo, hanno contributo a migliorare la Germania: Willy Brandt con l’Ostpolitik, Helmut Schmidt con il terrorismo, Helmut Kohl con la riunificazione e Gerhard Schröder con l’Agenda 2010. Al contrario, Merkel, secondo Steinbrück, ha governato senza una visione precisa, vivendo alla giornata ed eludendo molti problemi con l’unico scopo di mantenere il potere. C’è un fondo di verità nelle parole di Steinbrück, ma forse, secondo Merkel, non è ancora arrivato il tempo delle scelte difficili, convinta che continuerà a governare ancora a lungo. Se sarà veramente così lo sapremo tra poche ore.
Mai come questa volta Merkel ha cercato il successo personale. Dopo due mezze vittorie nel 2005 e nel 2009, nel 2013 Merkel vuole un'affermazione personale: chiara, netta e non ha importanza con chi dovrà poi governare. Merkel percorso in lungo e in largo il Paese, due, tre comizi al giorno, dalle grandi città a quelle di provincia. Ha fatto numerose comparse in televisione, alla radio e ha rilasciato tante interviste (dalla Frankufeter Allgemeine Zeitung a Neon), ha stretto migliaia di mani e si è fatta fotografare con migliaia di cittadini. La CDU si è messa al completo servizio della sua leader. Dallo spot televisivo ai manifesti elettorali, dalla Merkel-App all'enorme manifesto alla stazione di Berlino fino al bus che ha girato la Germania negli ultimi giorni di campagna elettorale, la strategia della CDU era tutta incentrata sulla sua leader. Una presenza così massiccia e onnipresente della figura di Angela Merkel non si era mai vista. Merkel è diventato una sorta di brand. Se la SPD sembrava quasi vergognarsi del proprio candidato tanto da nasconderlo, come nel caso dello spot televisivo, la CDU aveva un solo e unico messaggio: Angela Merkel.
Alle manifestazioni elettorali della Cancelliera l’entusiasmo non è mai stato dirompente, ma pur sempre ben superiore rispetto ai suoi avversari. Anche le proteste, che non sono mai mancate, dimostrano, in realtà, la forza e il potere della Cancelliera nella Germania di oggi. Solo chi ha potere viene contestato.
A Potsdam come a Berlino, il pubblico era vario, giovani, anziani, donne, portatori di handicap, cittadini di origini straniera e omosessuali.
Durante la giornata delle porte aperte di fine agosto, in cui tutti i ministeri sono stati aperti al pubblico, l'entusiasmo e l'attesa per la Cancelliera era travolgente. Non era una giornata di campagna elettorale, non c’erano bandiere della CDU, non c’erano i cartelli “Angie”, ma solo semplici cittadini che volevano un qualche contatto con la loro Cancelliera. Una foto, una stretta di mano, un sorriso. In migliaia hanno fatto più di un'ora di fila per ascoltare, in fondo, un semplice saluto di benvenuto. Il direttore dell'orchestra militare era palesemente emozionato davanti ad Angela Merkel.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale i grandi media nazionali tedeschi si sono concentrati soprattutto sulla Cancelliera. I ritratti e gli articoli dedicati ad Angela Merkel erano numerosi e tutti molto accondiscenti. La Germania appare oggi un Paese ipnotizzato dalla Cancelliera. Se questa ipnosi si trasformerà nel primo grande successo personale per Angela Merkel lo sapremo stasera.
A Potsdam come a Berlino, il pubblico era vario, giovani, anziani, donne, portatori di handicap, cittadini di origini straniera e omosessuali.
Durante la giornata delle porte aperte di fine agosto, in cui tutti i ministeri sono stati aperti al pubblico, l'entusiasmo e l'attesa per la Cancelliera era travolgente. Non era una giornata di campagna elettorale, non c’erano bandiere della CDU, non c’erano i cartelli “Angie”, ma solo semplici cittadini che volevano un qualche contatto con la loro Cancelliera. Una foto, una stretta di mano, un sorriso. In migliaia hanno fatto più di un'ora di fila per ascoltare, in fondo, un semplice saluto di benvenuto. Il direttore dell'orchestra militare era palesemente emozionato davanti ad Angela Merkel.
In questi ultimi giorni di campagna elettorale i grandi media nazionali tedeschi si sono concentrati soprattutto sulla Cancelliera. I ritratti e gli articoli dedicati ad Angela Merkel erano numerosi e tutti molto accondiscenti. La Germania appare oggi un Paese ipnotizzato dalla Cancelliera. Se questa ipnosi si trasformerà nel primo grande successo personale per Angela Merkel lo sapremo stasera.
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