Il trionfo di Angela: i cinque segreti del suo successo
Le elezioni tedesche si possono interpretare in tanti
modi, ma una cosa è certa. Merkel ha ricevuto quel consenso che cercava
da otto anni. Nel 2005 Merkel ottenne una mezza sconfitta tanto che fu
costretta alla Grande Coalizione, nel 2009 la vittoria fu merito
soprattutto dei liberali; la CDU scivolò al suo minimo storico. Oggi la
storia è diversa e la Cancelliera può dire di aver vinto e portato a
casa un successo elettorale chiaro e netto.
I dati ci dicono che la
CDU/CSU ha ottenuto il 41.5 per cento (+7.7 rispetto al 2009), la SPD il
25.7 (+2.7), i Verdi l’8.4 (-2.3), la Linke l’8.6 (-3.3), la FDP il 4.8
(-9.8), AfD il 4.7 e i Pirati il 2.2. Liberali (FDP) e antieuro di Alternativa per la
Germania (AfD) restano fuori dal Bundestag.
Si tratta di un risultato
straordinario per l’Unione, ma soprattutto per Angela Merkel mai tanto
forte come oggi. Era dal 1994 che CDU/CSU non raggiungevano un risultato del genere. Merkel ha ricevuto un vero assegno in bianco dal popolo tedesco. I motivi di questa vittoria sono almeno cinque.
Primo. La Germania è un Paese che sta bene. Non è
certamente un modello perfetto (tutt’altro) però la disoccupazione è
bassa, non ci sono scontri sociali forti e l’economia va abbastanza
bene. Non è tutto merito di Angela Merkel, ma in politica quando le cose
vanno bene gli elettori non cambiano, ma confermano chi governa.
Secondo. Merkel è un leader specchio della forza
del Paese che governa. Se Schröder era un Cancelliere che ha rotto con
la propria tradizione di riferimento costringendo la Germania a riforme
molto dolorose, Merkel, al contrario, si è sintonizzata sui sentimenti
dei cittadini. Si è fatta interprete di essi a costo anche di marce
indietro clamorose come ad esempio con l’abbandono dell’energia
nucleare.
Terzo. Mai come questa volta Merkel e il suo
staff hanno realizzato una campagna di comunicazione perfetta. I
commentatori tedeschi hanno detto che non hanno mai visto tanta Merkel.
L’intero partito (la CDU) si è messo al servizio della sua leader che ha
percorso l’intero territorio federale con due-tre comizi al giorno. E
così, dallo spot televisivo all’enorme manifesto elettorale alla
stazione di Berlino, dalla massiccia campagna di volantinaggio e per
posta fino alla presenza sul web con pagina Facebook, dalla Merkel-App
al pullman della Cancelliera, nulla è stato lasciato al caso e tutti
hanno lavorato per garantire il successo ad Angela Merkel.
Quarto. La Cancelliera è percepita dai tedeschi
come il leader che meglio di chiunque altro ha difeso gli interessi
tedeschi in Europa. Ha saputo trovare la giusta strada tra la difesa
degli interessi nazionali e il valore superiore dell’Europeismo. Da non
sottovalutare, comunque, l’oltre 4 per cento degli antieuro di
Alternativa per la Germania. Non entrerà nel Bundestag ma è comunque un
buon risultato.
Quinto. Infine, Merkel è percepita dai tedeschi
come rassicurante, una sorta di mamma nazionale, non a caso la chiamano
Mutti. Quest’immagine tranquillizzante stona con la percezione (erronea, quasi drammatica)
che abbiamo noi all’estero. Forse dovremmo iniziare a capire
la Repubblica Federale e la sua Cancelliera invece di giudicarli con
molta superficialità.
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