Angela Merkel a un passo dal terzo mandato
Angela Merkel governa ormai da
quasi otto anni. Se vincerà le prossime elezioni federali scalzerà Helmut
Schmidt dal terzo posto della classifica dei cancellieri tedeschi. Ma già oggi Angela
Merkel è entrata nella storia della Germania tanto da aver profondamente
plasmato la società e la cultura politica tedesche del Terzo millennio. Dal
rinnovamento dei tradizionali valori conservatori, a un certo cinismo, fino a
una ostentata sicurezza al limite della supponenza, il merkelismo è
ormai una categoria politica diffusa e riconosciuta in Germania e all’estero.
La
storia dell’inarrestabile e fulminea ascesa politica di Angela Merkel,
benché sia stata argomento di numerosi libri, articoli e analisi – solo negli
ultimi mesi in Germania sono usciti almeno cinque libri – resta ancora tutta da
raccontare nei risvolti più segreti, soprattutto per il lettore italiano. La
donna dell’Est venuta dal nulla e arrivata al vertice del potere della Repubblica
federale è oggi il politico più popolare e amato in Germania. Ma
nella sua scalata al potere ci sono illustri vittime e uno stile di governo
contraddittorio.
Angela Merkel in Potsdam |
Come
si spiega l’enorme successo della Cancelliera dato il suo discusso stile? Com’è
arrivata al vertice della Cdu della Germania e dell’Europa? E perché è
considerata la donna più potente e, in assoluto, dopo Obama, la personalità più
influente del mondo? Insomma: chi è Angela Merkel?
Il pragmatismo di una leader sottovalutata
Nell’autunno scorso ero a Bonn a visitare la mostra fotografica Spurenlese di Herlinde Koelbl. Tra le tante fotografie dell’artista, una serie attirava più di altre l’attenzione dei numerosi visitatori: quelle che rappresentavano Angela Merkel e la sua evoluzione fisico-estetica.
Eppure accanto alle fotografie della cancelliera si trovavano le opere dedicate a Gerhard Schröder e a Joschka Fischer, due altri grandi uomini politici che hanno segnato la storia recente della Germania. Ma la gran parte dei visitatori era attratta da lei: Angela Merkel. I visitatori e cittadini tedeschi sembravano ipnotizzati e sedotti da una donna che forse non gode di irresistibile fascino, ma che si sta imponendo per il suo modo di fare.
I fans di Merkel a Potsdam |
Merkel è una persona
schiva, gelosa della sua vita privata, è discreta, ha uno stile di vita austero
e semplice. Le numerose biografie raccontano che la si può vedere fare la spesa
all’isola dei Musei a Berlino, che ogni mattina prepara la colazione al
marito, che frequenta ristoranti buoni ma semplici come La vecchia Lanterna
a Berlino Est o il più chic e mondano Borchardt. Niente di più lontano
dai sigari e dagli abiti Brioni del suo predecessore Gerhard Schröder o
dallo stile discusso dell’attuale sfidante socialdemocratico Peer Steinbrück
che non comprerebbe mai una bottiglia di Pinot Grigio a meno di cinque euro.
I giornalisti sembrano aver smesso di provare a ricamare storie dalla piccola Templin, città nella quale Merkel è cresciuta. Lì nessuno alimenta il gossip, lì nessuno lascia trapelare qualche scomoda informazione su Angela che, al massimo, può attirare l’attenzione dei tabloid per le sue giacche colorate, per qualche calzino troppo corto o per una scollatura appena eccessiva. Il motivo di questa riservatezza è probabilmente da far risalire alla sua vita nella ex Germania dell’Est dove si era costantemente spiati e sotto controllo.
I giornalisti sembrano aver smesso di provare a ricamare storie dalla piccola Templin, città nella quale Merkel è cresciuta. Lì nessuno alimenta il gossip, lì nessuno lascia trapelare qualche scomoda informazione su Angela che, al massimo, può attirare l’attenzione dei tabloid per le sue giacche colorate, per qualche calzino troppo corto o per una scollatura appena eccessiva. Il motivo di questa riservatezza è probabilmente da far risalire alla sua vita nella ex Germania dell’Est dove si era costantemente spiati e sotto controllo.
I fans di Merkel a Potsdam |
Ma che Angela
Merkel preferisca sempre il basso profilo che, come vedremo, non è sinonimo
di modestia o insicurezza, ha fatto sì che questa donna venuta dal povero Est
della Germania sia stata spesso sottovalutata. Per troppo tempo Angela
Merkel è stata una leader presa troppo poco sul serio tanto che nessuno
avrebbe scommesso sul suo successo in politica. In realtà, la storia
dell’ascesa politica della Merkel dimostra che chi l’ha sottovalutata, «ha già perso»,
come ha ricordato recentemente Horst Seehofer, Ministropresidente della
Baviera.
La Cancelliera è stata sottovalutata non solo dai suoi avversari, ma anche nel suo partito, dove ha saputo ritagliarsi il ruolo di leader indiscussa. Non è un caso che al recente congresso della Cdu Angela Merkel sia stata confermata alla guida del partito con un consenso quasi unanime: 98 per cento.
La Cancelliera è stata sottovalutata non solo dai suoi avversari, ma anche nel suo partito, dove ha saputo ritagliarsi il ruolo di leader indiscussa. Non è un caso che al recente congresso della Cdu Angela Merkel sia stata confermata alla guida del partito con un consenso quasi unanime: 98 per cento.
I fans di Merkel a Potsdam |
La fase politica in
cui Angela Merkel è stata maggiormente sottovalutata è quella dell’autunno
2005. Dopo una campagna elettorale non proprio esaltante, si ritrova a dover
contrastare Gerhard Schröder, artefice di una clamorosa rimonta finita, però,
proprio sul più bello. La Spd resta dietro l’Unione (Cdu/Csu) per un solo punto
percentuale. Schröder, Cancelliere in carica, si dichiara vincitore nonostante
la sua Spd abbia ottenuto un risultato elettorale di poco inferiore all’Unione
(Cdu/Csu). Dopo settimane di trattative, polemiche e scambi di battute, il
22 novembre Angela Merkel diviene il nono cancelliere della storia della
Repubblica Federale Tedesca succedendo proprio a Schröder che deve arrendersi.
Ma Angela Merkel è
stata sottovalutata anche all’estero: ricordate la
spavalderia e superiorità con cui Silvio Berlusconi la fece aspettare al
vertice della Nato a Baden-Baden perché doveva parlare al telefono,
a suo dire, con il premier turco Erdogan? Forse anche quel comportamento da
parte del presidente del Consiglio italiano lasciava intendere una sottovalutazione
nei suoi confronti. Qualche anno dopo, quando la crisi economico-finanziaria
colpiva l’Italia e la pressione internazionale sul governo di Roma era
fortissima, Berlusconi capì sulla propria pelle quanto fosse influente e
potente quella donna che, in precedenza, aveva trattato con tanta sufficienza e
arroganza.
I fans di Merkel a Potsdam |
In una società ancora profondamente maschilista e dalla forte connotazione
occidentale e anticomunista, essere una donna della Germania dell’Est deve aver
ingannato molti osservatori, compagni di partito e avversari politici.
Nell’epoca della politica-spettacolo, non avere un particolare carisma ha fatto
pensare a molti che Angela Merkel fosse un personaggio di secondo piano
e destinato al ruolo di semplice comparsa. Nessuno avrebbe scommesso un marco
prima e un euro poi sul suo futuro politico. Evidentemente molti dei suoi
avversari non avevano presente il saggio avvertimento del generale cinese Sun
Tzu: «Mai sottovalutare il proprio nemico». Oggi, infatti, Merkel è
all’apice del potere. Per la rivista americana Forbes è stata la donna più
potente del mondo per ben sette volte negli ultimi anni (dal 2006 al 2009, e
dal 2011 al 2013) e la seconda personalità più influente dopo Barack Obama. Nel
2010 è stata eletta europea dell’anno dal magazine Time. Come ha giustamente
ricordato il giornalista tedesco Robin Mishra «nessuno in Europa
rimane oggi indifferente di fronte al nome di Angela Merkel. Anche in Italia le
reazioni oscillano tra la stima per la sua sobrietà politica e la
preoccupazione che voglia costruire un’Europa sul modello tedesco».
(Estratto dall’ebook di Ubaldo Villani Lubelli Enigma #merkel. In Europa il potere è donna: Angela Merkel edito da goWare 2013)
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