Il voto per posta in Germania
Mentre lo scontro politico in vista del voto del 22 settembre diventa sempre più accesso, la discussione sulla foto con il dito medio di Peer Steinbrück è su tutte le pagine dei giornali e i candidati si preparano alla chiusura della campagna elettorale a Berlino, molti cittadini tedeschi non solo hanno già deciso chi votare, ma l’hanno già fatto. In Germania, infatti, si può votare anche per posta. Teoricamente l’ultima settimana di campagna elettorale potrebbe quasi non spostare più molti voti.
Il voto per posta è facile e comodo. Permette ai cittadini tedeschi di non fare lunghe file ai seggi e magari di potersi godere la domenica elettorale andando al parco, passandola in famiglia o per qualche gita fuori porta.
Alle ultime elezioni politiche del 2009 ben il 21,4 per cento (9,5 milioni!) degli aventi diritto al voto ha scelto questo sistema e ha votato così prima del giorno effettivo delle elezioni. Ma in Germania, la storia del voto postale è lunga. Già nel 1957, il 4,9 per cento votò per posta. Nel corso degli anni la crescita è stata costante anche perché dal 2008 non c’è più bisogno di fare una richiesta fondata su esigenze speicifiche. Si stima che questa volta saranno ancora di più del 2009, solo a Berlino saranno almeno 500.000.
Da parte loro i partiti hanno capito che ai tedeschi piace questa forma di partecipazione al voto tanto che da mesi hanno iniziato un’imponente campagna elettorale per posta. L’elettore, infatti, può esprimere il proprio voto già da metà agosto!
Anche se il voto per posta è stato giudicato conforme alla Costituzione tedesca dalla Corte di Karlsruhe, in quanto contribuisce ad aumentare la partecipazione al voto, la discussione in Germania non è affatto chiusa. Come ha ricordato Christoph Seils in un articolo uscito su Tagespiegel e Cicero, il voto per posta rischia di essere soggetto a diverse forme di manipolazione. Le schede possono essere copiate facilmente e come ogni pacco postale possono perdersi. Non c’è garanzia assoluta che il proprio voto arrivi effettivamente a destinazione.
Il voto per posta è facile e comodo. Permette ai cittadini tedeschi di non fare lunghe file ai seggi e magari di potersi godere la domenica elettorale andando al parco, passandola in famiglia o per qualche gita fuori porta.
Alle ultime elezioni politiche del 2009 ben il 21,4 per cento (9,5 milioni!) degli aventi diritto al voto ha scelto questo sistema e ha votato così prima del giorno effettivo delle elezioni. Ma in Germania, la storia del voto postale è lunga. Già nel 1957, il 4,9 per cento votò per posta. Nel corso degli anni la crescita è stata costante anche perché dal 2008 non c’è più bisogno di fare una richiesta fondata su esigenze speicifiche. Si stima che questa volta saranno ancora di più del 2009, solo a Berlino saranno almeno 500.000.
Da parte loro i partiti hanno capito che ai tedeschi piace questa forma di partecipazione al voto tanto che da mesi hanno iniziato un’imponente campagna elettorale per posta. L’elettore, infatti, può esprimere il proprio voto già da metà agosto!
Anche se il voto per posta è stato giudicato conforme alla Costituzione tedesca dalla Corte di Karlsruhe, in quanto contribuisce ad aumentare la partecipazione al voto, la discussione in Germania non è affatto chiusa. Come ha ricordato Christoph Seils in un articolo uscito su Tagespiegel e Cicero, il voto per posta rischia di essere soggetto a diverse forme di manipolazione. Le schede possono essere copiate facilmente e come ogni pacco postale possono perdersi. Non c’è garanzia assoluta che il proprio voto arrivi effettivamente a destinazione.
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