Tempelhof, dove i ragazzi spiccano il volo

A PRIMAVERA BERLINO MUTA PELLE. E non è una novità. Si fa un bel bagno di folla. E nemmeno questa è una notizia. Macina storia. Ed è il suo karma. Allora mettiamola così: a primavera a Berlino plani con il windsurf in aeroporto. Prendete uno skate, montateci una vela, aspettate la brezza della sera. E poi scegliete la pista: decollo, atterraggio, o taxiway per i velisti alle prime armi... E sì che Berlino era già la città più verde d'Europa, con 420 mila alberi che tra aprile e maggio le cambiano i connotati, e 130 specie di uccelli che nidificano tra Porta di Brandeburgo, Ku'damm e Alexanderplatz. Ma i 370 immensi ettari dell'ex aeroporto di Tempelhof (uno spazio più grande di Central Park) hanno aggiunto l'emozione del vuoto assoluto in pieno centro. E l'occasione di un'ultima stagione d'anarchia prima che intervengano colossi immobiliari, quartieri residenziali, torri da uffici... Ora è la volta di questa sterminata oasi di verde e d'asfalto che viene dal buio della storia e non si sa dove andrà a finire. Nel frattempo, a contare è soprattutto l'energia del presente: pochi mesi dopo la chiusura dell'aeroporto, un esercito di squatters dà l'assalto agli otto chilometri di reticolato, tentando l'irruzione con le cattive. Tempelhof resiste ma, passato un altro anno, l'amministrazione annuncia il liberi tutti dall'alba al tramonto: dall'8 maggio 2010 l'enorme buco fra le case dei popolari quartieri di Kreuzberg e Neukölln è diventato la più grande palestra a cielo aperto d'Europa. Ognuno ha il suo spazio, nessuno deve mettersi in fila. Leggi l'intero articolo su iodonna.it
Raffaele Oriani 
(Estratto tratto da Io Donna, 17 marzo 2012) 

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