10 cose che ho capito all'Olympiastadion di Berlino

Oggi sono stato all'Olympiastadion a vedere la partitia di calcio Hertha Berlin contro Eintracht Frankfurt finita 6-1 per i padroni di casa. Dieci cose che ho capito:

1) I tedeschi bevono effettivamente un'enorme quantità di birra prima della partita;

2) I tifosi della squadra ospite (con magliette e sciarpe) raggiungono lo stadio, tranquillamente, con gli stessi  mezzi pubblici usati dai tifosi di casa;

3) Gli stadi tedeschi sono organizzatissimi. Nell'area trovate chioschi di ogni tipo dal classico curry wurst a bevande varie, ristoranti e store della squadra di casa. Se vuoi comprare una maglia la puoi personalizzare al momento con il tuo nome o del giocatore che preferisci insieme al numero;

4) Lo stadio è anche un posto per bambini che girano in curva senza paura né loro né dei loro genitori (ma i genitori tedeschi, si sa, sono diversi);

5) I bagni sono puliti.

6) L'Olympia-Stadion è una figata (non fosse altro perché lì abbiamo vinto un Mondiale!). L'architetto ha, però, sbagliato qualcosa. I pali che sostengono la struttura superiore sono sistemati in modo da limitare la visuale (ovviamento il mio posto era esattamente davanti al palo!). 

7) Le file lunghissime ai botteghini ci sono anche in Germania.

8) Il calcio tedesco è cambiato. Prima era noioso, monotono e difensivista. Oggi è uno spettacolo perchè si gioca soprattutto in attacco e non ci si stanca mai di fare gol. Lo ha anche confermato, oggi, l'ex attaccante della Roma Rudi Völler in un'intervista alla Süddeutsche Zeitung;

9) La città di Berlino merita una grande squadra di calcio;

10) Segnatevi questi due nomi: il giapponese Hajime Hosogai e il tedesco Alexander Baumjohann. Il primo è un ottimo centrocampista che gioca davanti allo difesa, il secondo un classico trequartista. Saranno famosi.



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