I Pirati al congresso ritrovano entusiasmo, fiducia e compattezza

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Dopo i successi elettorali degli ultimi mesi i Pirati sono in affanno. Incapacità di ricoprire ruoli di responsabilità, conflitti interni e lacune nel programma politico sono i motivi che hanno portato il partito al 4 per cento dei consensi. Almeno questo è quello che dicono i sondaggi più recenti
In questa situazione di crisi si è svolto il congresso federale della Piratenpartei a Bochum che ha visto la partecipazione di circa duemila pirati. Mai stati così tanti. Non si trattava di delegati, come ha, erroneamente, affermato il sindaco di Bochum che ha portato i suoi saluti all’inizio del congresso. I Pirati non conoscono delegati, chiunque può partecipare, ma può votare solo chi è in regola con l’iscrizione al partito.
Il congresso di Bochum aveva l’obiettivo primario di rilanciare un movimento che ha raggiunto troppo presto un successo inaspettato e di difficile gestione. Negli ultimi mesi molti cittadini si sono avvicinati ai Pirati senza troppa convinzione e senza conoscere esattamente alcune delle loro posizioni. Oggi, invece, i Pirati parlano di Neustart, di nuovo inizio. Desiderano tornare a fare politica e a parlare dei problemi dei cittadini. Per dirla con le parole del loro leader Bernd Schlömer: “Non c’è buona politica senza crisi.” E la crisi della Piratenpartei sembra, dunque, essere funzionale e propedeutica alla crescita del partito. Lo stesso Schlömer, prima del congresso, in un’intervista a n-TV si era augurato che il partito potesse prendere posizione negli ambiti in cui ancora i Pirati non si erano espressi o l’avevo fatto in modo incompleto (economia, politica estera, politica finanziaria). Schlömer aveva, quasi, ammonito i propri compagni di partito: “L’opinione pubblica mi domanda sempre dei temi più scottanti e delicati.” In gran parte i Pirati, come vedremo, hanno dato le risposte che l’opinione pubblica si aspettava. Ma andiamo con ordine.

Il congresso si è aperto sabato con il discorso del Presidente del Partito, Bernd Schlömer appunto, che ha chiarito in ben undici punti la filosofia e la politica dei pirati. Un discorso asciutto, senza fronzoli, schietto, di sostanza e privo di retorica. Esattamente quello che serviva in questo momento alla Piratenpartei. Schlömer ha anche chiesto scusa se in questi mesi in cui è stato alla guida del partito (è stato eletto lo scorso aprile) ha commesso degli errori che possono aver alimentato le tensioni interne. Insieme all’altro leader del partito Joahnnes Ponader, durante questo convegno, hanno fatto passare un messaggio di armonia e di compattezza, come ha evidenziato lo Spiegel Online. Schlömer, nel suo discorso, ha anche lanciato un messaggio di sano ottimismo in vista delle prossime elezioni in Bassa Sassonia (20 gennaio 2013) ed elezioni federali (settembre 2013): i cittadini voteranno i pirati perché i pirati sono di larghe vedute, tolleranti, sociali, liberali e sinceri. Ma vediamo quali sono le coordinate del pensiero pirata secondo Bernd Schlömer: 1) La Piratenpartei è un movimento di cittadini che si batte per la difesa dei diritti civili e non è un partito di massa; 2) I Pirati credono nella democrazia della base che attraverso l’utilizzo degli strumenti digitali permette una larga partecipazione politica; 3) La partecipazione alle decisioni politiche, per i pirati, non dipende dalla propria appartenenza sociale, etnica o sessuale; 4) La trasparenza nei processi politici è un requisito decisivo per la nostra concezione della democrazia; 5) Internet è uno strumento chiave della nostra società e per questo motivo va tutelato, difenso e reso sempre più libero; 6) La politica diventa rilevante nel momento in cui è possibile una reale partecipazione politica; 7) Politica significa responsabilità; 8) I Pirati devono agire in modo strategico non tattico. Vogliamo cambiare lo stile di fare politica; 9) La Politica consiste nel rendere possibili le speranze dei cittadini. E’ quello che proviamo a realizzare; 10) La varietà sociale, politica e umana all’interno del nostro partito rispecchia la varietà della società nella quale viviamo; 11) Abbiamo imparato a migliorare dai nostri stessi errori.
Si tratta di un vero e proprio manifesto politico che siamo sicuri verrà più volte citato e ripreso nei prossimi mesi nei dibattiti sul futuro della Piratenpartei.
Ai Pirati, al congresso di Bochum, veniva richiesto, principalmente, di completare il proprio programma politico. In particolare di prendere una posizione chiara sui temi economici. I Pirati hanno, almeno in parte, votato ed approvato i criteri guida del loro programma economico, i principi ai quali si devono ispirare per poi farsi portavoce proposte concrete. A parte il salario minimo, che resta un argomento sempre molto forte della proposta politica pirata, sono stati aggiunti tre concetti chiave che dovranno essere le linee guide del programma economico: libertà, equità e sostenibilità. Sebastian Nerz, vice presidente del Partito, ha dichiarato alla Frankfurter Allgemeine Zeitung, che in questo modo il partito dimostra di non essere tanto a sinistra rispetto all’impressione che aveva lasciato intendere negli ultimi mesi. I Pirati, con il documento approvato al congresso, si fanno così interpreti di una concezione umanista dell’uomo che abbia i capisaldi nella trasparenza, nella giusta partecipazione e nella libertà. I Pirati si sono dunque schierati per una mediazione tra un approccio di sinistra ed uno socioliberale, come sottolineava sulla Welt Manuel Bewarder, che ha seguito l’intero congresso e commentato su Twitter.
Ma i Pirati hanno completato il loro programma prendendo in considerazione anche altri temi. Riguardo all’ambiente si sono espressi a favore di un’accelerazione dell’abbandono dell’energia nucleare che deve completarsi, secondo i Pirati, entro tre anni. Riguardo, invece, alla politica estera, che era l’altro buco nero della proposta politica pirata, si sono espressi sia a favore di una Costituzione europea sia per una maggiore partecipazione dei cittadini nelle decisioni e nei processi politici dell’Unione Europea. I Pirati si fanno dunque interpreti di un maggiore collegamento e vicinanza tra istituzioni europee e cittadini. Sempre riguardo alla politica estera, la Piratenpartei dichiara, oggi, di voler sostenere all’estero non esclusivamente gli interessi della Germania, ma di declinare la politica estera secondo gli interessi e le necessità dei cittadini in generale.
Non è mancato, infine, un completamento del programma con uno sguardo alla situazione politica interna. La Piratenpartei chiede di rafforzare le regole sulle entrate extra dei parlamentari. Il riferimento evidente è al leader della SPD Peer Steinbrück che è al centro di accese polemiche per le sue entrate milionarie per i discorsi che tiene regolarmente in circoli esclusivi.
In conclusione si può dire che i Pirati abbiano colmato molte delle principali lacune del loro programma. Forse risulta ancora difficile spiegare chi siano veramente questi pirati, coma ha sostenuto, sempre Manuel Bewarder sulla Welt, ma è una questione che non troverà mai risposta finché la cercheremo nella tradizionali categorie politiche. Alla fine del congresso, credo si possa sostenere che i Parati abbiano rispettato le attese e abbiano messo a segno un ulteriore punto per la costruzione di un partito innovativo. Hanno tracciato la strada, indipendente e autonoma, che li porterà all’arrembaggio del Bundestag alle prossime elezioni federali del settembre 2013, prendendo le distanze dalla SPD e dai compensi milionari di Steinbrück, ironizzando su Angela Merkel, differenziandosi, con un approccio positivo, dal protestantesimo conservatore di Göring-Eckhardt dei Verdi. I Pirati tedeschi, per dirla con le parole di Peter Mücke della ARD, non vanno assolutamente sottovalutati.
 
PS. Al congresso c’era anche una rappresentanza italiana capeggiata dall’on. Francesco Barbato (Italia dei Valori) e da Carlo von LynX (Partito Pirata Italia). Il Deputato Barbato ha anche tenuto un discorso ed ha invitato una delegazione dei Pirati tedeschi al Parlamento italiano per un incontro tra pirati italiani e tedeschi nelal prima settimana di dicembre.

twitter @uvillanilubelli

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