Dai Pirati al M5S
Dopo il recente
successo elettorale del Movimento5Stelle alle elezioni, in Italia si torna a
parlare del Partito Pirata tedesco, considerato molto simile al movimento di
Grillo. Ma è veramente così?
È indubbio che
esistano alcuni elementi in comune tra le due forze politiche, ma accanto al
M5S andrebbero considerati anche Occupy Wall Street, gli Indignados e il recente
(e semi-sconosciuto) Partito X in Spagna. Si tratta di movimenti che
rappresenterebbero la fine dei partiti tradizionali, anticipando di qualche
anno la profezia di Gaia – famoso e discusso video della Casaleggio Associati -
secondo cui nel 2043 si assisterà alla nascita di migliaia di movimenti ‘dal
basso’.
L’ascesa dei
movimenti, pur nella diversità di contesti, ha certamente una matrice comune:
oltre alla richiesta di partecipazione e trasparenza nei processi politici, c’è
un malessere nei confronti del sistema politico ed economico attuale. Molti
cittadini - per convinzione, frustrazione o mancanza di alternative ritenute
credibili – non hanno più alcuna fiducia nei partiti tradizionali. Non la definirei, tuttavia, antipolitica.
I successi raggiunti dai Pirati ed in particolare dal M5S non possono essere considerati
un voto di protesta perché le percentuali raggiunte sono evidentemente troppo
alte. Dietro questi successi c’è un voto d’opinione nato dal crescente malessere
sociale che la gran parte dei partiti tradizionali non ha compreso del tutto.
Per capire il motivo
del successo dei cosiddetti movimenti è molto utile rileggere Questo non è un Manifesto in cui Michael
Hardt e Antonio Negri descrivono la profonda trasformazione sociale che stiamo
vivendo. Secondo Hardt e Negri, il cittadino contemporaneo ha quattro caratteristiche
fondamentali: è indebitato (il debito è il nostro grande fardello che ci
portiamo avanti da anni), è mediatizzato (mai come in questa fase storica c’è
un flusso di informazioni ingente, eccessivo, superficiale e spesso superfluo),
è securizzato (i sistemi di sicurezza si sono ampliati ed estesi; siamo
“schedati o registrati” in una quantità impressionante di archivi, sistemi e
raccolte di dati), è rappresentato (i cittadini sono rappresentati nelle istituzioni
politiche e la possibilità di incidere è sempre più ristretto, spesso assente).
Queste quattro caratteristiche del cittadino di oggi hanno creato frustrazione,
insicurezza e ansia. Se a questo si aggiunge la crisi economica è facilmente
spiegata l’ascesa dei movimenti - e tra questi ovviamente il M5S ed i Pirati -,
che tuttavia, benché si nutrano dello stesso malessere sociale, mostrano però
significative differenze.
In particolare
nessuno ha mai raggiunto i successi elettorali del M5S, neanche i Pirati, che
hanno pur ottenuto ottimi risultati nella scorsa stagione politica, ma che oggi
sono in forte calo. Tra i Pirati e il M5S ci sono, però, ulteriori differenze. Proviamo
a sintetizzare le principali.
Cominciamo dalla leadership. Il processo di formazione
del consenso del M5S è molto tradizionale e si basa sulla forza mediatica di
Beppe Grillo, e soprattutto sull’idea che il leader incarni la volontà generale
di tutti i cittadini. Accanto a Beppe Grillo tesse le fila del movimento
Gianroberto Casaleggio. Non voglio qui entrare nel merito delle numerose
polemiche sullo statuto e sulla democrazia interna del M5S, ma è chiaro che
tramite il blog e twitter Beppe Grillo segna la linea del partito. I Pirati non
conoscono un simile meccanismo e rifiutano di avere un leader carismatico. La
loro forza si basa su una “comunità intelligente”.
Un’altra grande
differenza è la partecipazione politica. I Pirati tramite la nota piattaforma
Liquid Feedback riescono ad avere una gestione del partito totalmente
orizzontale. Il M5S, a parte i proclami dell’ “uno vale uno”, non si è ancora
dotato di una piattaforma simile che permetta una reale partecipazione politica
democratica. C’è certamente la bella esperienza dei Meet-Up, animati da
volenterosi cittadini in buona fede, ma manca ancora una libera piattaforma di
discussione online e solo in pochi e isolati casi si sono utilizzati strumenti simili
a Liquid Feedback.
Veniamo ora al
ruolo di Casaleggio. La funzione della Casalleggio Associati è decisiva per il
successo mediatico del M5S: gestisce un vero e proprio piccolo impero che va
dal blog di Beppe Grillo all’aggregatore di siti teztze.it fino al sito de Il
Fatto Quotidiano (se ne potrebbero aggiungere molti altri). Anche la scelta dei
coordinatori della comunicazione non è naturalmente casuale. Claudio Messora
cura, tra le altre cose, un blog su Il Fatto Quotidiano e Daniele Martinelli è
da molto tempo vicino a Casaleggio, con un’esperienza al giornale di Padellaro.
Insomma è un vero e proprio sistema di potere (ovviamente legittimo) ma molto
lontano dai cittadini che dicono di rappresentare. Il Partito Pirata non
conosce un sistema di potere di questo genere. La strategia comunicativa della
Piratenpartei è meno professionale e più improvvisata.
Veniamo
all’ultima tra le principali differenze. Il M5S sta cercando, con risultati
ancora poco decifrabili, di radicarsi all’estero. È però lecito nutrire dei
dubbi sulla possibilità che possa rappresentare un modello esportabile. Se,
infatti, il Partito Pirata è un movimento internazionale - non si tratta di un
fenomeno tipicamente tedesco! – radicato in oltre cinquanta paesi del mondo
(dall’Europa al Nord Africa, dall’Asia al Sud America), il M5S è molto
italiano. Il suo successo è frutto della specifica situazione del nostro paese.
Il processo di crescita è stato casuale e caotico: dalla rete dei movimenti nel
2010 agli spettacoli teatrali di Grillo, dalle istanze locali e territoriali
alla crisi dei partiti tradizionali grazie alla quale il M5S ha avuto gioco
facile.
twitter @uvillanilubelli
Da tempo seguo con interesse il legame pirati5stelle e concordo col fatto che ci siano forti legami e differenze...
RispondiEliminaPrima di tutto citerei anke il movimento islandese (Hreyfingin) che ha fatto molto nella recente storia d'islanda (buon esempio non seguito per il resto d'europa) !!
Poi concordo con il fatto che il M5S non è così "dal basso" e "open" come si autoproclama (e a sostegno di tale critica ricorderei ke il simbolo del 5stelle NON è in CreativeCommon ma copyright Grillo) ma nel panorama politico è di sicuro aperto.
Vero è che il PartitoPirata è molto trasparente ma l'assenza di un "leader"\"propagandista"\"teatralista" forse è proprio la sua debolezza. Vedo a fatica il PartitoPirata italiano ad essere IL PRIMO PARTITO PER VOTI PRESI IN ITALIA, non mi dispiacerebbe ma prevederebbe una massa di persone (come suggerito nell'articolo) intelligenti o quanto meno ben informate (oltre che concordi con l'ideologia) non reperibili. Quindi l'unica soluzione è un leader populista\teatrale per avere oggi qui i voti.
Soprattutto la pecca del PartitoPirata-Italiano è il NON ESSERSI PRESENTATO ALLA ELEZIONI e questo ne rende impossibile qualunque peso nella politica di questo paese... c'era una lista FAKE e una possibile alleanza con SEL ma nessun PP-IT indipendente e vero nelle urne... e finchè non ci sarà non c'è nulla da fare.
Personalmente mi piacerebbe che il PP-IT fosse ancora più open di quanto si autodichiari (anke se è veramente il più open disponibile oggi qui).
Ad esempio la partecipazione potrebbe essere permessa anche a cittadini che vogliano rimanere anonimi... non è infatti vero (come invece sostengono alcuni portavoce) che non si possa garantire univocità del voto e anonimato su internet !
Certo nessuno pretende l'anonimato per le persone che dovessero essere nominate a occupare un posto nelle camere o altri organi... ma almeno ai partecipanti alla base di liquid feedback (quelli che non volessero metterci la faccia o i dati personali per lo meno essi nn potranno mai diventare membri rappresentanti ma per lo meno discutere e votare in modo completamente anonimo e sicuro)...
Altra nota: NON ricordo Falkvinge ( http://youtu.be/d92K__wi508 ) e Jonsdottir ( http://youtu.be/onfY8FVSF3w ) a un convegno dei Pirati Italiani mentre (vedi link sopra) ME LI RICORDO ad eventi del M5S ... spero di sbagliarmi e ricevere molti link di video o interviste come risposta... di qualche Amelia di turno che parli a sostegno dei Piati Italiani.
Quello che non mi piace DA ENTRAMBI I GRUPPI è l'astio. Capisco che forse in un lontano futuro saranno due ideologie contrappste ma OGGI dovrebbero essere alleati con comuni nemici (ben più grossi, e forse anche troppo grossi per entrambi; certo in Svezia e Germania non hanno la nostra mafia che cn N tonnellate di tritolo controlla il parlamento e ogni istituzione pubblica, per ora perlomeno)
Capisco il volersi tenere separati e le critiche sulle modalità ma quando (almeno apparentemente) le ideologie sono le stesse e i fini i medesimi (almeno in gran parte) dovrebbe esserci DA ENTRAMBE le parti più collaborazioni anche se una non rispetta l'altra... altrimenti sembra che A ENTRAMBE interessi il potere più che il fine e l'obbiettivo.
Sinceramente pensavo che il 5stelle (vedi video linkati) sarebbero stati l'espressione dei Pirati in Italia (già appoggiati dai muovimenti affini all'estero). Certo la realtà italiana in politica è molto più difficile (e mafiosa) che in Svezia, Germania o Islanda per permettere a un gruppo di attivisti (o hacktivisti) di sopravvivere senza un appoggio centrale forte e mi sembra che i Pirati Italiani si siano "svegliati" un pò tardi.
Però credo in loro, e gli darei il mio voto se potessi votare democraticamente e se si presentassero.
Magari ho detto un sacco di stronzate ma magari altr la pensano come me.
Vi chiedo un favore: se è vera la prima smerdatemi pure MA SMERDATEMI A SUON DI LINKs... sennò usavo la tivvù !!
twitter: @_aid_85_
Grazie per il commento. Il confronto non era tanto con il Partito Pirata Italiano che è comunque un movimento irrilevante nel panorama politico italiano, quanto con il Partito Pirata Tedesco. Meglio ancora: nel mio articolo intendevo prima di tutto mettere a confronto due fenomeni che spesso vengono equiparati, ma che nella sostanza sono molto diversi. In ogni caso concordo con molte cose che dici. Soprattutto c'è l'incapacità dei due movimenti di dialogare, confrontarsi e collaborare per obiettivi comuni. Certo è però che il dialogo con e all'interno del M5S è molto difficile. E poi: quale interesse avrebbe ora il M5S a dialogare con un partito che non conta nulla a livello politico. Forse il Partito Pirata Italiano dovrebbe inziare a fare delle battaglie di contenuto per provare ad acquisire una visibilità che oggi ancora non ha e poi vedere come si evolve il quadro politico. Dovrebbe, ancora, collaborare con singoli parlamentari per lavorare a delle proposte di legge ecc. In ogni caso la parte che credo sia più importante, almeno per quanto mi riguarda, è quella relativa al capire perché questi movimenti hanno successo ed in questo senso il Partito Pirata Italiano non c'entra nulla perché, al momento, non ha successo.
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