Merkel vince ma non sorride. La Grande Coalizione è finita

Angela Merkel governerà ancora per quattro anni e avrà il suo quarto mandato. Ma con il 33.2 per cento dei consensi ottiene il peggiore risultato del 1949 (31 per cento) dell'Unione (CDU/CSU). Se una perdita di consensi rispetto al 2013 (41.5) era ampiamente prevista, non lo era un risultato così negativo.
Anche i socialdemocratici devono fare i conti per una clamorosa disfatta. Il 20.8 per cento è il nuovo minimo storico. Martin Schulz ha già annunciato che la SPD non è disponibile ad una nuova Grande Coalizione. La SPD torna all'opposizione.
Sono state poi confermate le impressioni delle ultime settimane. La crescita di Alternative für Deutschland, grazie ad una estrema radicalizzazione della campagna elettorale e ad un sistematico disturbo organizzato ai comizi della Cancelliera Merkel, ha raggiunto l'obiettivo: il 13.2 per cento è il miglior risultato che poteva aspettarsi la nuova destra tedesca. Con questo risultato AfD vince nettamente la corsa al terzo posto ed entra in Parlamento con circa novanta parlamentari. L'alta affluenza (75.6 per cento, + 4.1 rispetto al 2013) ha certamente contributo all'ottimo risultato del partito di Gauland e Weidel.
Sono andati molto bene anche i liberali (FDP), che con il 10.4 per cento prendono più del doppio dei voti del 2013 (4.8 per cento), e i Verdi, che con il 9.2 per cento migliorano l'8.4 per cento di quattro anni fa. È data scontata la formazione di una colazione Giamaica tra Unione (CDU/CSU), Liberali e Verdi, nella quale tuttavia Merkel e l'Unione saranno molto più deboli di quanto non lo siano stati negli ultimi anni. La trattativa per la formazione del governo non sarà facile visto che i liberali aspirano apertamente alla poltrona di Ministro delle Finanze che negli ultimi otto anni è stata occupata da Wolfgang Schäuble.
Infine la Linke. La sinistra tedesca (8.7 per cento) migliora di poco rispetto al 2013 (8.6), anche se rispetto alle attese è un risultato deludente, in considerazione anche della debacle dei socialdemocratici di cui la Linke ne ha beneficiato ben poco.
In sintesi, il risultato elettorale è una vera e propria rivincita dei piccoli partiti, tutti in crescita rispetto ai due partiti di massa (Volksparteien), Unione e Spd, che hanno subito una brutta e netta sconfitta. Angela Merkel dovrà riflettere sulle scelte degli ultimi due anni. A caldo ha dichiarato che la migliore risposta ad AfD è la buona politica, ma cosa si intenda per 'buona politica' resta controverso e ancora poco chiaro. In generale, impressiona la crisi delle forze progressiste. Tra SPD e Linke non arrivano al trenta per cento, molto al di sotto della sola Unione. Mai come in questa fase storica la società tedesca ha scelto a larghissima maggioranza le forze liberali e conservatrici (e nel caso dell'AfD ultra-nazionaliste). In mezzo ci sono i Verdi che comunque hanno fatto una campagna elettorale per governare con la Cancelliera Merkel.
I risultati elettorali hanno consegnato un parlamento politicamente molto complesso e variegato, con ben sei partiti. Inoltre, anche una colazione Giamaica, sarà una novità assoluta per la politica tedesca. Il sistema istituzionale e partitico tedesco è davanti ad una sfida epocale.

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