Sfida e ascesa dell'estrema destra in Germania

Nato come partito antieuro, ha avuto i maggiori successi come partito anti immigrati e anti islam. Alternative für Deutschland (AfD) si appresta ad entrare nel Parlamento tedesco dopo quattro anni dalla sua fondazione e dopo aver mancato l'ingresso alle elezioni del 2013. Molto è cambiato negli ultimi quattro anni. Prima di tutto AfD ha ottenuto buoni, ed in alcuni casi ottimi risultati, nelle elezioni europee del 2014 e in numerose consultazioni regionali. Il partito è ormai entrato nelle istituzioni politiche.

Rispetto al 2013 sono cambiati i contenuti e sono cambiati i volti del partito. Se in origine a guidarlo erano professori universitari e imprenditori euroscettici e liberal-nazionali, ora AfD è dominata da ultranazionalisti, sovranisti e, in alcuni casi, da xenofobi. La trasformazione è stata graduale ma netta sin dalla fase successiva alle elezioni europee del 2014, con il passaggio della leadership politica da Bernd Lucke a Frauke Petry. La deriva nazionalista iniziò, in realtà, già durante la campagna elettorale del 2013, quando Lucke tese la mano all'estrema destra nella speranza di poter raggiungere già allora il 5 per cento utile per entrare in Parlamento. Il risultato è che oggi AfD è un partito dominato dalla corrente più estrema e fa della politica restrittiva contro gli immigrati il suo messaggio principale.
"I nuovi tedeschi: li facciamo da soli", recita così un controverso manifesto elettorale in cui viene rappresentata una donna incinta. "Colorata varietà culturale? L'abbiamo già" recita un altro manifesto in cui vengono rappresentate (a dire il vero con non pochi errori) donne in abiti tradizionali delle regioni tedesche.
Il volto di Afd in campagna elettorale è rappresentato dall'ex-Cdu e ultra conservatore Alexander Gauland, un anziano signore di 76 anni, a cui piacciano le provocazioni verbali, oramai talmente frequenti da dubitare siano effettivamente tali. Ha attaccato Aydan Özoguz (Spd), delegata del governo per le politiche migratorie affermando che dovrebbe essere "eliminata". La scorsa settimana ha elogiato i militari tedeschi nella Prima e nella Seconda guerra mondiale. Gauland è il vero padrone del partito tanto da aver messo in minoranza Frauke Petry, attuale Presidente del Partito ma non candidata principale (Spitzenkandidatin). Petry voleva dare un'immagine nuova al partito ed evitare di relegare AfD all'eterna opposizione. Per Gauland, invece, Afd è e deve rimanere una partito anti-sistema.
Il compito di dare alla AfD un volto più dolce, spetta ad Alice Weidel. Imprenditrice, già residente in Svizzera, lesbica e legata ad una compagna di origine del Sri Lanka. Un personaggio originale, dai modi più dolci di Gauland ma non meno conservatrice nei fatti. Molto brava nella comunicazione politica è riuscita ad attirare l'attenzione su di sé grazie a un paio di riuscite apparizioni televisive, in una delle quali verso la fine della trasmissione, dopo aver avuto la possibilità di esprimersi più volte sui temi cari a AfD (immigrazione, euro e sicurezza), ha deciso di abbandonarla, proprio quando si sarebbe dovuto iniziare a discutere di giustizia sociale dove AfD ha proposte meno incisive. Non sono mancate polemiche per una sua email in cui definiva il governo tedesco una marionetta in mano dei vincitori della Seconda guerra mondiale e per aver fatto lavorare in nero una colf siriana.
Al momento i sondaggi danno AfD tra l'8 e l'12 per cento, questo vuol dire che entreranno in Parlamento con almeno 50 parlamentari e per la prima volta dopo il 1945 entra nel Bundestag un partito di estrema destra. Con l'AfD in Parlamento è finita la Germania nata dal Secondo dopoguerra. Una Repubblica nata, cresciuta e affermatasi con l'ossessione della rielaborazione culturale del nazismo e dell'Olocausto, una Germania in cui il dibattito politico era sempre molto corretto, lineare e mai sopra le righe pur senza mortificare un salutare scontro politico. AfD ha rotto definitivamente gli schemi del politicamente corretto e le buone maniere della discussione politica utilizzando la paura e il "terrorismo psicologico" come costante strumento di propaganda politica portando nella discussione pubblica la logica della paura: "La Germania è un porto sicuro per i criminali" è stata l'ultima uscita di Weidel e Gauland.
Le conseguenze di una simile trasformazione sono difficili da prevedere nel lungo periodo ma è chiaro che l'AfD nel Parlamento non sarà solo un problema politico, ma una vera e propria sfida culturale e comunicativa per i partiti e per l'intera opinione pubblica tedesca.

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