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Visualizzazione dei post da 2018

Ma Akk non è una mini-Merkel

A una donna succede un'altra donna. L'erede di Angela Merkel è Annegret Kramp-Karrenbauer. Segretaria generale della CDU, già Presidente della piccola regione del Saarland e ultima ad aver portato la CDU a vincere un'elezione (in Saarland nel 2017) con oltre il 40 per cento dei consensi.  Annegret Kramp-Karrenbauer ha battuto Friedrich Merz per 517 voti a 482 . Una chiara vittoria ma con un margine molto inferiore alle attese. Al primo turno, del resto, i 1001 delegati riuniti ad Amburgo avevano dato a Annegret Kramp-Karrenbauer 450 voti (45 per cento), a Friedrich Merz 392 (39,2 per cento) e a Jens Spahn 157 (15,7 per cento). Nel ballottaggio sono stati decisivi i voti di Jens Spahn che durante il congresso aveva tenuto il discorso più convincente e istituzionale. Da oggi inizia ufficialmente un nuova fase per i cristiano democratici tedeschi. Sebbene Angela Merkel resterà, per il momento, Cancelliera, oggi si è consumato il primo atto della fine della sua carriera poli

Patriottismo ed Europa del nucleo contro i nazionalismi

Nell'agenda politica europea, l'Europa del nucleo (o a più velocità) torna periodicamente di attualità in forme e proposte diverse. Il primo a proporre diverse velocità per l'Unione fu il francese Jacques Delors, presidente della Commissione Europea dal 1985 al 1995, a cui si collegò l'idea dell' Europa del nucleo  avanzata nel 1994 da Wolfgang Schäuble e Karl Lamers, entrambi esponenti di primo piano dei democristiani tedeschi (CDU). A metà anni Novanta i due politici tedeschi erano convinti che non tutti i Paesi fossero in grado di poter aderire alla moneta unica sin dall'inizio. Era indispensabile, piuttosto, procedere a un'integrazione differenziata. Il progetto fu criticato da più parti, in particolare in Italia, che secondo lo schema tedesco di Schäuble-Lamers ne sarebbe rimasta inizialmente fuori. Dopo la  dichiarazione dei capi di stato e di governo  del 25 marzo 2017 in occasione dei festeggiamenti dei sessant'anni dell'Unione Europea s

I Presidenti della CDU. Merkel al secondo posto

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Assia tragica per la Merkel

Le elezioni in Assia confermano la parcellizzazione del consenso politico, una tendenza che in Germania si è consolidata da oltre un anno. Anche nella regione di Francoforte continua l'emorragia di voti per i cristiano democratici (27,8 per cento) e per i socialdemocratici (19,5); i due principali partiti tedeschi perdono rispettivamente oltre dieci punti percentuali. Continuano la loro ascesa i Verdi (19,5) che anche qui hanno raggiunto un altro record. Sebbene in Assia fossero tradizionalmente forti (in questa regione giurò come primo Ministro verde nella storia della Repubblica Federale Joschka Fischer) mai avevano raggiunto queste percentuali. I Verdi sono indiscutibilmente i vincitori di queste elezioni perché senza di loro non è possibile, realisticamente, alcuna coalizione. Triplica i voti anche la destra nazionalista di AfD (12,5) che proprio in Assia si presentò per la priva volta in un'elezione regionale e conferma sostanzialmente il consenso ottenuto in questa regio

Elezioni in Assia: un confronto tra elezioni (2013-2018)

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Elezioni in Assia: stress test per Merkel

Situata al centro della Germania, l'Assia è una regione dai grandi significati storici. Qui, nella provincia della città di Kassel, fu creato il marco, la moneta della Repubblica Federale e uno dei simboli della rinascita tedesca dopo la seconda guerra mondiale. In una ex caserma nazista occupata dalle forze americane un gruppo di economisti americani e tedeschi, letteralmente isolati dal resto del mondo (non avevano diritto a nessun tipo di contatto con l'esterno), realizzarono nella primavera del 1948 le condizioni giuridiche ed economiche per l'introduzione della moneta. Qui si è scritta una parte importante della storia tedesca del Novecento. Oggi, in Assia, a Francoforte, ha sede la potente  Bundesbank  e la Banca Centrale Europea. Questa regione è famosa nel mondo anche perché  ospita ogni cinque anni la più grande e controversa mostra di arte contemporanea al mondo :  Documenta . Insomma, l'Assia è la regione più internazionale ed europea della Germania e non

Assia, referendum sull'Europa (2018)

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Elezioni in Assia: le coalizioni di governo (1950-2018)

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Elezioni in Assia: 1950-2018

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Verdi e Spd in Baviera

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Elezioni in Baviera: Un confronto con le precedenti elezioni

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All'Oktoberfest servono birra amara

Le elezioni in Baviera confermano la crisi dei conservatori tedeschi. Anche nel più ricco Land tedesco, nel feudo dei cristiano-sociali (Csu), cambia la geografia del potere, ma il risultato di per sè non mette in discussione la Grande Coalizione a Berlino. La Csu si ferma al 35 per cento e perde circa 12 punti percentuali. Al secondo posto si piazzano i Verdi con quasi il 19 per cento, più del doppio dei voti presi alle precedenti consultazioni regionali e federali nel Land. Al terzo posto si confermano i Freie Wähler che con l'11,5 per cento migliorano il già ottimo risultato di cinque anni fa. Entra per la prima volta nel parlamento regionale della Baviera l'estrema destra di Alternative für Deutschland (AfD), che prende l'11%. Tuttavia, se alle elezioni di cinque anni fa ancora non esisteva (almeno in Baviera), alle elezioni federali di un anno fa, in questa regione, aveva ottenuto il 12,4 per cento. Pessimo risultato per i socialdemocratici (Spd), attorno al 10%, il

Elezioni in Baviera: exit pool

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Baviera al voto, con i conservatori mai così in crisi

In bavarese si dice  Mia san mia!  (Noi siamo noi!). È il motto con cui si rivendica l'orgoglio identitario e la propria diversità rispetto al resto della Germania (e non solo). Tra i simboli di tale diversità c'è anche un partito, la Csu, che come nessun altro rappresenta la Baviera. Non è un caso che governa ininterrottamente la regione dall'inizio del secondo dopoguerra (a parte due brevi parentesi con i governi del socialdemocratico Hoegner nel 1945-6 e nel 1954-5) e dal 1966 detiene la maggioranza assoluta nel parlamento regionale, unica eccezione dal 2008 al 2013, periodo nel quale ha governato con i liberali. Questa volta però in Baviera la CSU rischia di ottenne il peggior risultato dal 1950. Il voto in Baviera potrebbe segnare la fine di un'era, con  effetti anche nella capitale Berlino  dove il fragile equilibrio dopo le  elezioni federali  di un anno fa è garantito più che dalla forza della coalizione di maggioranza dalla sfiducia costruttiva. L'istitu

Elezioni in Baviera

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Risultati elettorali in Baviera dal 1950 a oggi. Per il 2018 si riferisci ai sondaggi

Conto alla rovescia per la Cancelliera Merkel

È ufficialmente iniziato il conto alla rovescia per la cancelliera Merkel. Un'elezione apparentemente secondaria, quella a capogruppo parlamentare dell'Unione (CDU/CSU), si è trasformata nell'inizio della fine del sistema Merkel. Volker Kauder, fedelissimo della  Kanzlerin , e capogruppo da ben tredici anni, addirittura da un giorno prima dell'insediamento del primo governo Merkel nel 2005, è stato spodestato dal suo vice Raph Brinkhaus. Kauder, 69 anni, non era ben visto da molto tempo nel gruppo parlamentare dei conservatori tedeschi. L'ultima volta, un anno fa, fu confermato con il 77 per cento dei voti, pur senza avere uno sfidante. I segnali del traballante potere di Kauder erano noti. Eppure nessuno fino ad ora aveva osato sfidare uno degli uomini più vicini ad Angela Merkel. Ci ha provato Ralph Brinkhaus, non un gigante del partito, ma un onorabile parlamentare di cinquant'anni, già vice di Kauder ed esperto di politiche fiscali.  Ha ottenuto 125 voti co

Wolfgang Schäuble: è lui l'artefice dell'accordo salva-Merkel

La figura chiave di una giornata burrascosa si chiama Wolfgang Schäuble. L'ex Ministro delle Finanze, ora Presidente del Bundestag e grande vecchio delle istituzioni tedesche ha contribuito in modo decisivo a risolvere una crisi che rischiava di mettere la Germania in difficoltà davanti al resto d'Europa. L'incontro di Angela Merkel e Horst Seehofer con Schäuble, storico esponente della CDU, braccio destro di Kohl e uno degli artefici della riunificazione tedesca, non può essere stato un semplice passaggio formale. Prima della vera e propria trattativa tra cristiano-sociali e cristiano democratici presso la sede della CDU al Konrad-Adenauer-Haus, durata quasi sei ore, Merkel e Seehofer, erano stati ricevuti da Schäuble. È lì che si sono poste le basi per una ricomposizione della frattura. Il Presidente ha richiamato entrambi alla responsabilità. Eppure il pomeriggio non era iniziato nel migliore dei modi. "Non mi faccio dimettere da una cancelliera che è ancora tale s

Una crisi figlia della destra che avanza

Al lettore italiano il nome di  Franz Josef Strauss  non dirà nulla. Eppure è stato un importante politico tedesco, leader storico dei cristiano sociali bavaresi (CSU), più volte ministro e candidato cancelliere sconfitto alle elezioni del 1980. Strauss sostenne ostinatamente la tesi che non sarebbe dovuto mai esserci un partito a destra della CSU. Oggi, ciò che Strauss temeva è divenuto realtà. La destra di  Alternative für Deutschland (AfD)  è un partito radicato in tutto il territorio tedesco, ha rappresentanti nei parlamenti regionali e nel Bundestag e, in Baviera, alle prossime elezioni politiche del 14 ottobre, potrebbe raggiungere il 10-15 per cento. Un incubo per i cristiano-sociali che perderebbero la maggioranza assoluta nel parlamento regionale e vedrebbero materializzarsi, proprio nella loro Baviera, ciò che Strauss aveva sempre temuto (ed evitato). Dietro l'ascesa di AfD ci sono diversi fattori, ma è indubbio che la crisi migratoria ha inciso più altri. Grazie ad

La Germania nel Consiglio di sicurezza dell'Onu

La Germania torna nel Consiglio di Sicurezza della Nazioni Unite di cui sarà membro non-permanente nel biennio 2019-2020. A New York l 'Assembla Generale  ha votato a favore con 184 voti su 193, anche se ne sarebbero bastati 126. Ad agevolare l'elezione tedesca è stata la rinuncia di Israele. Insieme alla Germania, affiancheranno i cinque membri permanenti (Cina, Francia, Regno Unito, Russia e Stati Uniti) altri quattro membri non-permanenti e neo-eletti: Belgio, Indonesia, Sud Africa e Repubblica Dominicana. I membri non-permanenti uscenti sono Svezia, Olanda, Etiopia, Bolivia e Kazakistan. È la sesta volta che la Repubblica Federale tedesca entra nel Consiglio di sicurezza, di cui è stata membro non-permanente, come Germania Occidentale, nei bienni 1977-78 e 1987-87 (nel 1980-81 lo fu la Germania dell'Est), e come Germania riunificata nel 1995-96, 2003-04 e nel 2011-12. Come ha ricordato il Ministro degli Esteri tedesco Heiko Maas (Socialdemocratico), non è mai fac