Ma Akk non è una mini-Merkel

A una donna succede un'altra donna. L'erede di Angela Merkel è Annegret Kramp-Karrenbauer. Segretaria generale della CDU, già Presidente della piccola regione del Saarland e ultima ad aver portato la CDU a vincere un'elezione (in Saarland nel 2017) con oltre il 40 per cento dei consensi. Annegret Kramp-Karrenbauer ha battuto Friedrich Merz per 517 voti a 482. Una chiara vittoria ma con un margine molto inferiore alle attese. Al primo turno, del resto, i 1001 delegati riuniti ad Amburgo avevano dato a Annegret Kramp-Karrenbauer 450 voti (45 per cento), a Friedrich Merz 392 (39,2 per cento) e a Jens Spahn 157 (15,7 per cento). Nel ballottaggio sono stati decisivi i voti di Jens Spahn che durante il congresso aveva tenuto il discorso più convincente e istituzionale.
Da oggi inizia ufficialmente un nuova fase per i cristiano democratici tedeschi. Sebbene Angela Merkel resterà, per il momento, Cancelliera, oggi si è consumato il primo atto della fine della sua carriera politica. Con Annegret Kramp-Karrenbauer alla guida della CDU, la fase finale dell'era Merkel sarà meno problematica. È molto probabile che le due donne che si sono prese il partito decideranno insieme quando sarà il momento del definitivo passo indietro della Cancelliera. Questo non vuol dire che AKK, come la nuova Presidente del Partito viene chiamata in Germania, sia da considerare una MiniMerkel o un clone della Cancelliera. Annegret Kramp-Karrenbauer ha dimostrato di avere carattere e una linea del tutto autonoma. In una recente intervista per la Frankfurter Allgemeine Sonntagszeitung, rispondendo ad un'affermazione del suo rivale Merz che intendeva dimezzare i voti dell'estrema destra di AfD, ha affermato: "Io ho vinto elezioni con il 40 per cento per la CDU e il 6 percento per l'AfD. Merz crede di poter dimezzare i voti degli avversari, io ho dimostrato come si fa. Questa è la differenza tra me e lui".
Il congresso della CDU ad Amburgo resterà nella storia della politica tedesca, non tanto per i numeri da record e per l'attenzione internazionale che ha riscosso, ma perché la CDU ha dimostrato una vitalità interna e voglia di discutere straordinarie e, forse, inaspettate. Nei diciotto anni (2000-2018) in cui Angela Merkel è stata alla guida del partito non è cambiata solo la Germania ma soprattuto anche la CDU. Già i candidati alla successione mostravano la trasformazione della CDU negli anni di Angela Merkel, da partito conservatore, con tratti di provincialismo e fortemente maschilista, in un movimento liberale e moderno. Jans Spahn è un omosessuale dichiarato. Annegret Kramp-Karrenbauer è una donna. Non è banale che nel partito più maschilista della storia della Germania (la CDU) ben due donne si siano succedute alla guida del partito. Anche Friedrich Merz, che è certamente la figura che rappresentava l'ala più conservatrice del partito, da sempre in minoranza nell'era Merkel, è riuscito a modernizzarsi e, a suo modo, ad allontanarsi dal prototipo del conservatore tedesco che pur incarna per età e attitudini. Merz ha infatti assunto un profilo molto europeista, fortemente internazionale, più concreto e meno idealista.
Insieme alla CDU, nell'era Merkel, è cambiata anche la Germania. Ed è con questa nuova Germania che Annegret Kramp-Karrenbauer si dovrà confrontare. Berlino ha visto crescere in maniera esponenziale il proprio ruolo internazionale. Con l'allargamento dell'Unione Europea la Repubblica Federale Tedesca ha visto aumentare la propria forza di influenza nelle istituzioni europee. Grazie alla sua forza demografica, economica e al suo modello economico-sociale, la Germania si è trovata a essere, pur senza un preciso disegno strategico, il paese egemoneUn nuovo Impero di mezzo di un'Europa allargata in cerca di un'identità e di una governance al passo con il nuovo contesto storico e le nuove sfide politiche e sociali globali. Non a caso proprio Merz, nel suo discorso di presentazione al congresso, ha sottolineato la centralità che la Germania ha acquisto negli ultimi anni. Considerato il peso che Merz ha dimostrato di aver ancora nel partito, nonostante fosse lontano dalla politica attiva da ben nove anni, Annegret Kramp-Karrenbauer non potrà ignorare le sue idee sull'Europa e sul ruolo internazionale della Germania. In questo senso è auspicabile che la Repubblica Federale diventi consapevole di dover dare di più all'Europa si quanto abbia fatto fino ad ora.
Le priorità per la nuova Presidente della CDU saranno, però, sul fronte interno. In primo luogo vorrà riconsolidare i rapporti unitari con il partito gemello della CSU bavarese che negli ultimi anni si erano logorati dai conflitti tra Seehofer e Merkel. Anche la CSU eleggerà, a gennaio, il suo nuovo Presidente. L'altra priorità è riconquistare i voti persi alle ultime elezioni politiche e regionali. Il primo banco di prova saranno le elezioni europee, ma la sfida più difficile saranno le elezioni a fine estate e in autunno in tre regioni della ex Germania Est dove l'estrema destra di AfD è molto forte. Infine, rilanciare l'azione del governo. Sebbene Annegret Kramp-Karrenbauer sia stata una delle protagoniste delle lunghe trattative che portarono alla Grande Coalizione, la CDU sosterrà tesi ben più radicali e nette di quanto la CDU non l'abbia fatto fino ad ora. La convivenza con la SPD sarà più difficile, ma avere un alleato scomodo potrebbe aiutare i socialdemocratici che in realtà sono il vero grande malato del sistema tedesco.

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