Nuova Germania, vecchio risultato: l'Italia vince sempre

Avevamo sostenuto, all'inizio di questo Europeo, che la Germania stava cercando il salto di qualità, che fosse questa l'ora per dimostrare di non essere solo una promessa del calcio mondiale ma anche una realtà. Invece, ancora una volta, i tedeschi gettano al vento la possibilità di giocare una finale per vincere un trofeo. Escono, ancora una volta, in semifinale. Ancora una volta, l'Italia. Ad opporsi al cammino che appariva trionfale della squadra di Löw, la storia: tornano alla mente le partite infinite del passato, le corse di gioia di Tardelli e Grosso e le tante emozioni. Gli azzurri sono la bestia nera per la Germania. Lo si percepiva nelle parole del pre-partita, nei titoli del giornali, nelle interviste alla gente, che i tedeschi avevano paura. Ed è il timore che colpisce chi ha già vissuto quelle spiacevoli sensazioni: Città del Messico 1970, Madrid 1982, Dortmund 2006 ed, ora, Varsavia 2012.  E la storia calcistica europea, ma soprattutto la storia delle sfide tra Germania e Italia, cerca ogni volta un volto da mandare in copertina, sui libri, nella memoria. 

Ora è la volta di Balotelli, troppe volte inconsistente  ma devastante nel giorno più importante. Dall'altra parte, solo citati nei titoli di coda, Gomez ed Ozil: la Germania non ha giocato da Germania e i suoi due gioielli veri, il capocannoniere e la mente vera del gioco tedesco, non hanno brillato. Lahm e compagni hanno abbandonato il gioco che aveva asfaltato tutte le squadre incontrate fino ad ora: in attacco solo poche occasioni e non sempre lucide; in difesa, le grandi disattenzioni di cui alcune avvisaglie erano state percepite nelle partite precedenti. Insomma, la Germania torna a casa a mani vuote e lo fa nel peggiore dei modi. La federazione tedesca dovrà annullare i festeggiamenti (pare) già preparati.  Ma la Germania non ha solo perso una partita. Non l'ha persa all'ultimo minuto o per un calcio di rigore. I tedeschi hanno perso la partita del gioco, rischiando anche di andare sotto di tre gol. Diamanti, Marchisio e Di Natale hanno allungato solo l'agonia trasformatasi in speranza con il rigore realizzato da Özil. "Ci hanno dominato", forse, avrà commentato la Cancelliara Merkel, sicura - anche lei - della possibile vittoria finale dopo la convincente prestazione contro la Grecia. Chissà come reagiranno domani le piazze dei mercati europei. Chissà se il risultato della partita abbasserà un po' lo spread tra Bund e Btp. Difficile - certo - ma, intanto, l'Italia si gode la permanenza nell'Euro mentre la Germania dovrà ricominciare, ancora una volta, tutto d'accapo. E' lecito chiedersi: a quando il vero salto di qualità? 
Giuseppe De Lorenzo

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