Champions League: Arrivano i tedeschi
Il prossimo 25 maggio, Londra sarà invasa dai tedeschi. “Die Deutschen kommen” (arrivano i tedeschi),
così iniziava un servizio della prima radio statale tedesca il giorno dopo il
trionfo bavarese in Catalogna. Il senso di impotenza trasmesso dal grande
Barcellona (a cui mancavano però Messi, Puyol e Mascherano) di fronte al Bayern
Monaco è stato impressionante. È sembrato il più classico dei passaggi di
consegne. Da oggi in poi, il Bayern e il calcio tedesco domineranno in Europa.
I più critici, in realtà, dicono che nei successi tedeschi di
oggi c’è molta casualità. Senza un goal in fuorigioco contro il Malaga, il Borussia
Dortmund sarebbe uscito ai quarti contro una media squadra spagnola. Se agli
ottavi la partita di ritorno Bayern-Arsenal durava dieci minuti di più, magari
ai quarti finivano gli inglesi. E così via.
Ma a parte gli episodi che
condizionano sempre e comunque la storia del calcio (non dimentichiamoci lasemifinale vinta in modo scandaloso dal Barcellona contro il Chelsea nel 2009, il segreto del calcio tedesco è tutto nell’organizzazione. In questo senso sipuò parlare, a ragione) di Modello Bundesliga. Ne ho già parlato qualche settimana fa e ci torneremo prossimamente.
Ma oggi è opportuno sottolineare un altro aspetto. Come è
risultato evidente dalle semifinali di Champions League, le squadre tedesche
arrivano atleticamente più toniche a fine stagione. Il campionato tedesco è a
diciotto squadre, contro le venti di Italia, Spagna e Inghilterra e poi hanno
una lunga pausa invernale. Giocano meno e quindi risparmiano energie utili per il finale di stagione.
Non è un caso che le
squadre tedesche riescano a mantenere ritmi più elevati rispetto ai rivali
stranieri come era chiaro già lo scorso anno contro il
Real Madrid in semifinale e durante la stessa finale contro il Chelsea, vinta
dagli inglesi quasi per caso. Quest’anno, però, sarà tutta un’altra storia… tutta
tedesca.
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