La recessione arriva in Germania
Prima o poi la
crisi dell’euro doveva colpire anche la Germania. Non era ovviamente possibile
che la Repubblica Federale potesse crescere di oltre il tre per cento, mentre
il resto dell’unione è in recessione. Attenzione però. La “recessione” tedesca
segna comunque una crescita economica in positivo.
La scorsa
settimana era stata l’OCSE ad aver annunciato una flessione della crescita per
la seconda metà del 2012. Secondo gli economisti dell’Organizzazione per la
Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il prodotto interno lordo (PIL)
della Germania, nel terzo trimestre, è stato dello 0,5 e nell’ultimo trimestre
sarà dello 0,8, dunque leggermente migliore. A dire il vero, già nel secondo
trimestre, il PIL tedesco era rimasto fermo ad un misero 0,3 per cento. Un 2012
quasi da dimenticare per Berlino. Nonostante questi dati poco incoraggianti,
tuttavia, le imprese tedesche hanno accresciuto il loro volume d’affari di
circa lo 0,5 per cento. Un dato dovuto principalmente alla domanda interna. Fin
qui dunque la relazione dell’OCSE.
Martedì è stato
il turno del Ministro delle Finanze Wolfgang Schäuble che ha relazionato al
Bundestag sul bilancio 2013 e sul piano finanziario fino al 2016, confermando,
sostanzialmente, i dati dell’OCSE.
Il Ministro
tedesco ha rivendicato, soprattutto, la solidità dell’economia tedesca che
resta un modello nell’Euro-zona. Schäuble ha sì ammesso che lo sviluppo
dell’economia si sta indebolendo ma ha anche rassicurato i cittadini tedeschi
che non c’è da preoccuparsi. Si tratta di un calo fisiologico, di una
normalizzazione dello sviluppo economico. Le previsioni di crescita del governo
per il 2012 sono, infatti, di solo 0,7 per cento. Ma già per il 2013 il Governo
prevede un ritorno ad una discreta crescita: più 1,6 per cento. Il dato, forse,
più rilevante ed in un certo senso preoccupante è che, diversamente da come è
stato fino ad ora, né le entrate fiscali né il mercato del lavoro
beneficieranno di questa crescita. C’è però da aggiungere che la disoccupazione
tedesca è ai minimi dalla riunificazione (6-7 per cento). Come ricordato da
Stefano Casertano nel suo recente libro Germania copia e incolla, questo vuol dire che chiunque voglia lavorare, in
Germania trova lavoro. Paradossalmente, ricorda Casertano, anche la Repubblica
Federale Tedesca ha un problema di disoccupazione: ce n’è troppo poca. Proprio
per questo, c’è da credere al Ministro quando afferma che i dati non
entusiasmanti sulla crescita non sono, in realtà, preoccupanti.
Schäuble ha
rivendicato, infatti, come la Germania resti un paese solido e stabile, in
quanto il bilancio è in sicurezza e i dati sono, addirittura, al ribasso. La
Repubblica Federale rappresenta un vero e proprio modello in Europa. La
Germania offre, a livello europeo, l’unica vera alternativa rispetto alle
aspirazioni di un’unione del debito e un’unione dei tanto richiesti eurobonds. Schäuble ha voluto ancora una volta ricordare che
la causa principale della crisi dell’euro è da ricercare negli stati componenti
che devono riformarsi. In questo non aiuta alcuna soluzione che vada verso una
responsabilità collettiva né la stampa di nuove banconote. Un messaggio
politico con il quale il Ministro ha voluto andare incontro ai liberali e ai
cristiano-sociali della CSU, estremamente critici verso l’indulgenza che
il governo ha mostrato nei
confronti del nuovo corso della Banca Centrale Europea e della difesa ad
oltranza della moneta unica.
Secondo la
relazione di Schäuble nel 2013 il nuovo debito diminuirà dai 32,1 miliardi di
quest’anno a 18,8 miliardi di Euro. Per il 2014 le previsioni sono di 13,1
miliardi di debito e, per il 2014, di 4,7 miliardi. Il Ministro delle finanze
ha ricordato che per il 2016 l’obiettivo è di arrivare ad un pareggio che
sarebbe il primo dopo quattro decenni. Le uscite complessive diminuiranno a 302,2 miliardi di euro
nel 2013. Circa dieci miliardi in meno rispetto a quest’anno.
Schäuble ha
chiarito che la crisi europea del debito terrà occupati il mondo ed in
particolare l’Europa per i prossimi mesi. Ma la Germania, nonostante tutto, è
un paese con una capacità di resistenza agli shock economici e finanziari
maggiore rispetto al passato. La Germania resta un paese forte e affidabile,
con fondamentali solidi e con una crescita stabile nonostante le tendenze
recessive e le difficoltà generali di crescita economica di tutta l’Europa. Non
ha esitato a fare un cenno al nuovo corso della Banca Centrale Europea che
secondo il Ministro resta un organ indipendente e questo è un fatto che deve
essere non solo accettato, ma anche difeso. In questo modo Schäuble conferma la
linea della Cancelliera di sostegno alla posizione di Mario Draghi.
Parlare dunque
di crisi economica in Germania e di recessione, è inopportuno e esagerato.
Proprio ieri, durante il dibattito al Bundestag sulla finanziaria, Angela
Merkel ha rivendicato i buoni risultati del proprio governo. Sono tre gli
aspetti che la Cancelliera ha voluto indicare come coordinate della politica
economica del proprio governo: solidità finanziaria, competitività
internazionale e solidarietà sociale. Non poteva mancare, ovviamente, un
richiamo alla decisione della Corte Costituzionale tedesca che ha dato il via
libera all’ESM. La decisione della Corte di Karlsruhe conferma la bontà e la
giustezza della politica europeista del governo.
Di diverso
avviso, ovviamente, il socialdemocratico Frank Walter Steinmeier. Da una parte
si è rallegrato della decisione della Corte che ha, tra l’altro, rafforzato il
ruolo del Parlamento, dall’altra ha rimproverato al governo di centro-destra di
non avere un vera linea politica. Il buon sviluppo dell’economia tedesca,
secondo Steinmeier, è soprattutto il risultato delle fondamentali riforme fatte
dal governo Schröder negli anni passati. Al governo viene rimproverato di aver
aumentato le tasse, ma, nonostante questo, continua a fare troppi debiti. Il
leader della SPD ha anche voluto sottolineare i dati, poco confortanti, della
crescita tanto da aver affermato che i migliori anni sono oramai passati –
citando, indirettamente, un noto film tedesco Die fetten Jahren sind vorbei.
Il dibattito sul
bilancio della Repubblica Federale Tedesca dimostra quanto sia litigiosa e
rissosa la politica tedesca, dove gli scontri politici sono ricorrenti e molto
intensi, ed, infine, che la Germania, ad un anno dalle elezioni federali, è in
campagna elettorale permanentemente. (Pubblicato su Liberal, 13 settembre 2012)
twitter @uvillanilubelli
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