Petra Reski: il grande perdente delle elezioni italiane è il giornalismo (italiano e tedesco!)



Petra Reski si è tolta più di un sassolino dalle scarpe. La giornalista tedesca, con la sua intervista per il settimanale Focus al discusso comico e garante del Movimento 5 Stelle Beppe Grillo, ha fatto discutere l'intero paese. La sua intervista è stata citata (male) dalla stampa nazionale italiana ben prima che fosse effettivamente uscita e solo sulla base di una breve anticipazione secondo la quale Beppe Grillo avrebbe aperto ad un governo con il Pd. Il testo dell'intervista uscito lunedì 4 marzo è in realtà molto chiaro e non lascia spazio a fantasiose interpretazioni: Qualora PD e PDL proponessero di collaborare, potremmo appoggiare un governo che cambiasse la legge elettorale, l'eliminazione dei rimborsi elettorali e il limite massimo di due legislature. Solo se intraprendessero queste riforme. Ma PD e PDL non lo faranno mai. Loro bluffano per guadagnare tempo.  
Sempre lunedì è uscito un interessante articolo a firma di Petra Reski sul Tagesspiegel proprio sul rapporto tra stampa (italiana e tedesca) e politica italiana. Nell'articolo la giornalista evidenzia sia le numerose contraddizioni della stampa italiana che ha sottovalutato il crescente consenso del Movimento 5 Stelle sia l'incapacità della stampa tedesca di andare oltre i soliti luoghi comuni sulla politica italiana. Conclude Petra Reski: il grande perdente di queste elezioni è il giornalismo.

Come si spiega il successo del M5S?
Il successo è molto semplice da spiegare. È dovuto a vent'anni di mal governo e dall'incapacità della sinistra di confrontarsi seriamente con Berlusconi. Il M5S ha dato una speranza alle persone. Per come la vedo io, rappresenta la naturale evoluzione della politica italiana. Beppe Grillo e il M5S si fanno interpreti dei problemi degli italiani.
Pensa che il successo del M5S possa contribuire ad avvicinare le Istituzioni ai cittadini?
Certamente! Il M5S è la grande occasione per la politica italiana di avvicinare le istituzioni ai cittadini. Leggevo su Il Fatto Quotidiano che Grillo ha invitato i cittadini ad andare a visitare Montecitorio. È un fatto molto bello. Le istituzioni possono essere viste, metaforicamente, come la casa di tutti i cittadini. Beppe Grillo in questo modo entra in sintonia con i cittadini. Ridà alla politica il suo significato più originario, ovvero quello di essere al servizio dei cittadini. Non so cosa ne verrà fuori dal M5S ma è comunque una speranza.
Come se ne esce da questa situazione di impasse politica? Elezioni, governissimo o accordo PD-SEL-M5S? 
Non saprei. È molto difficile. Il M5S potrebbe dare la fiducia su quei provvedimenti che fanno parte del suo programma, ma mi sembra difficile possa sostenere un governo del PD. Probabilmente sarà l'ago della bilancia. Vedremo.
Come interpreta i toni anti-tedeschi di Beppe Grillo in campagna elettorale? 
Ci sono troppe generalizzazioni su questo tema. La politica di austerità viene sfruttata e utilizzata politicamente senza entrare nel merito e solo per scopi propagandistici. Non è certo per colpa dei tedeschi che l'Italia ha un debito così alto. Nella mia intervista a Focus, poi, Grillo non dice di voler uscire dall'euro, ma ha paura che l'Italia venga strozzata dal debito pubblico. Per come la vedo io è chiaro che è un problema da risolvere in casa. Tuttavia, in Italia, troppo spesso, si danno colpe all'Europa quando questo non è vero. L'Europa spesso è un alibi. Le faccio un esempio banale, ma significativo. In un ristorante, un mio amico mi diceva che non si può mettere a tavola l'olivo di oliva se non imbottigliato, perché a suo dire lo impone l'Europa. Ma come mai in Germania l'olivo viene servito anche non imbottigliato? 
Grillo rilascia interviste solo a giornali stranieri. Sappiamo già il perché, ma non pensi che un movimento del 25 per cento dovrebbe comunque provare a trovare una forma di dialogo costruttivo con la stampa italiana? È la credibilità e la serietà del paese che ne guadagnerebbe. Non crede?
Certo, è ovvio, ma credo il dialogo riprenderà. Troveranno un portavoce o comunque un modo per trovare una qualche forma di confronto. Ma non mi sento di condannare le scelte di Grillo e del M5S perché c'è una propaganda impressionate contro di esso. La stampa italiana fa fatica a vedere i lati positivi del Movimento. Apprezzo molto i tanti bravi colleghi che denunciano, ad esempio, fenomeni mafiosi. Ma quando si parla di politica spesso sono troppo ideologizzati e, spesso, in merito al M5S, non viene detta tutta la verità. È un disastro. È assurdo che si continui a criticare duramente questo Movimento. Si è troppo prevenuti. Così si perde credibilità davanti ai propri lettori.
Ma secondo Lei in Germania sarebbe possibile un fenomeno come il M5S? Pensa sia un modello esportabile?
Possono essere assimilati ai Pirati, ma questi hanno fallito perché non avevano un programma politico a parte qualche buona idea su Internet. Penso che il M5S sia un fenomeno molto interessante e che possa offrire qualcosa di nuovo anche all'estero ed in Germania in particolare. Rappresenta qualcosa di nuovo. La centralità del web è molto importante. Da giornalista reputo l'esperienza nuova e molto affascinante. E spero possa avere conseguenze anche in Europa. 
Nel tuo articolo sul Tagespiegel hai messo la stampa italiana davanti allo specchio, hai ricordato come quasi tutti i giornali facciamo riferimento a grossi gruppi di potere economico. Ma esiste la libertà di stampa in Italia? 
La stampa italiana non può essere totalmente libera. Se racconti in Germania che l'unico giornale economico è Il Sole 24 Ore ed è di proprietà di Confindustria, ti ridono dietro. Molte testate hanno poca credibilità perché fanno riferimento a interessi superiori. Mi dispiace dirlo perché ci sono tanti bravi giornalisti ma spesso non possono dire ciò che pensano veramente nel momento in cui l'opinione è contraria al gruppo di riferimento del giornale per il quale lavorano e scrivono.
La stampa italiana ha evidentemente sottovalutato il fenomeno Grillo, perché? 
La stampa sembra spesso incapace di capire gli italiani. La politica, poi, che vive dentro i palazzi e nelle stanze del potere non sembra avere contatto con i cittadini, con la realtà sociale del paese. La disoccupazione giovanile è a livelli altissimi, molti giovani emigrano.  La stampa italiana non sembra capace di comprendere gli umori del paese. Il M5S prende voti da diverse categorie sociali. io me l'aspettavo questo successo e l'ho sempre detto. Ma in pochi mi hanno dato retta.
... e la stampa tedesca? Sembra avere una sorta di ossessione per Berlusconi. 
C'è una certa ossessione, è vero. Spesso mi chiamano testate tedesche per parlare di politica italiana, ma la domanda che mi fanno è sempre la stessa: Berlusconi? Rispondo: guardi che c'è qualcosa di nuovo, il M5S. Ma quasi nessuno l'ha capito. Non mi hanno ascoltato. Oggi, francamente, mi sono stufata di scrivere e parlare su Berlusconi. La stampa tedesca ragiona secondo uno schema troppo semplicistico: l'uomo nero è Berlusconi e i buoni sono quelli della sinistra. Ma non riescono a capire quanta responsabilità abbia la sinistra della grave situazione italiana. Gli italiani lo sanno. 
Pensa abbiano dato un'immagine distorta dell'esito delle elezioni italiane?
Penso di sì. Mi dispiace per i miei colleghi giornalisti tedeschi, ma è assurdo come hanno commentato l'esito delle elezioni italiane. Ci sono ragioni ben precise per cui Berlusconi ha comunque un numero consistente di consenso. Il popolo italiano non è idiota. La stampa tedesca si nutre di troppi luoghi comuni. A volte mi vergogno della stampa tedesca. Sulla Welt, ad esempio, ho letto che ci sarebbe una contraddizione tra ciò che Beppe Grillo dice e la vita nella sua lussuosa casa. Ma nessuno di questi giornalisti è mai entrato in quella casa. Io ci sono stata e vi assicuro che è una casa normale. Una delle conseguenze di questo modo di commentare le vicende italiane è stata la maldestra dichiarazione di Steinbrück che legge la stampa tedesca e non può che farsi un'idea sbagliata di quello che succede in Italia dove c'è una grande e bella novità politica: il Movimento 5 Stelle. 

Potete seguire Petra Reski anche sul suo blog.

twitter @uvillanilubelli

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