L'Europa finisce a Francoforte


Foto tratta da Frankfurter Allgemeine Zeitung (FAZ)
Nel momento in cui la crisi di Cipro mette nuovamente in forte discussione il destino dell’Euro e radicalizza, ancora una volta, lo scontro tra Nord e Sud d'Europa, uno studio della Bundesbank aggrava ancora di più la reciproca ostilità tra (presunti) peccatori del Sud e (presunti) virtuosi del Nord.  

La Bundesbank ha condotto uno studio sulle ricchezze private dei cittadini tedeschi. Un’analisi accurata (anche se ancora parziale) e certamente molto utile per comprendere la distribuzione della ricchezza nella Repubblica Federale Tedesca – un tema estremamente attuale a Berlino e dintorni. La ricerca della Bundesbank si riferisce al periodo che va dal settembre 2010 a luglio 2011.


Uno dei risultati più sorprendenti dello studio è il dato generale sul patrimonio privato dei tedeschi che risulta inferiore a quello dei cittadini italiani, spagnoli e francesi. Il patrimonio tedesco, mediamente, è di 195.200 euro. Il cosiddetto valore mediano, ovvero composto per la metà da bilanci ricchi e bilanci poveri, è ben più basso: 51.400 euro. Rispetto al resto d’Europa - che vede la Spagna con un patrimonio di 286.000 euro (la mediana è 178.000) e la Francia a 229.000 euro (la mediana 114) - il dato tedesco è ben inferiore. Il valore mediano in riferimento all’Italia è di 164.000 euro. Il messaggio che viene da Francoforte è chiaro: noi tedeschi non vogliamo pagare i vostri debiti.

I risultati della Bundesbank sono certamente interessanti e vanno presi sul serio. Tuttavia, il confronto con gli altri paesi europei è, evidentemente, fuorviante in quanto è stato svolto sulla base di studi fatti negli altri paesi in periodi diversi rispetto a quello della Germania. Come ha ricordato la Welt, nel caso della Spagna ad esempio, i dati si rifanno addirittura al 2008, ben prima dell’inizio della crisi. Un confronto complessivo tra i paesi europei è in corso di attuazione da parte della Banca Centrale Europea e sarà pubblicato probabilmente fra due o tre mesi.

La decisione di pubblicare i dati relativi al confronto internazionale in questa delicata fase storico-politica è da irresponsabili. In questa infinita crisi dell’euro, la Bundesbank di Jens Weidmann continua ad entrare a gamba tesa contro i paesi mediterranei. Non sarà del resto un caso che proprio tre giorni fa Kramer, il capo economico di Commerzbank, forse segretamente ispirato dai dati provenienti da Francoforte, ha chiesto un prelievo addirittura del 15 per cento sui depositi degli italiani. L’Europa non rischia di finire a Cipro, ma a Francoforte!
twitter @uvillanilubelli

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