La CDU incorona Angela Merkel
“Il nostro governo cristiano-liberale è quello di maggior
successo dalla riunificazione”. Al congresso della CDU, che si è concluso
mercoledì pomeriggio, Angela Merkel ha difeso la sua coalizione di governo e ha
rilanciato il partito in vista delle prossime elezioni politiche del settembre
del 2013. Il suo governo ha portato la disoccupazione al minimo storico ed ha
creato il maggior numero di nuovi rapporti di lavoro dalla riunificazione. Se
dunque c’erano dei dubbi sulla solidità dell’asse con i liberali, questi sono
stati eliminati. Sia Angela Merkel sia il capogruppo al Bundestag Volker Kauder
hanno rafforzato l’alleanza con i liberali della FPD ed escluso,
esplicitamente, una possibile alleanza con i Verdi sulla quale, due domeniche
fa, la Welt am Sonntag, giornale molto vicino al governo Merkel, aveva fantasticato
fino a spingersi a stilare una lista molto dettagliata di temi sui quali ci
potrebbe essere una facile convergenza e quelli che rendono un’alleanza
nero-verde problematica. Dopo il congresso di Hannover per la
CDU di Angela Merkel esiste un solo vero partner politico: la FDP, l’attuale
alleato di governo. E' con i liberali che cercherà, fino all’ultimo giorno di
campagna elettorale, di conquistare la maggioranza di governo. Il problema è che
attualmente i sondaggi danno i liberali al 4 per cento e quindi sotto la soglia
di sbarramento. Il dato politico rilevante resta, in ogni caso, che la coalizione
tra liberali e cristiano democratico-sociali
si rafforza in vista delle elezioni.
Il momento più importante, più delicato e più atteso del
congresso è stato il discorso della Cancelliera. In un’ora di discorso, seguito
da ben otto minuti di applausi, Angela Merkel ha affrontato tutti i principali temi
dell’agenda politica tedesca ed europea ed ha rivendicato il buon lavoro fatto
durante gli anni di governo. “Negli ultimi quattro anni – ha detto la
Cancelliera - sempre più cittadini sono soddisfatti della propria vita e affermano
di vivere meglio rispetto al 2009” – come del resto riportato, recentemente, da
diversi giornali nell’ultimo mese. “Il nostro obiettivo” – ha affermato Angela
Merkel – “è allargare, nel corso della prossima legislatura, la fetta di
cittadini che vive meglio”.
Le parole d’ordine del discorso della Cancelliera sono stante
opportunità, solidarietà, competitività, libertà e sicurezza. La “società
ideale” per la CDU del 2012 è una società di opportunità in cui chiunque possa
raggiungere la felicità a prescindere dalla propria origine sociale o etnica.
In questo senso il modello economico di riferimento resta, come da tradizione,
l’economica sociale di mercato. Angela Merkel ha anche sottolineato
l’importanza delle concezione cristiana dell’uomo e della famiglia come
elementi portanti e decisivi dell’ideologia politica dei cristiano democratici
tedeschi.
La Cancelliera ha anche difeso la tanto discussa svolta
energetica. Ricordiamo che in Germania la conseguenza immediata della
sorprendere decisione del governo federale di abbandonate il nucleare è stato
l’aumento dei prezzi dell’energia per gli utenti. Eppure Angela Merkel ha
difeso la scelta del suo governo nella prospettiva di realizzare un’economia
sostenibile.
Non poteva ovviamente mancare un
riferimento alla crisi dell’Euro. Angela Merkel, spesso attaccata per il suo
attendismo e per l’approccio ultra-ortodosso nelle pretese di riforme
strutturali, ha difeso la sua politica funzionale a far uscire l’euro dalla
crisi ancor più forte di prima. “L’Euro non è, semplicemente, una moneta”, ha
detto la leader cristiano democratica, quasi a rivendicare l’importanza della
moneta unica come fattore di unione, coesione e di identità per l’intera
Europa.
Angela Merkel ha anche accennato, con un
pizzico di orgoglio, di lavorare al fine di realizzare in Europa i buoni risultati
che sono stati ottenuti in Germania negli ultimi anni. Ha anche riconfermato la necessità di
introdurre una tassa sulle transazioni finanziaria e del controllo bancario.
La sua conferma alla guida non era in
discussione ed il 97 per cento dei consensi stanno a dimostrare come la
Cancelliera sia l’unico leader del partito o, forse, che la CDU sia un partito
che non ha un’alternativa ad Angela Merkel, come sottolineato dalla Zeit
e, con un po’ di ironia, dalla Süddeutsche
Zeitung. Certo è che le percentuali con cui vengono rieletti i leaders della CDU sono da partito
bulgaro e dimostrano come i cristiani-democratici tedeschi abbiano raggiunto un
equilibrio di potere molto stabile nonostante le numerose sconfitte elettorali
a livello locale e regionale negli ultimi anni. Critico anche lo Spiegel
che ha riconosciuto la giustezza della diagnosi offerta da Angela Merkel nel
suo discorso, tuttavia manca una ricetta ed una reale proposta politica. Più
complesso il giudizio della Frankfurter
Allgemeine Zeitung che ha sottolineato, ancora una volta, come alla
Cancelliera manca certamente la capacità di creare entusiasmo, manca, forse, capacità
retoriche, ma procede con il suo stile quasi dimesso, senza scandali e
appianando le differenze.
Prima del congresso la
Welt aveva sottolineato che sarebbe stato il congresso delle donne forti. Angela
Merkel, Ursula von der Leyen (Ministro del Lavoro), Julia Klöckner (alla
guida dell'opposizione della CDU in Rheinland-Pfalz), Kristina Schröder (Ministro
per la Famiglia) e Annegret Kramp-Karrenbauer (Presidente del
Saarland) erano destinate ad essere le protagoniste indiscusse del
congresso. In un certo senso lo è stato, anche se con qualche sorpresa. Ursula
von der Leyen è stata confermata nel suo ruolo di uno dei cinque
vice-presidenti del partito, ma con un risultato relativamente basso (poco più
del 69 per cento) per gli standard con cui la CDU, nell’era Merkel, elegge i
suoi dirigenti. Non a caso Julia Klöckner è stata confermata con oltre il 92
per cento dei consensi. Ursula von der Leyen ha pagato, evidentemente, la sue
proposte dell’introduzione di una pensione minima, molto poco amata all’interno
della CDU.
Ad Hannover si è fatta sentire anche l’ala conservatrice tanto
che il congresso ha votato contro la parità fiscale per le coppie omosessuali.
Sulle quote rosa poi la CDU ha deciso di non decidere. A parte generali
propositi per facilitare l’effettiva parità sul lavoro tra uomini e donne
mancano ancora proposte concrete.
Il documento finale, lungo ben trentasei pagine e molto
articolato, ha il titolo Una Germania
forte. Opportunità per tutti. Ora, al di là degli slogan la CDU non ha
affrontato alcuni oggettivi limiti del partito, come ad esempio consolidare la
propria posizione nei centri urbani. Proprio domenica scorsa la CDU ha perso l’ennesima
grande città di Karlsruhe. A dieci mesi dalle elezioni si è preferito sviare i
problemi. È pur vero che la CDU resta saldamente il primo partito in Germania e
i socialdemocratici, circa dieci punti di percentuale indietro, non sembrano
essere in grado di poter impensierire il partito di Angela Merkel che oggi più
che mai sembra destinata a governare la Repubblica Federale Tedesca per altri
cinque anni.
twitter @uvillanilubelli
Commenti
Posta un commento