I 40 anni dei Verdi

La festa per i 40 anni dei Verdi a Berlino @Grünen
“Signor presidente, con permesso, Lei è uno stronzo”. Si fecero conoscere così i Verdi nel Parlamento tedesco, quando un giovane, magro e ribelle Joschka Fischer mandò a quel paese l’allora Vicepresidente del Bundestag. Era il 18 ottobre 1984 e solo un anno prima i Verdi erano entrati per la prima volta in Parlamento. Nato il 13 gennaio del 1980 nella Halle di Karlsruhe da un variegato e a prima vista incoerente mondo formato prevalentemente da ambientalisti, pacifisti, femministi e cristiani di sinistra, il partito dei Verdi ha fatto da allora molta strada. Negli anni Novanta si uniranno ai Verdi i gruppi di opposizione nella DDR (Neues Forum, Demokratie Jetzt e Initiative Freiheit und Menschenrechte) che si erano organizzati in Bündnis 90.
Fallito il raggiungimento della soglia del 5 per cento alle elezioni del 1980, dal 1983 in poi, a parte le prime elezioni della Germania riunificata nel 1990, il partito dei Verdi ha sempre eletto propri rappresentanti al Parlamento tedesco e anche alle elezioni europee sono sempre andati abbastanza bene, spesso meglio rispetto alle elezioni federali. 

I Verdi nacquero come un partito ribelle e rispetto al quale c'era molto scetticismo. Nel 1983, dopo il loro primo ingresso nel Bundestag, chiesero invano una delle vicepresidenze del Bundestag, ma la loro richiesta avviò una riflessione su una possibile modifica del criterio con cui venivano assegnate. Dopo una modifica del regolamento parlamentare, dal 1994 avevano diritto alle vicepresidenze tutti i gruppi parlamentari presenti nel Bundestag. Con la nascita dei Verdi, del resto, cambiò  il sistema dei partiti che da allora ha vissuto un continuo e costante processo di complessità che si è ulteriormente arricchito prima con i rappresentati della PDS/Linke a partire dal 1990 e poi nel 2017 con l’estrema destra di AfD.
I Verdi sono cresciuti molto nel corso degli anni. Hanno governato insieme ai socialdemocratici dal 1998 al 2005 con l’esecutivo guidato da Gerhard Schröder (Fischer era Vice Cancelliere e Ministro degli Esteri) e dal 2011, in alleanza con l'Unione (CDU/CSU), governano con Winfried Kretschmann il Baden Württemberg, uno dei Länder più importanti della Germania. Inoltre i Verdi fanno parte delle coalizioni di governo in ulteriori nove regioni tedesche (Hessen, Brandeburgo, Sachsen, Rheinland-Pfalz, Schleswig-Holstein, Sachsen-Anhalt, Hamburg, Bremen, Berlin) in diverse alleanze con socialdemocratici, sinistra, liberali e conservatori. 
Nel 2013 sarebbero potuti tornare al governo nazionale con l’Unione (CDU/CSU). Angela Merkel, che in quell’occasione era forte come non mai nella sua storia politica, fece un tentativo. I Verdi, dopo una breve consultazione con i leader conservatori, rifiutarono l’accordo con l’argomentazione che si erano presentati alle elezioni insieme alla SPD e come alternativa all’Unione. Pur riconoscendo una possibile sintesi programmatica non ritennero corretto governare con i conservatori.
Tradizionalmente i Verdi si sono divisi al loro interno tra i cosiddetti Realos (realisti) e Fundi (fondamentalisti) e la coppia di leader del partito rappresentava le due correnti. Più di recente questa distinzione si è molto sfumata fino quasi a scomparire. Oggi i Verdi hanno raggiunto la completa maturità politica. Sono un partito certamente pragmatico, consapevole della propria forza, molto meno vincolato all’alleanza con i socialdemocratici e che aspira apertamente a tornare al governo nazionale. 

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