L'ammirevole campagna elettorale di Martin Schulz

@uvillanilubelli
Ad Alexanderplatz il clima non è favorevole. Cartelli contro il Transatlantic Partnership Trade Investment (meglio noto come TTIP - ci tornerò tra qualche giorno) e contro la politica dell'Unione Europea (UE) in Ucraina. A Berlino la festa della SPD a sostegno di Martin Schulz si è trasformata in una protesta di un paio di centinaia di rumorosi manifestanti. Le bandiere rosse della SPD e i cartelli, in tutte le lingue dell'Unione Europea, Martin Schulz è il mio candidato quasi spariscono.
@uvillanilubelli
Prima del capolista della SPD Martin Schulz, parlano il Sindaco di Berlino Klaus Wowereit e il ministro degli Esteri Frank-Walter Steinmeier, entrambi sommersi di fischi e qualche insulto. Solo con l'inizio del discorso di Schulz, le proteste si placano. Il leader socialdemocratico tocca i tasti giusti: solidarietà, trasparenza, disoccupazione, favorevole al TTIP ma solo a certe condizioni, rafforzamento dei processi democratici nelle istituzioni europee. In pochi minuti Schulz azzittisce le proteste con un discorso passionale, ma al contempo concreto e di alto profilo.  
Il candidato alla Presidenza della Commissione europea per i Socialisti e Democratici (S&D) è da mesi in giro per l'Europa, è ospite in numerosi talk-show, dibattiti, confronti con gli altri candidati - in tedesco, in inglese, in francese e a volte anche in italiano. È stato in circa 150 città diverse. Uno sforzo enorme. Ha subito anche insulti: per Beppe Grillo è "un fantoccio della Merkel" e "un crapone"; per Silvio Berlusconi è "un provocatore" e "inadatto". 
Insomma, una campagna elettorale ammirevole per tenacia, costanza, controllo di nervi e coinvolgimento. D'altronde Schulz, a cinquantotto anni, alle prossime elezioni europee non si gioca solo gran parte del suo futuro politico, ma anche i suoi stessi ideali. Tra i candidati alla presidenza, Martin Schulz (forse insieme a Guy Verhofstadt) è il più convinto europeista. Ci crede davvero. 
Secondo la Berliner Zeitung, Schulz ha già conquistato il cuore dei tedeschi. La SPD resterà certamente molto indietro alla CDU/CSU ma si metterà finalmente alle spalle il minimo storico (20.8 per cento) del 2009 e potrebbe migliorare sensibilmente il risultato delle scorse elezioni politiche (25.7). 
Tutto questo, tuttavia, potrebbe non bastare a Schulz per diventare Presidente della Commissione Europea perché è improbabile che i S&D avranno la maggioranza. Tra gli addetti ai lavori in molti ritengono che nessuno dei due principali candidati (Juncker e Schulz) diventerà Presidente della Commissione. Già nell'aprile scorso Christoph Seils, su Cicero aveva liquidato come una farsa la scelta dei candidati alla presidenza della Commissione perché la decisione sarà presa, in realtà, dal Consiglio Europeo. Secondo Marco Zatterin (La Stampa) il problema è rappresentato dagli inglesi: popolari e laburisti non apprezzano i loro candidati  e difficilmente li voteranno. Per Euroactiv, invece, il nome del prossimo presidente c'è già: Christine Lagarde del Fondo Monetario Internazionale. Uno scenario che se si realizzasse potrebbe essere fatale per il futuro dell'UE. E contro questo "progetto" lotta Martin Schulz. 
L'intervista di Stern a Schulz (foto @uvillanilubelli)
Se il candidato socialdemocratico dovesse essere frenato nella sua scalata alla Commissione Europea - magari con l'aiuto della Cancelliera Merkel - potrebbe entrare in crisi anche l'esecutivo a Berlino. Almeno così la pensano sia la Berliner Zeitung sia il settimanale Stern, che in una lunga intervista, dal titolo eloquente "Di questo uomo deve aver paura Angela Merkel", Schulz ne esce fuori come il vero e più autorevole antimerkel in Europa, ma anche in Germania

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