Un gioco di equlibri
Anche se il nuovo Governo tedesco non si è ancora ufficialmente insediato, la sua composizione è nota. Nei giorni scorsi i partiti della coalizione Semaforo hanno approvato il programma di governo: sabato i socialdemocratici, domenica i liberali e lunedì è prevista la conferma anche dai Verdi. Se i ministri scelti dai Verdi e dai liberali erano noti già da giorni, la vera novità sono le scelte fatte dall’alleato di maggioranza. La Spd ha reso noti i propri ministri e non sono mancate le sorprese. Il governo di Olaf Scholz è un complicato equilibro non solo in termini programmatici (il contratto di governo) ma anche in termini di assegnazione dei posti. Non sono mancate difficoltà tra i partiti della coalizione ma anche all’interno dei partiti stessi. In particolare tra i Verdi e i socialdemocratici la scelta è stata particolarmente complicata.
I socialdemocratici
La SPD, oltre a indicare il cancelliere (Olaf Scholz), occuperà il Ministero degli Interni con Nancy Faeser, una sorpresa rispetto alle aspettative. Al Ministero del Lavoro, come da previsioni, va Hubertus Heil, segretario generale uscente della SPD. Nel rispetto della tradizione che vede ormai una donna al Ministero della Difesa, la scelta è caduta su Christine Lambrecht. Al Ministero dell’Edilizia andrà Klara Geywitz, mentre invece allo Sviluppo e coesione economica Svenja Schulze che era ministra dell’Ambiente nel Governo uscente (Merkel IV). La partita più complicata si giocava intorno al Ministero della Sanità per ragioni legate evidentemente alla pandemia: dopo una serie di retroscena che vedano un clamoroso ritorno sulla scena politica di Andrea Nahles, ex presidente della SPD, alla fine è stata presa la decisione più razionale. Il ministro della Sanità sarà Karl Lauterbach, noto esperto di politica sanitaria e grande protagonista mediatico e politico in questi ultimi due anni di gestione della crisi pandemica. Per Lauterbach il compito sarà enorme, perché le aspettative su di lui sono altissime. Intorno al suo nome e al suo Ministero si giocano molte delle possibilità di successo del Governo Scholz nell’immediato futuro. A parte Schulze e lo stesso Scholz, i ministri scelti dai socialdemocratici sono tutti volti nuovi rispetto all’ultimo Governo.
I Verdi
Come già annunciato da quando è iniziata la consultazione online sul contratto di coalizione e sui ministri designati, i Verdi hanno dovuto mediare non poco per trovare un accordo sulla scelta dei loro cinque ministri. Scontata la designazione di Robert Habeck, co-presidente del partito e candidato cancelliere mancato, come vice cancelliere e ministro dell’Economia con una delega speciale alla difesa del clima. Nessuna sorpresa anche per la nomina di Annalena Baerbock a ministra degli Esteri. In entrambi i casi le aspettative sono enormi e i Verdi si giocano il proprio futuro politico sui risultati che otterranno con questi due Ministeri. La giovane Anne Spiegel sarà ministra della Famiglia mentre Steffi Lemke occuperà il posto di ministra dell’Ambiente, per la sicurezza nucleare e per la difesa dei consumatori. La storica esponente dei Verdi Claudia Roth sarà vice ministro con la delega alla Cultura e ai Media. Non poche polemiche sono seguite alla scelta di designare ministro dell’Agricoltura un altro grande nome degli ambientalisti tedeschi, Cem Özdemir. In questa posizione era favorito Anton Hofreiter, ma alla fine si è optato per un politico di grande esperienza politica e carisma, ma anche di origini turche, come Özdemir. In questo caso si tratta anche di dare un segnale di effettiva integrazione sociale e culturale.
I liberali (FDP)
Nessuna polemica e molto coordinamento, almeno all’apparenza, tra i liberali. Qui alcune scelte erano obbligate. Come ampiamente noto il nuovo ministro delle Finanze sarà Christian Lindner. Molto temuto per alcune sue posizioni rigoriste, ma in realtà spesso si dimentica che proprio i liberali hanno votato, dall’opposizione, a favore del Next Generation Eu. Lindner è un politico ormai esperto e che ha saputo fare del realismo politico uno dei tratti distintivi del suo profilo. In una recente intervista alla Frankfurter Allgemeine Zeitung ha detto che il suo primo obiettivo sarà combattere l’evasione fiscale (3-12-2021). Dalle trattative i liberali hanno ottenuto l’importante Ministero della Giustizia che andrà a Marco Buschmann e il Ministero delle Infrastrutture che sarà ricoperto dall’attuale segretario generale Volker Wissing. Proprio quest’ultimo sarà un altro sorvegliato speciale perché viene da un Land (Rheinland-Pfalz) dove c’è già stata una consolidata esperienza di Governo Semaforo e sarà uno dei mediatori più importanti nel momento in cui ci saranno tensioni. Nel frattempo, tuttavia, proprio Wissing ha irritato gli alleati affermando di essere contrario a una tasse sul diesel. Infine, i liberali hanno anche avuto il Ministero per la Formazione e la Ricerca che sarà guidato a Bettina Stark-Watzinger.
Il Semaforo alla prova dei fatti
II nuovo Governo Semaforo rispetterà la parità di genere nella misura in cui non viene calcolato nel conteggio il cancelliere Olaf Scholz. Ma più che quest’aspetto, in fondo non così rilevante considerato che è stata eletta anche una presidente del Parlamento donna (Bärbel Bas, SPD) ed inoltre ben quattro dei cinque vicepresidenti del Bundestag sono altresì donne, è interessante provare a capire gli equilibri futuri. I ministri su cui porre le principali attenzioni saranno certamente quelli occupati dai leader di partito, quindi Habeck (Economia, Verdi), Baerbock (Esteri, Verdi) e Finanze (Lindner, FDP). Ma attenzione anche al Ministero del Lavoro (Heil, SPD) e al Ministero delle Infrastrutture (Wissing, FDP). Interessante notare, infine, che si è cercato di equilibrare i ministri delle Finanze e dell’Economia. Se il primo ha un diritto di veto per quei provvedimenti che non rispettano i vincoli imposti dal bilancio, la novità è che il contratto di coalizione prevede un “Klimacheck”. Il ministero dell’Economia potrà valutare l’impatto sul clima dei singoli provvedimenti.
uvillanilubelli
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