Riga è Capitale europea della cultura ... e festeggia con l'Euro
Il
nuovo anno porta subito una buona notizia: la Lettonia è entrata nell'Euro.
Potrà sembrare un dato di poco conto considerato che la Repubblica Baltica ha
poco più di due milioni di abitanti, ma in realtà il caso lettone è un buon
esempio del successo delle politiche economiche e sociali dell'Unione Europea.
Nell'articolo che segue vi propongo un articolo sulla capitale Riga (capitale
europea della cultura 2014 e con fortissimi legami con la storia tedesca) e sui
buoni risultati ottenuti dal governo lettone negli ultimi anni in campo
economico e sociale.
Un
centro storico medievale, un quartiere Art Nouveau e il vento del Baltico.
Riga, la capitale della Lettonia, la più grande città delle Repubbliche
Baltiche (700.000 abitanti) e detta la Parigi del Nord, è una città dai
numerosi segreti e dagli innumerevoli angoli da visitare. Non solo per il Black
Balsam (l’elisir di lunga vita amato da Johann Wolfgang Goethe, ne parla nel
Faust) o il Kvass (bevanda di origine russa prodotta dal pane scuro
fermentato), ma anche per un mercato tra i più grandi in Europa, per l’ottima
birra e per i numerosi hipster che rendono la città un’attrazione irresistibile
per le nuove generazioni.
Riga vista dall'Accademia delle Scienze. |
La storia di Riga
Fondata
il 18 agosto del 1201 dal tedesco Albert von Buxhoeveden, Vescovo di Brema,
Riga ha fatto parte della lega anseatica e fino al XIX secolo fu città
‘tedesca’, tanto che nel 1837 vi soggiornò Richard Wagner, chiamato come
direttore del Teatro d’Opera, chiuso poi per eccesso di debiti un anno dopo. I
festeggiamenti che ogni anno si svolgono il 18 agosto sono molto suggestivi e
colorati, con bellissimi fuochi d'artificio sulle sponde del fiume Daugava.
Con la fine
della seconda guerra mondiale, la Lettonia venne annessa forzatamente
all’Unione Sovietica e gran parte della popolazione fu deportata, come
documenta l’interessante Museo dell’occupazione nel centro della città, nella
piazza del Municipio. Il legame con l'Unione Sovietica ha plasmato fortemente
il popolo lettone tanto che ancora oggi circa il 30 per cento dei cittadini si
dice russo. Come ha detto il politologo Ivars Ījabs dell'Università di Riga
alla Süddeutsche Zeitung "La lunga ombra della Russia è il fattore più
importante nella politica lettone".
La statua
della libertà
Il simbolo
della liberazione dall’occupazione sovietica è la Statua della Libertà. Si
tratta di monumento formato da un piedistallo che sorregge una colonna che a
sua volta sostiene la statua di una donna. Sul basamento sono collocate diverse
statue che raffigurano il popolo lettone, il suo lavoro e il suo amore per la
libertà; la donna che innalza le mani al cielo, chiamata dai lettoni Milda,
simboleggia la libertà mentre le tre stelle che regge tra le mani rappresentano
le tre regioni storiche della Lettonia: Kurzeme, Vidzeme e Letgale. Nel periodo
dell’occupazione sovietica portare fiori a questo monumento, divenuto simbolo
del desiderio di libertà e di indipendenza del popolo lettone, poteva portare
all'arresto e alla prigionia nelle prigioni siberiane. La statua si trova tra
il centro storico e il centro moderno.
La statua di
Rolando
Tornando nella piazza del Municipio si trova un’altra traccia “tedesca” a Riga: la
Statua di Rolando. In numerose città
della Germania, nel XIV secolo, vennero erette statue in onore di Rolando, eroe
cavalleresco considerato il difensore degli accusati e giudice giusto. La punta
della spada di Rolando è il punto da cui vengono calcolate le distanze con le
altre città e paesi della Lettonia. Statue di Rolando si trovano anche in altre
città tedesche, prima fra tutte a Brema, città con la quale Riga è gemellata.
Dal
quartiere Art Nouveau all'Accademia delle scienze
Riga
è una capitale che vive un contrasto evidente tra l’ovattato centro storico a
uso e consumo dei turisti e il resto della città, vivace e vissuto, dove spicca
il quartiere Art Nouveau, uno dei più belli e più grandi d’Europa. Il quartiere
si sviluppa fuori dalle mura del centro storico, oltre i due bellissimi parchi,
l’Arkadijas Garden Park e l’Esplanade, nel quale potrete imbattervi anche in un
pezzo del Muro di Berlino.
Il
quartiere Art Nouveau è un trionfo della fantasia e dell’eleganza di
fine secolo e ospita un interessante centro sociale, ricavato da un
bell’edificio non restaurato e la caffetteria Sienne, molto elegante e
arredata con pezzi d’antiquariato pregevoli ed estremamente confortevole.
La
vera attrazione di Riga è il Central Market, un enorme mercato,
uno dei più grandi d’Europa, che occupa vecchi hangar tedeschi e lo spazio
intorno ad essi. Una quantità incredibile di verdure, carni, frutta, formaggi e
soprattutto pesce (salmoni, sgombri, sogliole, trote, carpe) sia fresco che
affumicato, che potete gustare accompagnato dall’ottima (ed economica) birra Cësu.
Se, invece, vi stuzzicano gli enormi boccacci ripieni di verdure in salamoia
(funghi, cetriolini, vari tipi di cavolo, pomodori), sappiate che uno degli
ingredienti fondamentali per la marinatura è l’aglio. Se tuttavia questo non
dovesse costituire un problema, potete accompagnare le verdure con un
buonissimo pane al sesamo uzbeko, preparato al momento sotto ai vostri occhi,
mentre aspetterete pazientemente il vostro turno.
L'Accademia delle Scienze |
Alle
spalle del Central Market non potete non notare una specie di “torta
nuziale” che si staglia contro il cielo: è un curioso edificio, che vale la
pena di visitare: l’Accademia delle Scienze di Riga con la sua architettura
surreale e l’atmosfera ancora vagamente stalinista, in diciassette piani
dispiega l’umano sapere, dalla matematica alla filosofia. Per la modica cifra
di 2 ltv (circa 5 euro) è concesso al visitatore salire in ascensore fino al
quindicesimo piano e da lì raggiungere a piedi la terrazza, un posto molto
tranquillo, ideale per scattare suggestive foto della città. Meno interessante
(ma più costosa) è invece la vista che si gode dalla torre della Chiesa di San
Pietro, nella Vecriga (la città vecchia). Siccome è molto pubblicizzata
(a differenza della più laica Accademia delle Scienze) è piena di turisti che
in gruppi di dieci vengono trasportati in un ascensore azionato da un povero
ragazzo annoiato. Tempo concesso per la visita: dieci minuti scarsi.
La rinascita della
Lettonia dopo la crisi
Il
modo migliore di conoscere Riga è camminare e perdersi tra vicoli e parchi,
ammirando una città che dopo la profonda crisi del 2009 ha saputo riprendersi,
diventando il paese che è cresciuto di più nell’Unione Europea. La Lettonia,
infatti, è considerata tra le buone prassi del “modello austerità” caro alla
Cancelliera Merkel. Qui le sue ricette hanno funzionato benissimo. Tra il 2009
e il 2010, la Lettonia aveva perso un quarto del Prodotto Interno Lordo (PIL),
ma nel 2011 e nel 2012 l’economica lettone è cresciuta rispettivamente del 5,5
e del 5,6 per cento. Nel 2013 è prevista una crescita del 4,3 per cento. La
ripresa è stata possibile grazie ad una terapia d’urto del governo di Riga che
ha previsto un aggiustamento dei conti pubblici pari al 17 per cento del PIL e
che si è concretizzato in un aumento delle tasse, ma soprattutto in tagli alla
spesa. Il governo di Riga ha ridotto del 20 per cento gli stipendi pubblici e
del 10 per cento le pensioni. Oggi la Lettonia è considerato un Paese modello.
Con un debito pubblico in percentuale del PIL al 40-42 per cento (la metà alla
Germania) e con un rapporto tra deficit e PIL all'1.2 per cento rientra
perfettamente nei parametri di Maastricht. La Lettonia resta comunque un Paese
la cui crisi tra il 2008 e il 2010 ha comportato l'emigrazione all'estero di
molti cittadini lettoni (che però ora lentamente stanno rientrando) e resta uno
dei Paesi più poveri dell'Eurozona con un salario medio di 700-900 euro mensili.
Dal 1 gennaio scorso Lettonia è il diciottesimo Paese ad aver adottato l’euro,
un passaggio evidentemente positivo in considerazione della storia recente
della Lettonia. Ma ha comportato anche qualche scompenso per il tradizionale
attaccamento del popolo lettone alla moneta nazionale. Il lat è stato infatti un
simbolo della raggiunta indipendenza dal rublo russo ventidue anni fa. Sulle
nuove monete dell'Euro, come ogni Paese europeo può scegliere di far
raffigurare un simbolo nazionale su uno dei due lati. Nel caso della Lettonia è
raffigurata la già citata Milda, simbolo allegorico della libertà lettone, un
po' come la Marianne per la Francia o di Germania per il popolo tedesco.
Riga
capitale europea della cultura
A
simboleggiare la rinascita lettone, nel 2014, Riga sarà capitale europea della
Cultura insieme alla svedese Umeå. Il motto di Riga è Force Majeure (Forza
maggiore). Tra le numerose iniziative è prevista l'apertura della nuova
Biblioteca Nazionale, in costruzione da circa 20 vent'anni. Tra il 17 e 19
gennaio prossimi, in occasione dell'inaugurazione, un'azione spettacolare in
cui 25.000 persone, con una vera e propria immensa catena umana, porteranno i
libri dalla vecchia alla nuova Biblioteca. Si tratta di un progetto che ricorda
la Via Baltica, la manifestazione di protesta del 1989: una catena
umana di 650 km tra Vilnius, Tallinn e Riga (le capitali delle tre repubbliche
baltiche) finalizzata ad attirare l'attenzione internazionale sulle difficile
condizioni economiche e sociali delle repubbliche baltiche sotto l'occupazione
sovietica e sulle legittime aspirazioni di riconquistare l'indipendenza. La
manifestazione si svolse per il cinquantesimo anniversario del patto Molotov-Ribbentrop della seconda guerra
mondiale.
Ma
ci sono altre iniziative interessanti come la messa in scena del Rienzi di Richard
Wagner, e i concerti del violinista Gidon Kremer o del dirigente Maris
Joannsons, che ritornano a Riga per celebrare la città come capitale europea
della cultura. Verrà riaperta anche la Casa del KGB un palazzo che
in passato è stato anche residenza nazista e che ospiterà la mostra "Le
valigie dei lettoni".
Il
nuovo anno è un’ottima ragione in più per visitare Riga e la Lettonia.
twitter@uvillanilubelli
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