Il parlamento tedesco vota a favore dell'intervento in Siria
Il Bundestag tedesco ha votato a favore dell'intervento in Siria: 445 si, 145 no (tra cui ben 31 della SPD!) e 7 astenuti.
La partecipazione militare del governo tedesco alla guerra in Siria segna una svolta nella politica estera tedesca. Sin dalla seconda guerra in Iraq fino alla crisi in Ucraina passando per la guerra in Libia, la Germania aveva sempre preferito la linea diplomatica. In Iraq e Libia si era astenuta e con Putin Berlino ha insistito per il dialogo. In tutti e tre casi le ragioni dei governi tedeschi erano sempre diverse una dall'altra ed hanno influito più ragioni elettorali e di natura commerciale che ideali.
Dopo gli attacchi a Parigi la cancelliera sembrava volesse sostenere la Francia in Mali e Repubblica Centroafricana, ma che non avesse alcuna intenzione di partecipare alle azioni di guerra in Siria. Ora, invece, sei Tornado tedeschi affiancheranno gli aerei francesi anche se non avranno compiti di bombardamento.
In realtà la Germania non aveva scelta. Doveva partecipare e non poteva certo lasciare i cugini francesi soli nella lotta all'ISIS. Il nuovo ruolo di leadership e di responsabilità internazionale che la Germania si ritrova a svolgere da qualche anno non permette più ai governi tedeschi di potersi astenere o di privilegiare il basso profilo.
Angela Merkel, inoltre, ha mostrato il suo lato di cancelliera di ferro recuperando parte di quel consenso (+5 per cento nell'indice di gradimento) che aveva perso con l'atteggiamento di grande apertura sui migranti che non era del tutto condiviso da una larga parte dell'elettorato di cristiano-democratico e sociale. In aggiunta, il 58 per cento dei tedeschi è favorevole ad un impegno tedesco nella guerra in Siria.
La popolarità dell'intervento in Siria tra l'elettorato tedesco non significa che la scelta del governo sia giusta. La guerra in Siria è destinata a destabilizzare ancor di più un territorio dove le forze occidentali hanno le loro grandi responsabilità. Nella coalizione anti-Isis ci sono interessi troppo divergenti e ogni paese (principalmente Russia e Turchia) sembra perseguire obiettivi e interessi nazionali che poco hanno a che fare con la lotta allo Stato islamico. Inoltre resta l'incognita dell'effettiva preparazione ed efficienza dell'esercito tedesco (saranno 1200 i soldati tedeschi impegnati) che non sembra particolarmente attrezzato per questo tipo di azioni. Infine, i costi. L'operazione costerà 134 milioni di euro fino al 31 dicembre 2016. Forse questi soldi potevano essere spesi per accogliere il numero sempre crescente di rifugiati.
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