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Visualizzazione dei post da novembre, 2015

Dieci anni Merkel

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Nel decimo anniversario del suo cancellierato Angel Merkel vive il suo momento più difficile. Quest’estate la donna più potente del mondo sembrava invincibile. I sondaggi davano l’Unione (CDU/CSU) ben oltre il 40 per cento e persino il socialdemocratico Torsten Albig , presidente del Land Schleswig-Holstein, riconosceva che la cancelliera stava facendo benissimo il suo lavoro e che per la SPD non ci sarebbe stato bisogno di contrapporle alcun candidato alle prossime elezioni del 2017 .  Anche nella tradizionale intervista estiva sulla seconda rete tedesca ( ZDF ) di metà agosto la giornalista che intervistava la Merkel immaginava non ci sarebbe stato nessuno a sfidare nel 2017 la cancelliera uscente. 

“Sono venuto in Europa perché volevo studiare” la storia di Hozan Ibrahim, rifugiato siriano a Berlino

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Due volte in carcere nel 2003 e nel 2008 sotto il regime di Bashar al-Assad in Siria , senza passaporto, e con alle spalle un viaggio in camion lungo la Turchia di oltre otto mesi, Hozan Ibrahim arriva in Europa nel 2011, prima in Svizzera e poi in Germania . La storia di Hozan è quella di un rifugiato curdo-siriano che non vedeva prospettive di vita nel suo paese e che, dopo aver avuto la possibilità di studiare il tedesco in Siria , è riuscito ad arrivare in Europa, in Germania. Ora vive a Berlino da circa tre anni e con il progetto Citizensfor Syria mappa la società civile siriana e la supporta a organizzarsi. Ho incontrato Hozan nell’ambito di XOff –Conversazioni sul futuro , nell’ambito del quale abbiamo partecipato insieme al dibattito Raccontare il Mediterraneo . In quest’occasione ho avuto modo di confrontarmi con lui.

Helmut Schmidt, la coscienza critica di una nazione

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Helmut Schmidt non è stato un politico qualunque né soltanto uno degli ex cancellieri tedeschi. Era la coscienza critica di una nazione . Con il suo stile pacato e diretto, con le sue analisi lucide e incisive, con quel suo tratto a volte impertinente, ma sempre educato, era comunque molto amato anche da chi non si riconosceva e non si riconosce nei valori socialdemocratici. Schmidt era diventato un'autorità politica e morale. Una sorta di papa laico.  Come ha ricordato Giovanni di Lorenzo sulla Zeit Schmidt era uno degli ultimi modelli di un popolo che recentemente ne ha visti cadere tanti. I tedeschi andavano orgogliosi del loro ex cancelliere. Schmidt lo si credeva quasi "immortale". Non era un politico, era un uomo di stato .  

November 9: The New German National Identity

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The history of the evolution of Germany is summed up by two pictures taken at a distance of seventy years one from the other. The first is the photograph of a frightened boy in the Warsaw ghetto standing in front of a Nazi soldier, the second one is of another boy wearing the hat of a German policeman, happy to be welcomed as a refugee in Germany. The two pictures are symbolic of the long path of rehabilitation of a country that after the Second World War risked disappearing and becoming a simple ‘geographic entity’ (Stalin). As German philosopher Helmuth Plessner recounts in his book Die verspätete Nation , a few days after the German surrender on 8 May 1945, a friend and colleague in forced exile told him: “You really want to go back to Germany? But the country no longer exists!”

La nuova identità tedesca

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La storia dell’evoluzione della Germania è riassunta in due foto a distanza di settant’anni. La prima di un ragazzino impaurito nel ghetto di Varsavia davanti ad un soldato nazista, la seconda di un altro ragazzino, con il cappello di un poliziotto tedesco, felice di essere accolto da rifugiato in Germania. Due foto che simboleggiano il lungo percorso di riabilitazione di un Paese che dopo la seconda guerra mondiale poteva sparire e diventare una semplice “entità geografica” (Stalin). Il filosofo tedesco Helmuth Plessner racconta nel suo Die verspätete Nation che pochi giorni dopo la capitolazione tedesca dell’8 maggio 1945, un amico e collega costretto all’esilio gli disse: “Volete tornare veramente in Germania? Ma se non c’è più!” [1] La storia, come sappiamo, è andata diversamente e a oltre un quarto di secolo dalla caduta del Muro di Berlino e dalla successiva riunificazione, la Germania esiste ancora ed è una nazione nuova che non ha più nemici né rivendicazioni territo