Nummer Eins, un nuovo libro per spiegare la Germania agli italiani
Non esiste alcun paese in Europa tanto discusso quanto la Germania. E non esiste alcun paese in Europa su cui si scrive così tanto senza conoscerlo veramente. Giornali e riviste sono pieni di articoli e saggi su un paese che viene interpretato e presentato sempre e solo tramite stereotipi o analisi superficiali ed estreme. Lodevole eccezione è il saggio Nummer Eins. La Germania spiegata agli italiani, di Emanuele Schibotto ed edito da goWare.
In poche e accurate pagine si presenta un Paese complesso e che dalla riunificazione del 1990 ha avviato un processo di trasformazione e di innovazione straordinario che ha avuto un impatto politico, sociale, economico e culturale impressionante. La Repubblica Federale nata dopo la caduta del Muro di Berlino è un paese molto diverso rispetto alla Repubblica di Bonn e il libro di Schibotto aiuta a comprendere bene la Germania di oggi con l’aiuto anche di dati e grafici che mostrano gli sforzi fatti dai governi di Berlino per fare in modo che la Repubblica Federale si possa definire, appunto, Nummer Eins.
I temi presi in considerazione da Schibotto sono l’economia, la società e le relazioni internazionali: tre ambiti fondamentali per capire come la Germania sia diventata un paese leader in Europa (a cui manca, purtroppo, un riferimento al primato tedesco di export di armi). La leadership tedesca, in ogni caso, non va confusa con il dominio, in quanto è la capacità di essere da una parte un modello per gli altri paesi e dall’altra un paese che ha l’obbligo di mantenere alto il livello di competitività dell’Unione Europa nel mondo globale. Il saggio di Emanuele Schibotto, che è introdotto dall'economista Paolo Savona, spiega agli italiani i successi e le peculiarità del modello tedesco.
«La Germania post-unificazione - scrive Schibotto - ha seguito la logica della competizione geo-economica favorendo il consolidamento di campioni nazionali [il cosiddetto Mittelstand], l’internazionalizzazione delle proprie imprese e il mantenimento di una forte capacità attrattiva del sistema-paese per gli investitori esteri».
Un libro che dovrebbero leggere i politici e gli analisti italiani perché, come spiega l'autore, studiando il percorso svolto da Berlino, anche il governo italiano dovrebbe puntare sulla creazione di una strategia geo-economica nazionale che le consenta di valorizzare i singoli vantaggi comparati - l’industria manifatturiera, il comparto agro-alimentare, il patrimonio culturale - e implementare una politica estera di lungo periodo dando ampio e fattivo spazio alla diplomazia economica.
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