Le due sinistre
Sulla linea Roma-Berlino la sinistra si interroga su sé stessa e su sul futuro. Mentre a Roma il conflitto è tra la sinistra della piazza, dei sindacati e della minoranza PD da una parte e degli imprenditori e della Leopolda dall’altra, anche in Germania si insinua, latente, un’altra idea di sinistra, alternativa a quella responsabile sempre pronta a una Grande Coalizione con l’Unione merkeliana, sia a livello nazionale che regionale. Questa sinistra viene messa in crisi, anche se ancora con toni molto soft, da un’inedita e fino a qualche mese fa inimmaginabile alleanza a tre tra socialdemocratici, verdi e sinistra (Linke).
Il laboratorio politico è in Turingia, che con i suoi 2,2 milioni di abitanti è uno dei più piccoli Länder tedeschi. Qui dopo le recenti elezioni la CDU aveva 34 seggi (33,5 per cento), la Linke 28 seggi (28,2 per cento), la SPD 12 seggi (12,4 per cento) l’Alternative für Deutschland (AfD) 11 seggi (10,6 per cento) e i Verdi 6 seggi (5,7 per cento). Le opzioni possibili erano due: l’ennesima grande coalizione tra CDU ed SPD e l’azzardo di una coalizione di tutto il centro-sinistra tedesco (SPD, Verdi, Linke). La scelta dell’opzione unitaria Linke-SPD-Verdi, con Ministro-Presidente Bodo Ramelow della Linke, è una piccola rivoluzione nel panorama tedesco perché si tratta della prima alleanza di questo genere e del primo Land guidato da un esponente della sinistra tedesca (Linke).
Una svolta che cade, casualmente, nell’anno del venticinquesimo anniversario della caduta del Muro di Berlino. Lo scontro ideologico si è inevitabilmente polarizzato: da una parte i cristiano democratici denunciano un ritorno alla SED (il partito della Germania comunista), dall’altra, da sinistra si accusa la CDU di non riconoscere legittimità politica alla Linke. Il risultato di questo scontro è che per il 9 novembre, proprio il giorno della caduta della caduta del Muro, è annunciata una manifestazione a Erfurt (capitale della Turingia) di tutto il fronte conservatore, dai moderati della CDU fino agli estremisti di Altervative für Deutschland e, probabilmente, anche dei neonazi della NPD.
L’unità di tutto il centro sinistra tedesco in Turingia apre scenari imprevedibili e crea un importante precedente perché dopo le ultime elezioni politiche esiste una potenziale maggioranza rosso-rosso-verde anche nel Bundestag. Una maggioranza che potrebbe in teoria mettere in minoranza la CDU di Angela Merkel. Una prospettiva al momento remota, ma che in vista delle elezioni politiche del 2017 potrebbe concretizzarsi. Già prima delle elezioni politiche dello scorso anno, il settimanale Cicero (settembre 2013) aveva rivelato il piano segreto di Sigmar Gabriel (SPD): l’eliminazione di qualsiasi veto su una possibile alleanza con la Linke e quindi aprire la strada all’unità di tutto il centro sinistra tedesco. In altre parole: l'operazione rosso-rosso-verde.
L’apertura di un canale di dialogo tra tutte le forze del centro-sinistra tedesco fa da perfetto contraltare al conflitto tra le due anime del fronte progressista in Italia che mai come nell’era Renzi sono divise su tutto. Se in Italia la sinistra sindacalista e della minoranza PD non riesce a superare lo schema della “purezza solo nella sconfitta” (Francesco Piccolo, Corriere della Sera, 20 ottobre), in Germania, dopo anni, di conflitti e sconfitte, sta prevalendo il pragmatismo. Non siamo ancora allo stato di un vera e propria alleanza programmatica ma l’intera sinistra tedesca, diversamente da quella italiana, intende uscire dalla rassicurante riserva politica per prendersi responsabilità di governo.
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