Scoprire la Piratenpartei: esperti a confronto

Copertina del libro, "Tra Pirati.
Esplorazioni in una nuova
arena politica"

Esplorare il mondo dei pirati è una delle sfide che la scienza politica ha di fronte a sé in questo periodo. I pirati, del resto, sono la principale novità della politica tedesca e nonostante una leggera flessione nei sondaggi, restano stabilmente sopra il cinque per cento che è l'asticella sopra la quale si entra nel Bundestag.
I pirati restano comunque un fenomeno misterioso: Da dove sono usciti? Chi sono veramente? Perché hanno successo? Se in Italia li si associa, con troppa superficialità e leggerezza, al Movimento5Stelle, in Germania la letteratura sui Pirati è relativamente vasta. Soprattutto le riviste e i giornali hanno sviscerato il Partito Pirata in tutte le sue sfaccettature. Tra i più autorevoli analisti del fenomeno c'è il professore Christoph Bieber, dell'Università di Duisburg-Essen. Bieber cura, tra l'altro, anche un interessante blog su Internet e Politica, che consiglio di leggere per capire come la la rete stia cambiando la politica e il concetto stesso di democrazia.
"Unter Piraten. Erkundungen in einer neuen politischen Arena" è un recente libro collettaneo curato dal prof. Christoph Bieber e da Claus Leggewie (Kulturwissenschaftliches Institut Essen), due analisti che seguono e studiano il fenomeno dei Pirati sin dallinizio e con grande attenzione.

Si tratta della prima vera trattazione sui pirati, la prima che spieghi senza pregiudizi o facili entusiasmi i recenti successi elettorali della scorsa stagione politica. Ricordiamo infatti che i Pirati dal settembre del 2011 al maggio del 2012 hanno ottenuto degli straordinari successi in quattro diversi Länder. Come ha spiegato lo stesso Bieber in una bella intervista al mensile Cicero (una testata mai  tenera con i Pirati), se le vittoria di Berlino era in qualche modo prevedibile e non di particolare rilevanza in quanto era un contesto sociale e politico favorevole ai pirati, le successive vittorie (in particolare in Saarland e Schleswig Holstein) hanno fatto dei pirati un realtà da prendere molto sul serio e da analizzare.
Il problema è che in pochi, forse nessuno, riesce a spiegare esattamente ed in modo veramente esaustivo il fenomeno della Piratenpartei. Analisti, politologi e politici, in Germania come in Italia, non riescono a comprendere nel profondo la Piratenpartei. Le analisi oscillano tra il partito di protesta e il partito-internet. Gran parte delle analisi restano parziali e giungono a sintesi superficiali e rivelano un fraintendimento di fondo: si limitano ad analizzare un solo aspetto della principale novità della politica tedesca. Eppure si tratta di un partito che ha messo in crisi le coordinate tradizionali della politica tedesca e che dovrebbe essere preso molto sul serio. La verità è che come ogni fenomeno politico nuovo e imprevisto ha bisogno di tempo perché venga compreso a fondo.
A cercare di dare un contributo in questo senso ci ha pensato il libro curato da Bieber e Leggewie. Il libro, che è uscito a maggio, è una raccolta di diciassette articoli di esperti del fenomeno "Piratenpartei" ed è diviso in tre sezioni: arrembaggio, cambiamento e nuovo inizio. Nella prima parte gli articoli si concentrano, principalmente, sull'esordio dei pirati e sul loro exploit politico. La seconda parte è dedicata al programma dei pirati e alle loro proposte di cambiamento. La terza ed ultima sulle necessità di radicare il Partito e sulle prospettive future.
Il primo aspetto di grande interesse è la descrizione della Piratenpartei, presentato non semplicemente come un partito tedesco, ma come parte di un movimento internazionale. Questa caratteristica transnazionale non esclude un forte radicamento a livello locale. Questa tensione tra dimensione internazionale e locale fa del Partito Pirata un movimento molto vicino alle istanze dei cittadini, ma allo stesso tempo senza rinchiuderai in dibattiti localistici.
Il secondo elemento messo in evidenza dal libro Unter Piraten è l'aver messo all'ordine del giorno dell'agenda politica tedesca (e forse potremmo dire anche europea) le questioni legate alla trasparenza e alla partecipazione, non si tratta di parole astratte o prescrizioni, ma al contrario è un modo di fare politica, è un qualcosa che deve essere vissuto e messo in pratica.
Infine,  il mileu del Partito Pirata Tedesco. Nell'ultimo anno i pirati tedeschi sono riusciti a creare un contesto sociale (Partito, cultura e società) nel quale gli elettori dei pirati così come i potenziali elettori si possono riconoscere. I pirati sono riusciti nell'impresa di dare vita a una serie di rituali, ad una "narrazione" nella quale potersi, in qualche modo, identificare. È un dato di fondamentale importanza considerato che stiamo parlando di un partito giovane, nato appena nel 2006 e che non ha alla spalle potentati economici e politici sui quali fare affidamento.
Naturalmente non va tutto bene all'interno del Partito Pirata e la loro proposta politica resta, per certi versi, ancora vaga. Si aspettano proposte concrete sulla crisi dell'Europa, in politica estera, sul salario minimo ed altri temi di fondamentale importanza in questa fase storica.
Superata l'euforia per le recenti vittorie e riportanti alla realtà dagli ultimi sondaggi che li da in calo, i pirati stanno lavorando per rendere più coerente e sostanziosa la propria proposta politica. In questo senso sta facendo un grand lavoro il nuovo leader Bernd Schlömer, non proprio un  personaggio carismatico, ma che preferisce andare direttamente alla sostanza delle questioni. Il suo lavoro, iniziato nella scorsa primavera e che procede quasi sotto traccia, sta contribuendo in modo decisivo a dare al partito un profilo più chiaro, lineare e definito.
twitter @uvillanilubelli

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