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Visualizzazione dei post da febbraio, 2012

The EU’s unwilling golden goose

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The crisis of the European single currency is a systemic crisiswhich has been coming for some time. As long ago as 1999 the “Manifesto onUnemployment in the EuropeanUnion”written by economists Franco Modigliani, Jean Paul Fitoussi, Beniamino Moro, Dennis Snower, Robert Solow, Alfred Steinherr and Paolo Sylos Labini drewinternational attention to the lack of employment and growth. ... This “Manifesto” is still relevant today, as is shown by the fact that at the last EU Summit in Brussels the main topics of discussion were unemployment and growth. In fact Chancellor Angela Merkel had already emphasized the importance to theWestern economies of resolving work-related problems as well as those related to growth, at the World Economic Forum in Davos. Still today Europe finds itself in the position of having to find solutions to fundamental problems. The fact that almost 13 years later unemployment and growth are still being discussed shows that the present crisis of the euro and national de

La Repubblica delle dimissioni

La Repubblica delle dimissioni. Potrebbe essere questa la nuova denominazione della Repubblica Federale Tedesca. Dopo il Presidente Horst Köhler nel 2010, il Ministro della difesa Karl Theodor zu Guttenberg nel 2011, ora è il turno del Presidente della Repubblica Christian Wulff. Tre dimissioni illustri (alle quali se ne potrebbero aggiungere anche di minori) che rendono idea del rigore morale (un po’ eccessivo) dei tedeschi. Dopo settimane di pressioni, il Presidente tedesco Christian Wulff si è alla fine dimesso. Così come il suo predecessore, anche Wulff ha lasciato anticipatamente Schloss Bellevue, la sede della presidenza tedesca. La storia è ormai nota. Tutto nasce da una casa in Bassa Sassonia che il Presidente Wulff voleva comprare a tassi agevolati ai tempi in cui era Presidente della Regione. Per farlo, invece di accedere ad un mutuo, chiese aiuto ad un imprenditore che gli prestò cinquecentomila euro con tassi d’interesse molto bassi. Non si tratta di tangente, sia ben chiar

In Cina la Merkel parla d'interscambio ma anche di crisi del debito europeo

È il viaggio numero cinque. Dopo il vertice dell’Unione Europea a Bruxelles, Angela Merkel è volata, per la per la quinta volta da quando è Cancelliera, a Pechino, lì dove ci sono i veri interessi economici della Repubblica Federale Tedesca. Il corteggiamento reciproco tra Cina e Germania continua: intenso e spietato. Nel 2011 il volume commerciale tra i due paesi ha raggiunto la cifra record di 145 miliardi di euro. La Cina è diventato, così, il secondo mercato di esportazione (dopo gli Stati Uniti) per le imprese tedesche. Già nel 2010 l’export verso la Repubblica Popolare è aumentato del 40 per cento tanto che la crescita dell’export tedesco è, nel complesso, dipendente dal mercato cinese. È in particolare l’industria automobilistica tedesca ad approfittare del mercato della Repubblica Popolare: un’auto su tre della Volkswagen viene venduta in Cina. Già nel giugno dello scorso anno, durante la visita di Wen Jiabao in Germania, avevamo cercato di spiegare la profondità e l’estensione

Germany's Role in Europe and the European Debt Crisis

Vi propongo l'inizio di un interessante articolo di George Friedman dal sito Stratfor. Global Intelligence. Per leggere l'intero articolo clicca qui The German government proposed last week that a European commissioner be appointed to supplant the Greek government. While phrasing the German proposal this way might seem extreme, it is not unreasonable. Under the German proposal, this commissioner would hold power over the Greek national budget and taxation. Since the European Central Bank already controls the Greek currency, the euro, this would effectively transfer control of the Greek government to the European Union, since whoever controls a country's government expenditures, tax rates and monetary policy effectively controls that country. The German proposal therefore would suspend Greek sovereignty and the democratic process as the price of financial aid to Greece.

La Germania può fare i conti con Hitler perché oggi ha una nuova identità

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Vi ripropongo un mio vecchio articolo del 17 gennaio 2011 sulla mostra "Hitler ed i tedeschi". E' molto utile rileggere questo articolo allu luce delle recenti polemiche e accuse tra alcuni giornalisti italiani e tedeschi. Hitler e i tedeschi. È questo il titolo della mostra del Deutsches Historisches Museum di Berlino. Un primo tentativo di realizzarla fu fatto sedici anni fa, ma il progetto fu annullato per paura che la figura di Hitler portasse involontariamente ad una sorta di fascino del male e che la figura di Hitler potesse diventare una modello di imitare. Oggi, a circa sessantacinque anni dalla fine del Nazismo e della seconda Guerra mondiale, il Museo storico tedesco è riuscito a realizzare una mostra su Adolf Hitler, uomo, politico e dittatore. Se in ambito accademico il Führer è stato a lungo studiato e analizzato, per il grande pubblico è stato a lungo un tabù. Nel corso degli ultimi decenni non sono certo mancate ricostruzioni storiche del dittatore e dell’