Post

Visualizzazione dei post da settembre, 2012

Piratenpartei. Spirito del tempo o bluff?

Immagine
Oggi è uscito il mio e-instant-book sulla Piratenpartei . Il libro è acquistabile sulle principali librerie digitali al costo di 1,99, edito da goWare . Vi segnalo la quarta di copertina, nei prossimi giorni vi proporrò brevi estratti. Diversamente dai pirati del mare, gentiluomini di ventura e saccheggiatori a cui veniva data la caccia, i Pirati tedeschi sono richiesti e corteggiati. Eppure ancora oggi, a sei anni dalla fondazione del  Piratenpartei , a un anno dallo straordinario successo elettorale di Berlino e in tre elezioni regionali, i Pirati restano un enigma. Chi sono? Che cosa vogliono? Si tratta di un fenomeno che incarna lo spirito del nostro tempo, cioè la rete, o sono solo un bluff? Resteranno o spariranno? Ubaldo Villani-Lubelli risponde a queste domande e fa chiarezza sul più interessante fenomeno politico del momento: l'ascesa del  Piratenpartei . Ad un anno dalle elezioni federali, i Pirati stanno plasmando e modificando la cultura politica tedesca in

Chi è Klose - calciatore gentiluomo

Immagine
Miro Klose come Maradona , o quasi. Certo, quella dell'attaccante tedesco in forza alla Lazio non diventerà celebre come la  Mano de Dios  di uno dei più grandi giocatori di sempre. Non solo per il contesto in cui i due gol irregolari sono stati realizzati, ma anche per le conseguenze: l'Argentina, grazie a quel gol, si laureò campione del Mondo; Klose, invece, l'irregolarità l'ha confessata. Perdendo, poi, la partita. Durante quel Mondiale del 1986 disputatosi in Messico, Klose giocava ancora nelle giovanili del  SGB-Diedelkopf . Maradona un campione affermato e controverso, mentre Klose poco più di un ragazzino. Eppure le due storie, seppur così lontane, sembrano essere state collegate da un sottilissimo filo proprio grazie ad un gol realizzato con la mano. Miroslav Josef Klose , di origine polacca nato il 9 giugno 1978, arriva in Germania da giovane e ne ottiene la cittadinanza. Figlio di un calciatore professionista debutta in Bundesliga nella stagione 1

Herr Draghi, Governatore della Germania

Immagine
Chi governa la Germania? Se lo chiedeva alla fine del luglio scorso il principale giornale economico tedesco Handelsblatt . La risposta immediata è ovvia: Angela Merkel. In realtà la questione, come ammetteva lo stesso quotidiano, è più complessa e richiede una risposta più dettagliata. Se è vero che la Cancelliera guida il governo, negli ultimi mesi sono stati tanti i politici, i politologi e gli economisti che hanno espresso pareri e opinioni su come la Germania debba guidare l’Europa fuori dalla crisi. Tra questi si conta il Presidente della Banca Centrale Europea . Mario Draghi ha, infatti, un’influenza enorme non solo in Europa, ma anche in Germania. Da quando è Presidente della BCE la sua presenza a Francoforte, nel territorio della Repubblica Federale Tedesca, ha il suo peso e, come vedremo, anche le sue rogne.

Carsten Nicolai si misura con le tecnologie ... anche a Milano

Immagine
Come negli anni Sessanta , quando l'essere umano iniziò a sconfinare in terre mai battute prima, con i viaggi nello spazio e quelli mentali attraverso l'impiego dell' Lsd , così oggi, grazie alle esplorazioni nell'infinitamente piccolo e alle nuove dimensioni aperte dalla ricerca tecnico scientifica: momenti storici nei quali parte della sperimentazione artistica ha avuto forte impulso a misurarsi con questioni di carattere scientifico e filosofico. A fare il parallelo è Carsten Nicolai , stimato artista tedesco nonché musicista, conosciuto in questa veste con il nome di Alva Noto . Non a caso il suo lavoro, osserva Nicolai, risulta più immediatamente comprensibile a chi abbia confidenza con le domande sulla natura del tempo e sugli elementi minimi costituitivi della realtà fisica, piuttosto che a chi sia avvezzo a muoversi nella storia dell'arte. L'HangarBicocca di Milano ha commissionato all'artista tedesco un lavoro che con i suoi cinquanta metri sf

Europa made in Germany? Un rischio

Immagine
Negli ultimi dieci giorni l'Europa è stata oggetto di una serie di avvenimenti che, se dal punto di vista mediatico sono sembrati favorevoli e positivi , dal punto di vista invece sostanziale - con l'unica eccezione del risultato delle elezioni olandesi - possono presentare ostacoli non indifferenti sia alla vera costruzione politica di un'Europa unita, sia ad una stabile via d'uscita della crisi depressiva dell'economia europea. Mi riferisco in modo particolare a due decisioni di rilievo. La prima è l'annuncio da parte del presidente Mario Draghi della decisione della Bce di acquistare sul mercato secondario titoli di Stato con scadenze da uno a tre anni, senza limiti ma a determinate condizioni. La seconda decisione è quella della Corte costituzionale federale tedesca, del 12 settembre, di approvazione del "fondo salva-Stati", cioè del meccanismo europeo di stabilità "Esm".

La recessione arriva in Germania

Immagine
Prima o poi la crisi dell’euro doveva colpire anche la Germania. Non era ovviamente possibile che la Repubblica Federale potesse crescere di oltre il tre per cento, mentre il resto dell’unione è in recessione. Attenzione però. La “ recessione ” tedesca segna comunque una crescita economica in positivo.  La scorsa settimana era stata l’ OCSE ad aver annunciato una flessione della crescita per la seconda metà del 2012. Secondo gli economisti dell’Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico (OCSE), il prodotto interno lordo ( PIL ) della Germania, nel terzo trimestre, è stato dello 0,5 e nell’ultimo trimestre sarà dello 0,8, dunque leggermente migliore. A dire il vero, già nel secondo trimestre, il PIL tedesco era rimasto fermo ad un misero 0,3 per cento. Un 2012 quasi da dimenticare per Berlino. Nonostante questi dati poco incoraggianti, tuttavia, le imprese tedesche hanno accresciuto il loro volume d’affari di circa lo 0,5 per cento. Un dato dovuto principalmente

La pesante eredità che ricevono i giovani

Immagine
Vi propongo alcuni passaggi di un articolo di Kerstin Bund dalla Zeit del 6 settembre scorso. L'editorialista del settimanale tedesco entra nel dibattito su una possibile riforma delle pensioni in Germania, cos ì come auspicata dal Ministro del Lavoro Ursula von der Leyen . Il Ministro ha posto all'attenzione dell'opinione pubblica il problema della povert à dei pensionati ed ha cos ì proposto una pensione minima di base. La proposta di von der Leyen è stata molto criticata. Kerstin Bund critica il ministro rimproverandole che una riforma come da lei auspicata, ricade, ancora una volta, sulle spalle delle nuove generazioni. Non può essere che tutti i problemi di questo paese vengano scaricati sulla generazione tra i 20 e i 35 anni che oggi cresce in Germania . A questa generazione viene rimproverato di non essere unita, di non avere un'identità e di non avere un'ideologia. Diversamente dalla generazione del dopoguerra, dai sessantottini o dalla Generaz

Via libera all'ESM, ora l'Unione politica

Immagine
“ In nome del popolo, i ricorsi contro il meccanismo di stabilità europeo ed il patto fiscale sono respinte” . La tanto attesa decisione della Corte Costituzionale tedesca è finalmente arrivata e regala una boccata di ossigeno all'Europa così in affanno. L'Esm , il fondo salva-stati dalle ingenti risorse, ha il via libera. Nemmeno il tempo di leggere la sentenza che il  presidente dell'Eurogruppo Jean-Claude Juncker  ne convoca la prima riunione per l'8 Ottobre. La notizia, ovviamente, raccoglie il plauso del mondo politico europeo, soprattutto nei paesi a rischio, Spagna ed Italia in testa. Rimangono delusi, invece, gli euroscettici tedeschi (e non solo) che avrebbero potuto cavalcare l'onda di una sentenza negativa per affossare gli sforzi economici dei paesi deboli e quelli politici verso una maggiore solidarietà europea. I giudici di  Karlsruhe , forse, hanno risentito della responsabilità che ricadeva nelle loro mani: l'accoglimento del ricorso con

In memoriam del filosofo Alfred Schmidt

Immagine
Alfred Schmidt Poco tempo fa, intervistato sul perché uno studente dovesse iscriversi alla facoltà di filosofia, Alfred Schmidt rispondeva: «Lo studente deve sapere innanzitutto che la filosofia è un rischio».  Nonostante la sua risposta ironica, direi quasi beffarda, Schmidt non era certo un uomo sfiduciato né nella sorte né nelle capacità della filosofia. La natura lo aveva dotato di un robusto acume intellettuale e di un’indole vivace, che ben si esprimevano nella sua imponente figura: dall’alto della sua statura e dalla sua possente mole sembrava infatti irradiarsi tutta l’energia positiva di un uomo gioviale e amabilmente comunicativo.

Rigore protestante e lassismo cattolico

Immagine
Oggi vi propongo un articolo di Massimo Franco tratto dal Corriere della Sera di ieri 5 settembre. Si tratta di in articolo su alcuni pregiudizi diffusi nel Nord Europa sui paesi mediterranei. Alla base di questi pregiudizi ci sarebbero le convinzioni religiose e le differenze tra protestanti e cattolici.  Forse non tutti lo sanno , ma in Nord Europa molti pensano che lo spread alto sia il frutto di un peccato cattolico. In tedesco il termine «Schuld» non significa solo debito ma anche colpa. Sono sfumature semantiche che riflettono differenze culturali profonde. E aiutano a comprendere meglio la diffidenza marcata, fino al pregiudizio, di alcune nazioni europee del Nord nei confronti dei Paesi percepiti come membri di un incosciente «Club Med». Lo spread, il differenziale fra titoli di Stato italiani e spagnoli e quelli tedeschi, finisce così per assumere un'eco con vibrazioni etiche: discriminanti ben più dei bilanci dei singoli Stati. Rimanda senza volerlo, anzi quasi con

Glucksmann: addio all'Europa federale. Gli europei sono troppo diversi tra loro

Immagine
Oggi vi propongo l'intervista a Glucksmann uscita sullo Spiegel il 23 agosto scorso e tradotta da Giusy Muzzopappa per PressEurope Signor Glucksmann, alla luce delle esperienze intellettuali ed esistenziali che ha avuto nel XX secolo da pensatore contrario a tutti i totalitarismi, è preoccupato per il futuro dell'Europa? Non ho mai creduto che tutti i pericoli fossero finiti con il crollo del fascismo e del comunismo. La storia non si ferma. L'Europa non è uscita dalla storia con il dissolvimento della Cortina di ferro, anche se qualche volta ha dato l'impressione di volerlo fare. Le democrazie tendono a ignorare o a dimenticare le dimensioni più tragiche della storia. In questo senso, mi sento di affermare: sì, i recenti sviluppi sono estremamente preoccupanti. Dalla sua nascita, sessant’anni fa, la Comunità europea si è quasi sempre dovuta destreggiare tra una crisi e l'altra. Le battute d'arresto sembrano essere il suo normale modus operandi.

Londra, medaglia d'oro nel tennis tavolo per la Germania

Se alle Olimpiadi di Londra la Germania è riuscita a ottenere nel tennis tavolo, soltanto, un bronzo...e vi abbiamo raccontato tutti mi particolari, alle Paraolimpiadi la storia è andata diversamente. La Germania si è confermata patria del ping-pong tanto da essere riuscita prima a raggiungere l'oro. Qui le gerarchie classiche del tennis tavolo sembrano essersi ribaltate. Nessun cinese o giapponese. A contendersi la medaglia d'oro sono stati un tedesco ed un francese, Holger Nikelis e Jean-Francois Ducay. Nikelis ha vinto in quattro set per 3-1 (11-4, 11-6, 3-11, 11-6). Per il trentaquattrenne Nikelis non è la prima medaglia. Già nel 2004 ad Atene vinse una medaglia d'oro.  twitter @uvillanilubelli

Martin Walser: l'addio alla Grecia sarebbe una sciagura

Immagine
Vi propongo un articolo del grande scrittore tedesco Martin Walser che è intervenuto sulla crisi dell'Euro e dell'Europa. Come sempre provocatorio e, al contempo, lucido lo scrittore ci racconta la sua  idea d'Europa. La separazione di un Paese dall'euro? Uno scenario orribile! Perché l'euro è più di una valuta. È una lingua e un linguaggio che tutti comprendono. Come una volta lo era il greco, a cui la lingua tedesca deve le sue opere poetiche più belle. Ogni sera ci intrattengono con opinioni sulla crisi. C iò mi ha indotto a chiedermi se l'esperto di turno voglia (ancora) l'euro oppure intenda ritornare a una moltitudine di valute senza l'euro.  Io sono d' accordo soltanto con chi vuole un'Unione Europea che sia anche un' unione monetaria. L'euro esiste. Che oggi un Paese europeo debba separarsi dall'euro, che debba ricadere indietro all' epoca delle diverse valute, come una palla nel gioco della speculazione, è uno sce