Stereotipi antitedeschi


Ieri è andata in onda la prima puntata di Tutte le strade portano a ... di Maurizio Battista. Confesso di non conoscere il comico romano, ma il fatto che la trasmissione fosse dedicata a Berlino e alla Germania mi ha incuriosito. Speravo in una bella e divertente serata di comicità sulla capitale tedesca. Mi sbagliavo. Il modo in cui il conduttore ha trattato i tedeschi e la loro cultura è stato preoccupante. Una trasmissione becera, piena di mediocri luoghi comuni (presentati male). I tedeschi sono stati anche accusati di guadagnare più degli italiani.

Dal tedesco che parla italiano in modo, inevitabilmente, "tedesco" alla mancanza delle tende nelle case tedesche, dalle Trabant alla cucina tedesca, dalla mancanza di pudore dei tedeschi (abituati alla sauna promiscua) all'abitudine di togliersi le scarpe in casa, dalla raccolta differenziata alle condizioni dei subaffitti (ignorando le diverse regolamentazioni), tutto è stato utilizzato per criticare lo stile di vita tedesco e per ridicolizzare la vita degli italiani a Berlino. Ammesso che alcuni di loro abbiano visto la trasmissione, dubito l'abbiano presa bene.
Tutte le strade portano a ... è stata una trasmissione che ha alimentato un sentimento antitedesco sulla base di una serie infinta di cliché. Priva di autoironia e con un sottile e sempre sottinteso senso di disprezzo nei confronti di una cultura semplicemente differente dalla nostra, il risultato è stato imbarazzante e deludente. Maurizio Battista è sembrato (spero volontariamente) troppo romano e provinciale. Fermo ancora al 4 a 3 dell'Italia alla Germania al Mondiale di Calcio Messico '70. Come sono  lontani i tempi del Professor Kranz di Paolo Villaggio.
twitter@uvillanilubelli

Commenti

  1. Pienamente d'accordo con te! Ho guardato la trasmissione perché innamorata di Berlino dopo 5 giorni trascorsi lì a maggio. E dopo i primi 5 minuti volevo bruciare il televisore. tremendo.

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  2. Non ho retto la visione oltre i primi tre minuti. Il fatto degno di nota non è tanto l'assoluta volgarità del giullare, quanto la scadente (decadente ed allarmante) scelta di RAI 2. Per alcune ricerche mi capita di riguardare ogni tanto le vecchie trasmissioni RAI: tutto - dalla perfetta dizione allo stile della presentazione al contenuto proposto - valeva allora il tempo dedicato alla visione. La RAI ha fatto ai suoi esordi una parte della storia della cultura italiana, e infatti vi lavoravano personaggi di elevatissima preparazione - ciò vale anche per la Radio. Questo è un primo fatto. Il secondo è che stiamo assistendo a un pericoloso insinuarsi della cultura populista, non solo nella politica, ma anche nelle sfere più "rappresentative" della produzione culturale. Questa ondata di populismo va a braccetto con un nuovo nazionalismo, che istiga alla chiusura e alla diffidenza: una direzione diametralmente opposta agli intendimenti dei padri fondatori dell'Europa unita. Il terzo fatto è che l'Italia sta perdendo l'unica sua linea di resistenza: la cultura. Non mi riferisco solo alla produzione televisiva, ma a tutte le espressioni della tradizione, artigianato e gastronomia inclusi. Da italiana residente a Berlino posso dire che qui si possono trovare ottimi caffè, pizze napoletane originali, deliziosi gelati, mentre in Italia non è raro vedersi rifilare un prodotto "per turisti", vergognosamente scadente. Mi chiedo in quale cantina umida e buia abbiano nascosto in Italia le brillanti menti, i geniali creativi, gli operosi artigiani dall'eccellente gusto che potrebbero rendere più luminosa e degna la vita sullo Stivale.

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    1. 17.12.2013 Io la trasmissione l'ho guardata ed ho riso per tutta la sera.Io non sono un intellettualoide innamorato del giardino di un altro:godo,forse stupidamente,delle manie ridicole di un popolo che potrebbe essere davvero geniale,ma che alla fine cade sempre nella macchietta delle KAKKIENTRUPPEN.Essere innamorati di Berlino non vi da il diritto di inveire contro chi vuole passare due ore senza pensare ai problemi che quegli stessi tadeschi che voi adorate purtroppo hanno regalato a tutta europa da sempre.Ricordate che,nonostante la cortesia e la pulizia dimostrate,sono gli stessi che non hanno mai permesso che nessuno dei loro criminali di guerra fosse mai condannato per la gente legata con il filo di ferro e bruciata viva.Un augurio... andate a vivere in Germania per qualche anno ( specie a Stoccarda ,Amburgo o Kiel ) da italiani e poi raccontateci come sono gentili ed affettuosi i vs. tedeschi. Con poco affetto un italiano.

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    2. Caro Anonimo, prima di tutto grazie per l'attenzione che hai mostrato per il mio articolo e i commenti. Nessuno credo voglia essere un "intellettualoide innamorato del giardino di un altro". Quest'affermazione è coerente con lo spirito (che a me non è piaciuto) della trasmissione di Battista. Capisco lo scopo della trasmissione di RAI2: rivalutare il proprio Paese con ironia. Però il risultato a me è sembrato deludente. Si può parlar bene del proprio Paese e ironizzare sulle abitudini degli altri a patto che lo si faccia in modo corretto. Va bene ridere, ma non si deve travisare la realtà e offendere. Io per primo su questo blog ogni tanto mi diverto a prendere in giro i tedeschi, ma bisogna evitare di cadere nei luoghi comuni. L'altro errore è considerare Berline=Germania. Personalmente ho vissuto più a Colonia, Bonn e Monaco che a Berlino. E ho esperienze in numerose altre città della Germania. Credo di conoscerla un po' e non voglio idealizzare Berlino che è una città che ha anche tanti difetti. In ogni caso non è questo il punto. Rinfacciare colpe del passato, è poi una strategia di basso profilo. Noi italiani non abbiamo la coscienza pulita.

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    3. Cara Cinzia, condivido quello che scrivi. In particolare sul secondo punto credo che trasmissioni come quelle di Battistia servano a costruire il brodo di cultura sul quale il populismo fa leva. Quando al terzo punto: sono d'accordo, ma naturalmente è un problema molto complesso e impossibile da trattare in un commento qui.

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