Cambio di governo in Bassa Sassonia: vincono Socialdemocratici e Verdi


Nulla di nuovo sul fronte occidentale. Si potrebbe riassumere così il risultato delle elezioni in Bassa Sassonia, dove è stato confermato un trend negativo iniziato già nel maggio del 2010 con le elezioni in Nordrhein-Westalen. La coalizione di centro-destra (CDU/CSU e FDP) ha perso anche nel Land di Hannover
Le elezioni in Bassa Sassonia erano considerate le prove generali delle prossime elezioni federali si settembre. Anche se è sempre molto difficile dare valore nazionale ad elezioni regionali, è altresì vero, primo, che queste elezioni in Bassa Sassonia si sono svolte poco dopo gli ultimi congressi dei partiti in vista della prossime elezioni federali e, secondo, che il risultato è stato molto condizionato dalle recenti gaffes di Peer Steinbrück (candidato socildemocratico al Cancellierato), dalla crisi dei liberlai (FDP) e dall’enorme consenso popolare di cui gode Angela Merkel

Ma iniziamo subito dai risultati: 36 per cento per la CDU (-6,5 per cento rispetto alle scorse elezioni, ma comunque primo partito), 32,6 per la SPD (+2,3 per cento), 13,7 per cento per i Verdi (+5,7 per cento e miglior risultato di sempre in questo Land), 9,9 per la FDP (+1,7), 3,1 per cento per la Linke (-4,0). Restano fuori dal parlamento anche i Pirati che si fermano a meno del 2 per cento. Nella divisione dei seggi la CDU ne ha ottenuti 54, la FDP 14, la SPD 49 e i Verdi 20. I dati hanno consegnato la maggioranza di un solo seggio al centro-sinistra (69 seggi) rispetto alla coalizione uscente (CDU e FDP) di MacAllister (68 seggi).  
Si è trattato, in realtà, di un sostanziale pareggio. Però anche un pareggio può avere vincitori e vinti. Il nuovo Ministro-Presidente sarà Stephan Weil, già Sindaco di Hannover che con questa vittoria può aver messo una croce alle ambizioni di MacAllister, givoane successore di Cristian Wulff in Bassa Sassonia e considerato uno degli astri nascenti della CDU. Ma per la SPD e i Verdi non è tutto oro quel che luccica. Se è vero che il governo regionale uscente ha perso, è indubbio che fino a qualche settimana fa era dato perdente con un margine ben superiore. Questo vuol dire che comunque ha recuperato numerosi voti, grazie all’attivismo della Cancelliera e grazie soprattutto alle gaffes di Peer Steinbrück. SPD e Verdi, fino a qualche settimana fa, pregustavano una facile vittoria le cui proporzioni si sono lentamente affievolite fino a ridursi ad un soffio, ad un solo seggio. Si è dovuto aspettare notte fonda per essere sicuri della vittoria.
Altri sconfitti sono certamente i Pirati. Dopo quattro elezioni regionali trionfali, crollano a meno del 2 per cento e sono fuori dal Parlamento regionale. I Pirati hanno perso smalto, semplicità e non sembrano essere più la novità della politica tedesca. Oggi pagano le numerose polemiche interne ed a poco sembra essere servito l’ultimo congresso che ha certamente dato entusiasmo alla base, ha certamente ricompattato il partito, ma in termini di voti non sembra essere cambiato molto. E poi dovrebbero forse recuperare personaggi popolari come Marina Weisband e dare più spazio a giovani donne come Julia Probst o Julia Reda. Ma la sconfitta dei Piraten era in qualche modo attesa e non rappresenta una grande novità. I dati più rilevanti sono, al contrario, il successo della FDP e la sconfitta della Die Linke.
1) Il successo della FDP è quasi clamoroso. Fino a poche settimane fa era fortemente in discussione l'entrata in parlamento. I liberali erano dati sotto la soglia di sbarramento del 5 per cento. Ieri hanno raggiunto un sorprendente 9,9 per cento. Angela Merkel, prima delle elezioni, aveva detto che la FDP avrebbe dovuto riprendersi con le proprie forse. Sembrava il de profundis, si è rivelata una profezia. Nonostante le lotte interne per la leadership tra Rösler e Brüderle, oggi i liberali sembrano essere tornati alleati credibili per la CDU in vista delle prossime elezioni federali. 
2) Altrettanto clamoroso l’insuccesso della Linke. Appena cinque anni fa la Linke ottenne in Niedersachsen un ottimo 7,4 tanto che quel risultato fu visto come l’approdo dell’estrema sinistra anche nei Länder della Germania dell’Ovest. La Linke ha, tradizionalmente, la maggior parte dei voti nelle regione dell’ex Germania dell’Est. Oggi il sogno della Die Linke di radicarsi a Ovest sembra essere svanito.
C’è poi una riflessione finale da fare. Il voto in Bassa Sassonia dimostra quanto sia difficile in questa fase storica, fare previsioni in Germania. Il quadro politico tedesco è fluttuante e imprevedibile. Nello scorso anno tutta la stampa internazionale ha evidenziato, giustamente, i successi dei  Pirati e gli insuccessi dei liberali, oggi, i dati in Bassa Sassonia indicano un trend esattamente opposto. Questo rende l’avvicinamento alle prossime elezioni federali estremamente complesso. La partita è apertissima e qualsiasi risultato sembra possibile. 
È infine da sottolineare che la sconfitta del centro-destra in Bassa Sassonia non è da considerare come la sconfitta di Angela Merkel o come l’inizio del suo declino. Merkel è ancora oggi popolarissima e l’Unione (CDU/CSU) è saldamente il primo partito nazionale. Questa, più che la sconfitta della Cancelliera sembra la sconfitta di MacAllister, l’ultimo di una lunga serie di leader (maschi) della CDU che non riesce ad emergere.  
twitter @uvillanilubelli

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