L'astensionismo organizzato in Germania: Partei der Nichtwähler

Qual'è il più grande partito tedesco? Molti risponderebbero, a ragione, "l'Unione". Eppure non è così. Nonostante CDU/CSU siano il partito-federativo con maggiori voti, non sono il primo partito. C'è n'è un altro che è stabilmente al primo posto. Mi riferisco al Partito degli astenuti. Di per sé il dato non sembra avere una particolare rilevanza visto che in numerosi paesi dell'Occidente l'astensionismo è in crescita e sembra il vero "nemico" della politica. Ma in Germania c'è un dato ulteriore che molti ignorano.
Nella Repubblica Federale Tedesca esiste, infatti, il Partito degli astenuti, in tedesco Partei der Nichtwähler. Non si tratta di uno scherzo, né di un gioco. E' un movimento organizzato, nato nel 1998, con sede a Colonia e con un sito internet, un presidente, il 70enne Werner Peters, ex CDU, e un programma in dodici punti. Il prossimo 13 febbrario si svolgerà a Colonia il congresso nazionale. Hanno anche un qualche visibilità mediatica tanto che nell'ultima trasmissione di Maybritt Illner, una delle più seguite in Germania, Werner Peters ha avuto uno spazio dove potersi presentare agli elettori e cittadini tedeschi. Certo non per chiedergli il voto, ovviamente.
Il programma del Partito degli astenuti, tra gli altri, prevede una riduzione della legislatura a due anni, totale trasparenza per le modalità di finanziamento dei partiti, semplificazione del sistema fiscale, rafforzamento del federalismo, integrazione , rispetto della natura e dell'ambiente e pacificismo. Il Partito non s'intende come programmatico e non richiede alcun vincolo ai propri iscritti. La Partei der Nichtwähler ritiene inadeguato il sistema attuale rappresentativo e chiede un sempre maggiore utilizzo dello strumento del referendum e, più in generale, della democrazia diretta.
Che esista un partito degli astenuti non vuol dire, naturalmente, che tutti i non-votanti in Germania siano organizzati e si sentano rappresentati dalla Partei der Nichtwähler. Molti tedeschi, probabilmente, non sanno neanche dell'esistenza di questo partito.
twitter @uvillanilubelli

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