Merkel passerà alla storia come la salvatrice dell'Euro

«Ho fiducia che l'euro si salverà, anche perchè non esiste alcuna reale alternativa alla moneta unica. La cancelliera tedesca Angela Merkel è troppo rigida? In parte è vero. Ma credo che, nell'interesse della Germania, passerà alla storia come la salvatrice dell'euro. Potrà sembrare paradossale, ma l'unica a poterlo fare è lei. E noi italiani dobbiamo aiutarla». Giuseppe Vita, 77 anni di cui buona parte vissuti al vertice delle maggiori società tedesche, è da poche settimane il nuovo presidente di UniCredit, il grande gruppo bancario paneuropeo che ha la base e la «testa» in Italia ma anche una forte presenza in Germania dove, tramite Hypovereins Bank, è il secondo gruppo creditizio tedesco. Vita è stato per anni al vertice della multinazionale Schering e poi presidente delle branch italiane di Deutsche Bank e Allianz. È tuttora presidente del comitato di sorveglianza del gruppo editoriale tedesco Axel Spriger. E soprattutto è uno degli italiani più considerati dall'establishment tedesco, oltre a conoscere personalmente la cancelliera Merkel («ne ho grande stima»). Mercoledì scorso era a Berlino, quando il premier Mario Monti ha ricevuto il premio per la leadership responsabile.

«Ricordo che nel 2001 Helmut Kohl e Romano Prodi – due degli ultimi veri grandi leader europei – dissero che dopo la nascita della moneta unica, serviva l'unità politica altrimenti ci sarebbe stata una gravissima crisi dell'euro. Purtroppo quel monito è rimasto inascoltato e oggi ne paghiamo le conseguenze». Secondo Vita, «l'Unione politica è necessaria, bisogna che ogni Stato deleghi una parte della sovranità all'Europa. Altrimenti non andiamo avanti».
In questi giorni, alla vigilia delle elezioni in Grecia che si tengono oggi e del vertice Ue di fine mese, tutti però si chiedono: che farà la Germania? E, in particolare, cosa deciderà la Merkel? Sarà sensibile ai richiami che da più parti le arrivano di aprire a un piano che porti davvero alla nascita degli Stati Uniti d'Europa? «Io sono convinto che la Merkel passerà alla storia della Germania e dell'Europa come la salvatrice dell'euro. La cancelliera tedesca non è contraria a salvare i Paesi che hanno bisogno di aiuto, e per fortuna grazie all'azione del Premier Mario Monti non è il caso dell'Italia, ma non ha intenzione di mettere liquidità – mi si passi il termine – in un colabrodo europeo. Le risorse, anche in Germania, non sono infinite. La Merkel e i tedeschi dicono ai Paesi indebitati: prima tappate i buchi di bilancio, poi interveniamo. E sono certo che lo faranno».
Il problema, però, sono i tempi. O si interviene con urgenza oppure il combinato di recessione e turbolenza dei mercati rischia di far saltare anche Paesi come l'Italia? Il Consiglio europeo di fine mese sarà risolutivo? «Credo che ci saranno certamente misure decisive a favore della crescita economica dell'Europa. Personalmente sono a favore delle misure che Il Sole 24 Ore ha proposto per la nascita di una Unione Europea non solo economica ma anche politica: garanzia unica per i depositi bancari, accesso diretto all'Efsf da parte degli istituti di credito, progressiva unificazione dei debiti pubblici europei. La Germania è pronta a pagare per mantenere l'euro. Ma noi italiani dobbiamo aiutare la Germania, e quindi in questa fase la Merkel, a salvare l'euro».
«Io ricordo che quando la Merkel ha deciso a favore del primo salvataggio europeo, è stata portata davanti alla Corte Costituzionale tedesca. Che l'ha «assolta», ma con l'obbligo da lì in poi ad andare in Parlamento e avere una maggioranza del 66%, quindi di deliberare insieme all'opposizione, su altre ipotesi di salvataggio di Paesi europei». Questo comporta che la Merkel decide sull'Europa guardando prima di tutto al consenso interno in vista delle elezioni di settembre 2013? «Purtroppo, ed è triste dirlo per chi sostiene la democrazia come bene primario, le elezioni sono il vero problema dell'Europa unita. La campagna elettorale è permanente, non ci sono solo le politiche ma anche – soprattutto in una repubblica federale come la Germania – le elezioni regionali. E ogni decisione sull'Europa condiziona il voto interno. L'ex cancelliere Schröder varò nel 2003 riforme economiche decisive per il rilancio della Germania, allora in crisi, e poi perse le elezioni». La signora Merkel farà altrettanto per l'Europa? «Credo che lo farà soprattutto perchè la Germania non può fare a meno dell'euro. Se allarghiamo l'orizzonte al mondo intero, i 60 milioni di italiani o gli 80 milioni di tedeschi sono circa l'1% di una popolazione globale di 7 miliardi di persone. Dopo la caduta del muro di Berlino il benessere – fino ad allora riservato all'Europa e all'Occidente – ha cominciato ad estendersi progressivamente anche al resto del mondo. In questo scenario, nè l'Italia nè la Germania possono pensare da soli di competere. Abbiamo chance solo se ci muoviamo come un'Europa unita. Per questo credo che, alla fine, è interesse di tutti salvare e rafforzare l'euro». (Tratto da Il Sole 24 Ore)
Alessandro Graziani

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