La riscoperta della cultura dominante

In Germania torna di moda la cultura dominante. Il Ministro dell'Interno, Thomas de Maizière, in un articolo per la popolare Bild-Zeitung di oggi, ha stilato una lista di 10 punti per una nuova Leitkultur tedesca.
1) Noi mostriamo il nostro volto. Il Burqa non ci appartiene;
2) Formazione ed educazione sono un valore in sé;
3) Le nostre prestazioni (economiche, politiche, sportive e sociali) sono qualcosa di cui dobbiamo essere orgogliosi. Sono garanzia della nostra qualità.
4) Noi ereditiamo tutta la nostra storia, nei suoi momenti più alti come in quelli più bassi;

5) Siamo una Kulturnation. Nessun paese è stato plasmato dalla cultura e della filosofia quanto la Germania;
6) La religione è fondamento della nostra società;
7) Noi abbiamo un cultura civile che permette di regolare i conflitti;
8) Siamo patrioti illuminati. Amiamo la nostra Patria ma non odiamo quella degli altri;
9) Siamo parte dell'Occidente dal punto di vista culturale, spirituale e politico. La Nato difende la nostra libertà;
10) Esiste una memoria collettiva in cui ci riconosciamo e che si definisce in luoghi, monumenti e anniversari (per esempio la Porta di Brandeburgo o il 9 novembre 1989);
Si tratta di una lista che intende individuare una cultura dominante o cultura guida (Leitkultur) fondata sulla lingua, sulla Costituzione e sul rispetto dei diritti fondamentali.
L'iniziativa del Ministro tedesca ha evidentemente un risvolto elettoralistico. Esponente della CDU di Merkel, messa un po' in crisi dall'estrema destra di Alternative für Deutschland, De Maizière ha  voluto sottolineare come i cristiano democratici siano i principali sostenitori della conservazione della società tedesca nei suoi caratteri fondamentali e tradizionali. Che tale posizione sia stata espressa proprio da De Maizière (e non ad esempio della Cancelliera) non è casuale, infatti, nell'Unione già si discute della possibilità (a cui Merkel tutta la CDU si oppongono) di sostituire l'attuale ministro con il più conservatore Joachim Hermann della CSU dopo le prossime elezioni del 24 settembre.

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